12 maggio 2010

fino al 30.V.2010 Etienne Chambaud Roma, Nomas Foundation

 
Una mostra in tre atti, contemporanei ma non adiacenti. Per sviluppare le nuove possibilità del concettuale. Tra suggestioni mitologiche e studio antropologico. Una personale che non c’è...

di

Etienne Chambaud (Mulhouse, 1980; vive a Parigi) espone per la prima volta
in Italia grazie all’interessamento della Nomas Foundation, ultima a inaugurare
questa mostra, dal mitologico titolo Lo stato delle sirene, dopo la David Roberts Art
Foundation Limited di Londra e la Kadis Art Foundation di Parigi.
Chambaud gioca dunque su tre tavoli, proponendo tre
diverse declinazioni degli stessi elementi compositivi e narrativi. Il suo è
una sorta di gioco concettuale caratterizzato da molteplici livelli narrativi e
semantici che si sovrappongono, si alternano, si mescolano, ma non possono
essere del tutto afferrati e metabolizzati.
La mostra è una specie di percorso o viaggio iniziatico
che il visitatore è invitato a compiere nello spazio della galleria,
sperimentando di volta in volta la sorpresa di fronte al contratto, The Exchange, unica prova concreta
dell’esistenza della mostra (ma, anche qui, solo sulla carta); l’imbarazzo di
fronte al Copista,
uno scrittore che documenta con stile cronachistico tutto ciò che succede nello
spazio intorno a lui, in una sorta di diario minimo che costituirà l’unico
documento prodotto dalla mostra; la curiosità di fronte alla Scogliera, una barriera di piedistalli che è
superabile e impenetrabile allo stesso tempo, e che comunica un senso di
frustrazione, perché qualsiasi interpretazione, commento, elemento a cui
appigliarsi per capire sembra scivolare via come una sirena, appunto.
Etienne Chambaud - Lo stadio delle sirene - veduta della mostra presso la Nomas Foundation, Roma 2010 - photo Altrospazio
La volontà di sperimentare sul linguaggio è evidente,
testimoniata anche dalle Instruction pieces, dichiarazioni performative in
continuo cambiamento e caratterizzate dalla presenza di attori che, giorno dopo
giorno, leggono ad alta voce brani scritti dall’artista in collaborazione con Vincent
Normand
o tratti
dal film La visita al museo.
Il tutto è arricchito da quello che si può definire un
autentico interesse antropologico per il ruolo del collezionista e quello del
pubblico, che diventa protagonista e parte integrante, anzi essenziale,
dell’opera. Il vero colpo d’ala è la riflessione sulle Figure di riserva, due grandi foto del magazzino
della fondazione che raffigurano le casse contenenti le opere, le quali
sembrano dormire, poiché il loro messaggio si rivela solo al momento
dell’esposizione in pubblico.
Etienne Chambaud - Lo stadio delle sirene - veduta della mostra presso la Nomas Foundation, Roma 2010 - photo Altrospazio
Di conseguenza, Lo stato delle sirene si rivela come una vera e propria
indagine sull’opera d’arte in potenza e in atto, tutta giocata sugli opposti
dell’attivazione del senso e del suo disattivarsi. Sul contrasto tra ciò che
appare e ciò che si può solo immaginare.

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con le curatrici della fondazione

chiara ciolfi
mostra visitata il 20 aprile 2010


dal 15 aprile al 30 maggio 2010
Etienne
Chambaud – The Siren’s Stage. Le Stade des Sirènes. Lo Stato delle Sirene
a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni
Nomas Foundation
Viale Somalia 33 (quartiere Africano) – 00199 Roma
Orario: da martedì a venerdì ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0686398381;
info@nomasfoundation.com; www.nomasfoundation.com

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