24 maggio 2004

fino al 4.VI.2004 Giles Deacon / Brian DeGraw / Steven Shearer Roma, RomaRomaRoma

 
In punta d’argento. Con l’inchiostro. O a matita. Dai ritratti simil quattrocento di Shearer al photoshop tutto fatto a mano di Brian De Graw, alle sagome animalesche di Giles Deacon. Solo disegno, per una mostra a tre voci…

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Oltre a condividere una dedizione per un mezzo ancora non troppo logoro ed abusato come il disegno, Steven Shearer, Brian DeGraw e Giles Deacon hanno alle spalle una formazione multidisciplinare ed una comune attenzione per scenari paralleli al circuito dell’arte contemporanea, come possono esserlo certe sottoculture e l’illustrazione.
Steven Shearer, trentaquattrenne canadese, si è sempre mosso per una ricerca estetica e quasi propagandistica sull’iconografia dell’heavy metal e della scena musicale glam-rock fine settanta. Ora espone una serie disegni dal timbrobrian degrawquattrocentesco tracciati con la punta d’argento, una tecnica generalmente usata per i disegni scientifici, per incidere piccoli ritratti di personaggi più o meno celebri. Il tratto è consapevole e le fisionomie non mancano di espressività, ma nell’insieme i disegni risultano troppo cristallizzati e anche leggermente compiaciuti.
Giles Deacon -illustratore e designer- si differenzia per l’uso del colore: utilizza sempre la stessa tonalità di inchiostro che varia grazie all’aiuto di alcune terre, creando all’interno di sagome animalesche forme casuali che sembrano vedute psichedeliche di microrganismi. A questi si affiancano notevoli riproduzioni di eleganti silhouette femminili, simili per certi aspetti ai lavori di Marlene Dumas, ma nell’insieme meno introspettive e più stilose.
Emblematico il lavoro di Brian DeGraw: il disegnatore americano mostra le immagini semplicemente su fogli fissati al muro, vincendo anche su un allestimento meno pretenzioso.
Espone una serie di ritratti apparentemente della stessa persona ai quali sovrappone elementi che si ripetono come in una sorta di caleidoscopico photoshop manuale; di tanto in tanto figure compaiono come messaggi politici subliminali, con il risultato di un bel caos di linee e fisionomie che rendono il lavoro affascinante e controverso.
steven shearerIl buon esempio lo ha dato Raymond Pettibon quando disegnava le copertine per i Black Flag, ma sono diversi gli artisti che partendo dall’arte applicata, notevolmente più democratica e tentacolare, hanno iniziato ad esporsi in un circuito più ristretto e di diversa visibilità quale quello del sistema galleria- esposizione- vendita, contribuendo -eccezioni a parte- con realtà e stile.

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carola bonfili
mostra visitata il 15 maggio 2004


Giles Deacon / Brian DeGraw / Steven Shearer
Roma Roma Roma, Via dell’Arco de’ Tolomei, 2 (Trastevere, Isola Tiberina), 0665881761, mail@romaromaroma.biz , mar_sab 12-19.30 o su appuntamento


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