16 maggio 2005

E l’agriturismo si fece museo

 
Nel cuore della Sicilia, un’antica masseria si trasforma in agriturismo. E fa dell’arte contemporanea il suo punto di forza. Il centro Bannata si accosta a quelle iniziative imprenditoriali innovative che si contaminano con l’arte. Un weekend tra i boschi, in mezzo a installazioni, workshop, eventi musicali…

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Un centro per l’arte contemporanea dentro a un agriturismo; oppure un hotel che diventa spazio espositivo, con tanto di collezione permanente; o uno chalet che funziona come residenza d’artista… Sono forme di imprenditoria sempre più diffuse anche in Italia, modi intelligenti per unire iniziativa privata e passione per l’arte. Nonché ottimo sistema per fornire input alla cultura locale, valorizzando il territorio: strategie sensibili di sopravvivenza, soprattutto nel Meridione, ancora così zoppicante nella cura e l’amministrazione del proprio patrimonio.
Nietta Bruno accoglie la sfida e inizia due anni fa i lavori di recupero e restauro della sua vecchia masseria settecentesca per trasformarla in una azienda agrituristica. Siamo nel cuore della Sicilia, in provincia di Enna, alle pendici del monte Bannata Restivo; vicinissimi i siti archeologici di Piazza Armerina e Morgantina, il lago di Pergusa e il Parco naturale La Ronza.
Una location suggestiva, un intreccio di mito, storia e natura, un rifugio nella bellezza incontaminata dei boschi. E’ qui che nasce il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Bannata. L’idea? Trasformare la masseria dismessa in una farm per piacevoli soggiorni rustici e chic, che funzioni anche come “un luogo di osservazione per la ricerca, l’informazione e la promozione della produzione artistica contemporanea”. Il centro si appoggia al lavoro dell’associazione culturale Sincronie “che si occupa soprattutto di arti visive, ad ampio raggio: dalla fotografia al video, dal cinema d’artista alla performance, dalla poesia al suono, fino al design, l’architettura, la moda”.
A parlare è Anna Guillot, direttore artistico del centro, artista lei stessa e condirettore, insieme ad Antonio Freiles, della rivista “Carte d’Arte”.
Due le collettive già organizzate, la rassegna Mixed Media, evento inaugurale, con nomi storici di forte richiamo (Paik, Ono, Beuys,Calzolari, Zorio, Chiari, De Meo…); e poi, lo scorso Dicembre, la Mostra Bianca orientata verso le generazioni più giovani. “Una mostra-evento”, quest’ultima, “occasione per un vivace work in progress documentato in una pubblicazione che sarà presentata a breve in sede universitaria. Proprio questa mostra segna l’apertura ad un rapporto di collaborazione tra il centro e la facoltà di architettura della locale Università degli Studi.”

E le attività future? “Tra la primavera e l’autunno prossimi sono previsti numerosi soggiorni di esponenti del mondo dell’arte, stage e workshop tenuti da artisti e studiosi del calibro di Alberto Garutti e Lorenzo Taiuti. C’è un’ipotesi di uno stage col fotografo Nicola Majocchi, ex collaboratore di Irving Penn, mentre una mostra di fotografia, a sorpresa, è in fase di definizione. Infine è prevista una rassegna di cinema d’artista e la seconda edizione di Mixed Media. E’ al vaglio anche un importante momento dedicato al suono e alla vocalità”.
Ma da queste parti quel che conta è costruire un rapporto con le realtà locali (pubbliche e private) che operino sul territorio. “Intendiamo aprirci alle istituzioni didattiche presenti sul territorio: l’università, appunto, le scuole di ogni ordine e grado e le accademie di belle arti siciliane” dichiara a Exibart
la Guillot, “coinvolgendo a vari livelli, con progetti mirati e originali, la cultura ufficiale. Vorremmo poter offrire modelli pragmatici e spunti di riflessione utili per stabilire un raccordo positivo tra vita e arte…” .
L’arte contemporanea, ricontestualizzata in un luogo come questo, entra a far parte del vissuto comune: una maniera forse per renderla meno distante rispetto alla quotidianità del pubblico generico. “Quello dell’arte è un settore che, con l’attuale crisi generale, rischia di apparire superfluo. Mentre il nostro ambizioso progetto sarebbe quello di concorrere a rendere questo ‘superfluo’ una cosa indispensabile”. L’arte si sposta in contesti anomali e “prosaici” ridefinendosi come quel surplus che fa la differenza, un valore aggiunto che crea lo scarto qualitativo.
Una giusta angolazione, moderna e concreta, una sfida imprenditoriale e culturale stimolante. “Molto raramente ci chiediamo se i fini di un’azienda agrituristica non di massa possano coniugarsi con la determinazione a incidere nella prassi comune, attraverso una visione controcorrente della vita… Soltanto un sogno? Può darsi, ma non ci poniamo il problema”.

intervista a cura di helga marsala


Centro Arte Contemporanea Bannata
Piazza Armerina (Enna) – Contrada Bannata – 94015
info: tel 347 6635407; 329 6274918
www.agriturismobannata.it
artebannata@virgilio.it


[exibart]



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