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03
dicembre 2008
fino al 31.XII.2008 Elisabetta Catalano Roma, Pino Casagrande
roma
È nota per aver ritratto gli artisti più importanti degli ultimi decenni. Ora Elisabetta Catalano si cimenta per la prima volta con i calciatori. Dodici di loro, tra i più talentuosi al mondo, hanno posato per un’iniziativa benefica...
Dodici tra i più talentuosi calciatori al mondo si sono fatti fotografare da Elisabetta Catalano (Roma, 1941) per realizzare un calendario Mondadori, i cui proventi della vendita sono andati a favore dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Sono scatti a colori di grande formato, esposte per la prima volta tutte insieme a Roma, che ritraggono gli atleti a mezzo busto e a torso nudo, a parte Luis Figo che indossa la maglia della sua squadra.
Il taglio fotografico che Catalano ha dato a questi ritratti non è casuale: ricorda la tipologia scultorea riservata agli eroi del passato e ben si adatta a questi omologhi dei nostri giorni, lasciando da parte l’aspetto divistico ed esaltandone quello sportivo. Fotografare i calciatori nei luoghi dove si allenano è quanto mai difficile, e se non fosse stato per la loro l’adesione all’iniziativa benefica questo lavoro non si sarebbero potuto realizzare.
“Ho sempre desiderato fotografare i calciatori”, confessa a Exibart Elisabetta Catalano, “fin da quando vedevo le figurine che li rappresentavano tutti uguali, con le facce un po’ appese”. Fu anche Gino De Dominicis, ricorda l’artista, a consigliarla di fotografare questi atleti, che lui ben conosceva in quanto suoi collezionisti, ma l’occasione si è presentata solo nell’autunno del 2005. Tutti gli scatti sono stati realizzati in condizioni disagevoli e con poco tempo a disposizione: “Il risultato è stato buono grazie alla sensibilità e all’intuizione di questi ragazzi, che hanno capito immediatamente il mio metodo di lavoro, affidandosi completamente all’obiettivo”, precisa Catalano, che ha realizzato in loco i vari set con luci e fondali, utilizzando macchine analogiche da 35mm.
Fotografa di fama internazionale per i suoi ritratti di personaggi del mondo dell’arte, del cinema, della letteratura e della politica, Catalano ha iniziato la professione per caso, nel 1963, mentre faceva la comparsa nel film 8 e mezzo di Federico Fellini. Fu proprio il regista a chiederle, conoscendo la sua passione per la fotografia, di immortalare alcune scene del film, trasformando un hobby in una brillante carriera artistica, che l’ha vista collaborare con riviste come “Il Mondo”, “L’Espresso”, “Vogue”.
L’artista romana ha sempre avuto un interesse particolare per l’arte e per i suoi protagonisti, con cui ha lavorato e con i quali ha condiviso anni di attività, guadagnandosi la loro stima e amicizia e avendo la possibilità di poterli ritrarre nei loro studi o durante le loro performance, realizzando documenti unici.
Ossessionata dal nitore dell’immagine, grazie a un’attenta messa a fuoco e al giusto equilibrio tra luce e ombra, Catalano riesce sempre a cogliere l’elemento psicologico dei soggetti fotografati. I suoi ritratti di artisti come Schifano, Boetti, Pascali, Kosuth, Gilbert e George o Warhol, solo per citarne alcuni, sono entrati ormai a far parte dell’iconografia della storia dell’arte degli ultimi decenni.
Il taglio fotografico che Catalano ha dato a questi ritratti non è casuale: ricorda la tipologia scultorea riservata agli eroi del passato e ben si adatta a questi omologhi dei nostri giorni, lasciando da parte l’aspetto divistico ed esaltandone quello sportivo. Fotografare i calciatori nei luoghi dove si allenano è quanto mai difficile, e se non fosse stato per la loro l’adesione all’iniziativa benefica questo lavoro non si sarebbero potuto realizzare.
“Ho sempre desiderato fotografare i calciatori”, confessa a Exibart Elisabetta Catalano, “fin da quando vedevo le figurine che li rappresentavano tutti uguali, con le facce un po’ appese”. Fu anche Gino De Dominicis, ricorda l’artista, a consigliarla di fotografare questi atleti, che lui ben conosceva in quanto suoi collezionisti, ma l’occasione si è presentata solo nell’autunno del 2005. Tutti gli scatti sono stati realizzati in condizioni disagevoli e con poco tempo a disposizione: “Il risultato è stato buono grazie alla sensibilità e all’intuizione di questi ragazzi, che hanno capito immediatamente il mio metodo di lavoro, affidandosi completamente all’obiettivo”, precisa Catalano, che ha realizzato in loco i vari set con luci e fondali, utilizzando macchine analogiche da 35mm.
Fotografa di fama internazionale per i suoi ritratti di personaggi del mondo dell’arte, del cinema, della letteratura e della politica, Catalano ha iniziato la professione per caso, nel 1963, mentre faceva la comparsa nel film 8 e mezzo di Federico Fellini. Fu proprio il regista a chiederle, conoscendo la sua passione per la fotografia, di immortalare alcune scene del film, trasformando un hobby in una brillante carriera artistica, che l’ha vista collaborare con riviste come “Il Mondo”, “L’Espresso”, “Vogue”.
L’artista romana ha sempre avuto un interesse particolare per l’arte e per i suoi protagonisti, con cui ha lavorato e con i quali ha condiviso anni di attività, guadagnandosi la loro stima e amicizia e avendo la possibilità di poterli ritrarre nei loro studi o durante le loro performance, realizzando documenti unici.
Ossessionata dal nitore dell’immagine, grazie a un’attenta messa a fuoco e al giusto equilibrio tra luce e ombra, Catalano riesce sempre a cogliere l’elemento psicologico dei soggetti fotografati. I suoi ritratti di artisti come Schifano, Boetti, Pascali, Kosuth, Gilbert e George o Warhol, solo per citarne alcuni, sono entrati ormai a far parte dell’iconografia della storia dell’arte degli ultimi decenni.
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Studio d’Arte Contemporanea Pino Casagrande
Via degli Ausoni, 7/a (zona San Lorenzo) – 00185 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 17-20
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 064463480; gallcasagrande@alice.it
[exibart]