04 aprile 2003

fino al 21.IV.2003 Siciliane Bagheria (pa), Villa Aragona Cutò

 
Donne di Sicilia. Per nascita o per scelta. Donne che hanno voglia di raccontarsi attraverso differenti sfaccettature e molteplici punti di vista, per “mettere in mostra” la propria identità di artiste. Con determinazione ed entusiasmo, nonostante le difficoltà…

di

Uno sguardo tutto al femminile è quello rivendicato dalle artiste presenti in mostra a Bagheria: un nutrito drappello di donne che, pur nella diversità delle rispettive provenienze, dei linguaggi e dell’attualità delle proposte, ha deciso di ritrovarsi insieme, e di buona lena, per provare a fare un po’ il punto su una situazione culturale – quella dell’arte in Sicilia nelle ultime due decadi soprattutto – che ha tentato, e non senza una certa difficoltà, di scrollarsi di dosso l’ingrata accusa di regionalismo; e con essa i pesanti limiti di una condizione periferica – troppo spesso più mentale che materiale, a volere dire il vero – che ha complicato di non pochi pregiudizi i più recenti fatti dell’arte contemporanea nell’isola.
Filli Cusenza, artista e curatrice della mostra di Bagheria, propone una selezione di lavori recenti di artiste attive in Sicilia (fra cui la tedesca Hilde Margani, la Anna Guillot paraguaiana Nelida Mendoza, la svizzera Elisabeth Kreienbhül e le siciliane Rossella Leone, Carmela Corsitto, Elsa Emmy, Rachele Fichera, Donatella Polizzi Piazza, Giuseppina Riggi, Valeria Troja, Dina Viglianisi, Sonia Alvares e Francesca Borgia) e prova a riallacciare le fila di un discorso interrotto sugli spazi reali, l’opportunità ed il senso di una ricerca al femminile in dialogo con un contesto, come quello siciliano (ma non solo e non necessariamente), di violente contraddizioni, eppure di immediata suggestione poetica, fonte d’ispirazione e di rinnovata urgenza artistica. A partire dalla scultura-istallazione della stessa Cusenza sullo scalone di Villa Cutò: manichini di stoffa rammendata, accatastati l’uno sull’altro e coperti da un lungo velo di cellophane in una confusione che è accumulazione, dismissione ed insieme umanità inerme e sofferente nella sua fisicità.
28608Desideri, paure, sogni ed angosce si mescolano nella sensibilità di Anna Guillot che dedica a se stessa un libro d’artista in cui descrivere, ragionare e comunicare una condizione esistenziale di inquieta melanconia e la necessità di un linguaggio che sia soprattutto medium di corrispondenze raffinatamente evocative, e di costruzione di nuove e più forti identità. Matilde Anversa recupera invece le icone di una Sicilia arcaica, ma ancora attuale e autenticamente caratterizzata, in una serie di ritratti fotografici in bianco e nero, in cui i volti sono come allucinati e sbiaditi, in una smaterializzazione segnata dal tempo residuale e da una sostanza che si sfalda e tuttavia resiste agli assalti spietati del nuovo. Il Paesaggio eccellente di Anne-Clémence de Grolée aggredisce con incredula lucidità lo scempio dell’abusivismo edilizio e ne scompone le parti in una rabbiosa, ma ordinata, vivisezione che rivendica la possibilità di un risarcimento.
L’esposizione ha un’appendice storica in una piccola sezione a parte con in mostra una serigrafia di Carla Accardi, due oli di Maria Pennisi ed una tela di Lia Pasqualino Noto: tre presenze significative, ideali maestre siciliane d’arte e di vita.

davide lacagnina
mostra visitata il 29 marzo 2003


Villa Aragona Cutò
via Consolare Pompea
Bagheria (PA)
tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00
da martedì a venerdì dalle 15.30 alle 18.30
ingresso gratuito


[exibart]

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