26 ottobre 2015

Fino al 05.XII.2015 Giovanni Termini, Grado di Tensione Galleria Francesco Pantaleone, Palermo

 

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La mostra “Gradi di tensione” alla galleria di Francesco Pantaleone consiste in una grande installazione che occupa e sfrutta l’intero spazio espositivo. Giovanni Termini, come ci racconta la curatrice Agata Polizzi: “…s’interroga sulla possibilità di ripensare ad uno spazio intimo e nascosto, interiore, spesso invisibile, luogo di sperimentazione in cui ciascuno prova a reinventare i contesti”. La reinvenzione del contesto avviene grazie al tensionamento di una struttura metallica che flette una barra orizzontale trattenuta dall’altro capo di una fettuccia da un assemblaggio di tavole di legno, finestre e porte vecchie. La fettuccia che trattiene in sospensione tra i pilastri della galleria l’intera struttura, è il segno distintivo di un problema centrale per molti artisti contemporanei: rendere partecipe il pubblico di uno stato di sospensione secondo il quale non è il suo sguardo a completare l’opera ma l’ansia dell’attesa di un suo collasso. 
Non importa, in tal senso, che esso sia provocato da un fenomeno elettromagnetico, termodinamico o gravitazionale ciò che è fondamentale sembra essere il grado di astrazione che provoca la sua messa in scena, l’allestimento della sua corretta esplicazione scientifica, il teatro del vero. La forza invisibile che tutto penetra e che tutto sorregge non è più rappresentata dal calcolo, ma dal fenomeno provocato e messo in atto dall’arte, misurato al di fuori del portato allegorico, un trauma che invece di essere rimosso o esorcizzato viene sublimato. 
Giovanni Termini, Gradi di tensione, vista della mostra
Giovanni Termini, dopo aver tratto informazioni dalla realtà urbana di Palermo, dalle sue precarie oscillazioni tra lento degrado e violenta fine, costruisce la sua struttura il suo “Proun” tatliniano che mantiene il colore giallo, che distingue le strutture di quest’artista. Termini, poi, sottolinea la forza tellurica scalzando i battiscopa dai muri che così si mostrano provati da una vibrazione. C’è da dire che con questa installazione ambientale la galleria di Francesco Pantaleone si confronta dopo molto tempo con un lavoro site specific e con le modalità ad esso collegate, nella misura in cui è proprio l’ispezione puntuale degli elementi a dettare la storia del farsi del lavoro. Un processo spiegato dalla serie Vedute “stralci accennati di una città ancora non redenta” dice nel testo Agata Polizzi. Detto ciò, la porta e le finestre che contrastano il traliccio di metallo stanno a indicare quanto la memoria possa essere rimessa in gioco dalla scultura, una memoria presente anche nel calco di finestre messe a terra come un cadavere esangue ma anche quale un modello fantasmatico di un modulo costruttivo. Proprio con l’oscillazione tra messa in atto di un campo di forze e abbandono ad esse, si muove questo notevole lavoro di Termini.  
Marcello Carriero
mostra visitata il 10 ottobre 
Dal 10 ottobre al 5 dicembre 2015
Giovanni Termini, Gradi di Tensione
Galleria Francesco Pantaleone, 
Via Vittorio Emanuele, 303, 90133 Palermo
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 19:30, sabato dalle 10:30 alle 18:30
Info: www.fpac.com

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