09 luglio 2001

Fino al 12.VII.2001 Nuova scuola palermitana – Palermo blues Palermo, Cantieri culturali alla Zisa

 
Palermo rende omaggio ai suoi artisti giovani forse più celebri (Bazan, De Grandi, Di Marco, Di Piazza), con una mostra antologica ai Cantieri culturali alla Zisa, intitolata Palermo Blues...

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Palermo, si sa, è stata a lungo lontana dal cosiddetto sistema dell’arte, e soltanto una decina d’anni fa, se si voleva emergere, era necessario trasferirsi in altre regioni, in altre città. E questo malgrado la Sicilia sia una terra in cui l’arte abbia radici profonde, e molti siano gli artisti di grande valore che ha saputo esprimere questa terra anche in epoche recenti. La storia del successo era però immancabilmente legata a quella di un’emigrazione, di una rinuncia mortificante. Di Marco I tempi comunque sembra che siano cambiati, se si pensa che i Cantieri culturali alla Zisa, presentano fino al 12 luglio, una mostra antologica di giovani pittori che sono cresciuti artisticamente a Palermo, che hanno avuto successo commerciale e consensi di critica in tutta Italia, pur senza aver dovuto abbandonare la loro città natale: Alessandro Bazan, Francesco De Grandi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza. Anzi la loro forza ed unicità è proprio questa: l’aver potuto intingere direttamente il pennello e la testa, in quel clima torbido, sensuale, violento, a volte parossisticamente sofisticato o drammaticamente poetico che a Palermo è il pane quotidiano. Il merito senza dubbio va anche a scelte coraggiose di un gallerista lungimirante, Sergio Tossi, che ha creduto in loro sin dall’inizio, e che ha reso possibile questo successo e questo evento, coinvolgendo tra l’altro numerosi collezionisti e gallerie per reperire le opere in mostra. La Nuova scuola palermitana (nella quale, forse rientrerebbero a pieno titolo anche pittori di grande talento ed inventiva come ad esempio Sergio Amato ed altri meno noti), sono i cantori di un’ idea mitica e underground di Palermo. De Grandi Il titolo “Palermo blues”, sta a significare proprio questa congerie di sentimenti primari ed ineffabili che scaturiscono dalla vita nel capoluogo siciliano, così come viene filtrata dagli occhi di giovani artisti che qui vivono, sognano e lavorano. E ciò che emerge è un mondo a parte, dai tratti ben delineati. Palermo è una città unica che o la si ama o la si odia, e forse più la si odia più la si ama, e più la si ama più la si odia. Palermo è cioè il luogo per eccellenza del paradosso.La pittura della Nuova scuola palermitana parla così di vicende paradossali. E se oggi la dimensione del non-luogo ha acquistato tristemente una diffusione planetaria, questa pittura ci dice, che Palermo no, non sembra lo sarà mai. Palermo è cioè un luogo dai connotati precisi, dall’identità inconfondibile pur nei mutamenti incessanti, pur nella mistificazione quotidiana, quel rito orgiastico collettivo, del quale da tempo si è perso il senso ma non il gusto. Palermo è quindi città del mito. E conta più la metropoli, nell’immaginario collettivo, che la Magna Grecia. Ogni vicenda pulp, sordidamente grande o poeticamente atroce, piccola o enorme che sia, assurdamente incongrua o leggiadramente feroce, sembra affondare qui le sue radici, declinare qui i suoi perchè. Los Angeles, Chicago, New York, Tokio, Bogotà. Non importa lo scenario principale. Palermo chiama. Perchè Palermo in fondo è l’illusione di tutto, e qui tutto è un’illusione. Gli artisti in mostra si caratterizzano per una pittura di buona qualità, che si appropria delle contaminazioni inevitabili del cinema e del fumetto.Di Piazza Non il mondo al di fuori di Palermo, ma il mondo di Palermo e che ruota attorno a Palermo. Un panorama quindi vasto, multietnico dai contesti molteplici. I colori sono acidi, le inquadrature sono cinematografiche e raccontano una storia. Il senso della pittura forse è proprio questa narrazione, così suggestiva, con un suo passato e un suo futuro. Si rappresneta un “mentre” dell’azione, non l’”istante” infinitesimale in cui accadono le vicende. E’ una affabulazione continua che la fotografia in genere al contrario mortifica. Così se la fotografia a volte è morte del tempo, la pittura è almeno in questo caso vita, e trascorrimento anche quando parla di morte. Stilisticamente i quattro pittori in mostra sono molto riconoscibili, malgrado evidenti affinità. Alessandro Bazan, parla di donne sensuali, di solitudine, di rozzi personaggi del sottoproletariato urbano dalle idee chiare e dai modi spicci, ma anche, come è proprio delle contraddizioni palermitane, di “salotti buoni” e di mondanità. BazanFrancesco De Grandi predilige la teppa, il movimento delle colluttazioni, ma anche immagini trasognate di selve, savane, o realtà metropolitane degradate o del futuro. Andrea Di Marco, scompone la realtà con spirito da entomologo, svelando il “dietro le quinte” anche tragico o prosaico, con modalità da case di bambole d’antan, oppure ricorre a sapide simbologie ed accostamenti, talora anche inserendo nei contesti più imprevedibili, come un salto nel tempo in una realtà parallela ma sfalsata, dei personaggi di fumetti americani anni 20 e 30. Fulvio di Piazza è un Bosch contemporaneo. La sua realtà è molteplice, ingannevole, animata da folletti, e spiritelli che trasformano le cose di ogni giorno nell’impresa sconosciuta più epica. L’orgasmo è un’eruzione in cui camionette di creaturine legate al potere (della ragione?) cercano di sedare la sommossa, che è dilagante, che tutto contagia e neanche gli estintori riescono a vincere. I suoi dipinti a olio sono una storia da percorrere con lo sguardo secondo il cammino casuale dell’attenzione, ogni volta recuperata dal gioco dell’invenzione.


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Palermo – Palermo blues, Nuova scuola palermitana (Bazan, De Grandi, Di Marco, Di Piazza), Cantieri culturali alla Zisa, Galleria Bianca e Grande Vasca. Organizzazione a cura di Sergio Tossi.
In catalogo, edito da Danilo Montanari, si trovano testi di Gianluca Marziani (Alessandro Bazan), Alessandra Galletta (Francesco De Grandi), Raffaella Jannella (Andrea Di Marco), Maurizio Sciaccaluga (Fulvio Di Piazza). Fino al 12.VII.2001



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16 Commenti

  1. un evento unico a palermo!!!
    finalmente un po di serieta!!!organizzata da un buon curatore!!che è riuscito a passare sopra il “potere culturale” a palermo??????????????????? ma come? forse volando?

  2. Sì, forza organizzatori (e amministratori) palermitani, ma per favore basta con questi pittoracci buoni solo a fare fumettoni, e che erano datati già negli anni 80. L’arte è un’altra cosa.C’è l’artigianato, la decorazione, il quadro che arreda il salotto…ma l’arte, L’ARTE, è un’altra cosa. Palermitani svecchiatevi, maturate! Avete mai sentito parlare dei nuovi media? I fumetti lasciateli nelle edicole…dedicatevi a letture più edificanti e qualcosa di buono vedrete che ne verrà fuori…

  3. CHI OPERA CON I NUOVI MEDIA è ANCHE PIU SALOTTARO DEI PITTORI !SONO ANCORA ALCUNI POCO PREPARATI POCO COMUNICATIVI !
    FORMA E SOSTANZA MOLTE VOLTE LEGANO MALE!!NON SONO NE PER LA PITTURA MA NEMMENO CONTRO I NUOVI MEDIA! SONO PER LA BUONA “ARTE” E ANCHE IL FUMETTO IN EDICOLA PUO ESSERE MEGLIO DI UN OPERA MEDIATICA E SOLO QUESTIONE DI AVERE UNA MIGLIORE APERTURA MENTALE E UNA OTTIMA PREPARAZIONE PER RICONOSCERE IL BUONO DAL “MALAMENTE” .BUON LAVORO ALLORA

  4. cara Anna!!!
    la mia e stata un attacco verso chi ha definito i pittori fenomeno da salotto !!ma capisci cosa ho scritto o sei un po ottusa ???

  5. Pur sapendo che non ha bisogno di difensori non accetto che si dia dell’ottusa ad Anna. Se c’è una persona che ha sempre dimostrato grande educazione e rispetto per tutti questa è lei. Inoltre le sue osservazioni sono tutt’altro che ottuse. Caso mai è questo c.a.s.a. a dimostrarsi molto infantile e sterile nei suoi commenti: critica tutti dall’alto di una supposta, più genuina e vera cultura underground di cui pare essere l’unico conoscitore. Gli si è chiesto, gentilmente, di metterci a parte di questo mondo e lui, di tutta risposta, rifiuta ogni confronto perseverando nel suo ermetismo irritante.
    Mi chiedo: cui prodest questo atteggiamento?

  6. sono contento della correzione di anna che di sicuro non ha bisogno di difensori e ancora meno di quelli come te e.a.po che l’ignoranza la trasudano dalle parole ma ti bacio lo stesso e non aspertarti altre mie risposte o mie considerazioni su ogni tua “opinione”.
    una bacio ad anna e…ti invito a prestarmi attenzione aspetto tuoi attenti giudizi!!!ciao

  7. Casa italia, mi interessa la tua visione dell’arte degli outsiders…Sei un artista per caso? Di quale città? Qui a Torino l’arte giovane e underground ha sempre proposto bella roba…Ciaoooo!

  8. sono un critico e conosco la scena underground di palermo parecchio bene giacomino !!tu sei un’artista di torino?che ne diresti di farmi conoscere artisti torinesi underground tramite immagini e io faro lo stesso!!!chissa’ potremmo organizzare qualcosa meglio un faccia a faccia torino-palermo !!!
    aspetto tua mail con risposta

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