30 luglio 2014

Fino al 31.VII.2014 Getulio Alviani e Teresa Iaria Piomonti Arte Contemporanea, Roma

 
Astrazione pura e semplicità delle forme. Questo il fil rouge che lega i due artisti proposti dal visionario gallerista romano. Una vicinanza di intenti sottolineata con ironia -

di

Getulio Alviani, “Galileo intuiva” e Teresa Iaria, “Astrae arie”. Il binomio diventa quartetto grazie agli anagrammi dei nomi dei due artisti, in mostra alla galleria Pio Monti di Roma. 
Un accostamento, quello tra i due, retto da un filo sottile ma estremamente resistente, come una fibra la cui composizione è ancora da scoprire. Tutto in questa mostra sembra appartenere a un futuro remoto, incomprensibile nell’astratta purezza delle forme e tuttavia reale nel modo in cui lo sono le cose inevitabili. 
Getulio Alviani e Teresa Iaria, vista della mostra, Pio Monti Arte contemporanea
Stupisce dunque che le opere di Alviani nella sala risalgano a diversi decenni fa ma è proprio nel constatarlo che la loro forza sottolinea se stessa. Forme semplici, indiscutibilmente statiche, ma che grazie alla ricerca dei materiali e all’accostamento cromatico vibrano negli occhi dell’osservatore rivelando la loro densa energia. L’acciaio tornito sembra possedere un suo ritmo al quale l’osservatore, spostandosi, ne aggiunge un secondo proprio. 
Ai lati della piccola sala accolgono il visitatore invece due grandi tele di Teresa Iaria. Le forme astratte che evocano il progetto di un paesaggio sono generate dall’accostamento di infinite piccole frecce, dei vettori affilati e ripetuti che muovono l’opera ricreando lo stesso conflitto tra stasi e movimento che si ritrova nel lavoro di Alviani. Teresa Iaria si muove trainata da ispirazioni complesse, in un mondo in cui fisica, filosofia, matematica e musica parlano lo stesso linguaggio, e in cui l’arte trova il suo posto anche grazie a lei. Difficile per l’osservatore decifrare appieno le origini di questa o quell’altra opera, più semplice affidarsi a quei minuziosi campi energetici e al loro andamento, lasciando che l’immaginazione venga magneticamente guidata. Una video installazione si affianca alle tele, muovendosi in un loop continuo, dove al posto delle frecce è un nastro, una stringa, l’elemento la cui evoluzione costituisce l’opera. È un lavoro in cui teorie di fisica avanzata prendono vita attraverso la grazia di una danzatrice che ne “astrae” appunto l’essenza.  
Citando il catalogo della mostra ‹‹l’incontro tra Getulio Alviani e Teresa Iaria, fortemente voluto da Pio Monti, è la convergenza asintotica tra due percorsi a cavallo tra anima ed esattezza, tra la folle vanità del vincolo formale e delle strutture finite e la tentazione irredimibile dell’Altrove››. 
Martha ter Horst
mostra visitata il 20 giugno 
Dal 11 giugno al 31 luglio 2014
Getulio Alviani, Galileo intuiva, Teresa Iaria, Astrae arie
Piomonti Arte Contemporanea
Piazza Mattei 18, Roma

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