10 luglio 2016

Fino al 30.X.2016 Roma Anni Trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’Arte 1931 – 1935 – 1939 Gam, Roma

 

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«Il Fascismo deve diventare un modo di vita (…) ci debbono essere gli italiani del Fascismo, come ci sono a caratteri inconfondibili gli italiani della rinascenza e gli italiani della latinità». Così dichiarava Mussolini nel 1925 e, per favorire la nascita di questo «uomo nuovo», nel corso della seconda metà degli anni Venti il fascismo riorganizza tutti i settori della società. In campo artistico, piuttosto che imporre le caratteristiche che un’arte fascista dovrebbe avere, lo Stato interviene a regolamentare l’intero sistema dell’arte. È in questo contesto che nasce la Quadriennale d’arte nazionale di Roma, vasta rassegna periodica (la prima è del 1931) istituita per dare visibilità ai migliori artisti italiani e attingere i campioni da inviare alla Biennale di Venezia, dove la competizione si svolge a livello internazionale. 
Diretta per le prime quattro edizioni da Cipriano Efisio Oppo, la Quadriennale, sia pure con alterne fortune, è giunta fino a noi. La sedicesima edizione, infatti, aprirà i battenti il prossimo autunno nelle sale del Palazzo delle Esposizioni. Intanto la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale ha avuto l’ottima idea di organizzare presso la propria sede di via Francesco Crispi una bella mostra intitolata “Roma anni trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’arte 1931-1935-1939” incentrata sulle prime tre edizioni di questa storica manifestazione. L’esposizione, curata in collaborazione con la Fondazione La Quadriennale di Roma e con l’Istituto Luce-Cinecittà, documenta in modo esemplare il gusto e l’immaginario degli anni Trenta, attraverso una selezione di 120 opere della collezione della Gam (esposte e acquistate alle Quadriennali) e numerosi documenti originali e filmati d’epoca. 
Mario Sironi (1885/1961), La famiglia del pastore, 1927
Il percorso espositivo si articola intorno ad alcuni temi: la scultura; grandi maestri e giovani generazioni; i futuristi; italiani a Parigi; omaggio a Scipione; tonalismo e scuola romana; tra Novecento e scuole regionali; grafica. Incontriamo così le opere di Arturo Martini e Marino Marini, vincitori del primo premio per la scultura rispettivamente alla Quadriennale del 1931 e del 1935, o di Arturo Tosi, che nel 1931 ottiene il primo premio per la pittura. Il primo premio ammontava a 100mila lire, una bella somma considerato che Martini ci si comprò una casa. Oltre a capolavori di pittori come Sironi, Carrà, Casorati, Donghi, Scipione, Mafai, Pirandello, Capogrossi, Ferrazzi, Prampolini, Depero, Campigli, de Chirico, Savinio e de Pisis, figurano dipinti mai esposti come Tribunale tigrino del futurista Domenico Belli, presente alla Quadriennale del 1939, o gli encausti di Bruno Saetti.
La visita è arricchita oltre che dai cinegiornali, che restituiscono la flagranza dell’evento, da uno splendido filmato montato per l’occasione con materiale originale dal regista Roland Sejko, incentrato su due grandi ossessioni del regime: la costruzione dell’«uomo nuovo» e la dialettica tra ruralismo e modernità.
Flavia Matitti
mostra visitata il 30 maggio
Dal 24 marzo al 30 ottobre 2016
Roma Anni Trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’Arte 1931 – 1935 – 1939
Galleria d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi 24 – 00187 Roma
Orari: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.30

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