05 giugno 2002

Fino al 31.VII.2002 Renoir e la luce dell’Impressionismo Palermo, Palazzo dei Normanni

 
Nel 1882 Pierre-August Renoir era a Palermo, di ritorno da un viaggio in Algeria e diretto verso le maggiori città italiane. Un itinerario alla scoperta della luce del Mediterraneo, tra tonalità che il grande pittore impressionista memorizzerà per ripeterle poi sulle sue tele...

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Renoir e la luce dell’Impressionismo è l’esposizione allestita a Palermo nella Sala Duca di Montalto di Palazzo dei Normanni, in occasione del cinquantacinquesimo anniversario della prima seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana, tenutasi nel 1947.
In anteprima per l’Italia alcune opere provenienti da raccolte pubbliche e private svizzere, americane, francesi, selezionate dalla curatrice dell’esposizione, Maithè Valles-Bled, direttrice del museo di Lodeve, affiancata da Vincenzo Sanfo. Circa sessanta le opere in mostra, tra pitture, disegni, gouaches e sculture, metà delle quali realizzate da Renoir- tra cui i celebri Ritratto di Suzanne Valadon, La leçon d’écriture e la Femme au jabot blanc– mentre la rimanente parte dell’esposizione reca le firme e le pennellete dagli intepreti più significativi dell’Impressionismo e delle tensione poetica legata a questo periodo, decisa a tagliare i ponti con il passato e con le tradizionali regole – compositive e quindi intellettuali- tra i quali Manet, Degas, Courbet, Pizarro, Cézanne, Signac, Monet. Sarà proprio un’opera di quest’ultimo, intitolata Impression soleil lèvant, a far definire ironicamente da un critico del tempo “Impressionisti” il gruppo di pittori che nel 1874 esposero per la prima volta al pubblico nello studio del fotografo Nadar. Il termine venne invece adottato dal gruppo per sottolineare un volontà di rottura con i concetti di “classico” e “romantico”, al di là di differenti schieramenti politici, fuggendo dal chiuso degli ateliers e ponendo alla base della nuova pittura il concetto di lavoro “en plein air”, ricercando la luce da catturare con pennellate veloci fatte di piccoli tocchi da fondere direttamente sulla tela, seguendo la strada già tracciata da Corot e la scuola di Barbizon. Sono proprio Renoir e Monet, tra il 1869 e il 1874, che spesso lavorano insieme sulla riva della Senna, a decidere di ignorare le regole della prospettiva, della composizione del chiaroscuro alla ricerca di una immediatezza che fermi sulla tela la vita quotidiana. Renoir, però, si allontanerà dal gruppo nel 1878, scegliendo i Salons espositivi ufficiali, nei quali continuerà ad esporre le sue figure femminili, celebrando così donne dall’incarnato candido e dalle folte capigliature, abbigliate riccamente o al contrario seminude, in una pittura ricca di sensualità che al contempo gli permetterà di esibire una maestria rara nella definizione di tonalità cangianti fermate da pennellate soffici ed evanescenti, dove la stesura delle macchie di colore soppianta l’idea tradizionale del disegno.

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Paola Nicita



Palermo – Renoir e la luce dell’Impressionismo,
Palazzo dei Normanni, Sala Duca di Montalto. fino al 31.VII 2002.
Orari: giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, nei festivi dalle 10 alle 13 , chiusa il lunedì. Ingresso libero
info: 091 581868 Nuova Tavolozza Eventi email info@renoir2002.it
L’esposizione sarà successivamente ospitata a Milano dal 18 settembre al 24 novembre nella sede della Fondazione Mazzotta
L’esposizione è realizzata dall’Ars in collaborazione con la presidenza della Regione, l’assessorato regionale ai beni Culturali, il Comune di Palermo, il Consiglio regionale della Lombardia, l’editore Mazzotta.
La mostra ad ingresso gratuito, accompagnata da un catalogo edizioni Mazzotta, è organizzata dalla Nuova Tavolozza Eventi di Palermo e dalla New York Master Exhibitions di Marisa Del Re.


[exibart]

1 commento

  1. Le opere di Pierre Auguste Renoir, “Barche a vela ad Argenteuil” (1873-74)- olio su tela, Portland, Museum of Art, e “L’altalena” (1876)- olio su tela – Parigi-Louvre, in particolare le trovo bellissime per la vitalità delle sue figure, intessute di vibrante cromatismo.
    Gli impressionisti cercano ispirazione nelle strade e fra la folla , nei giardini e nei caffè all’aperto, in campagna e lungo le rive dei fiumi, cioè nell’aria aperta, nella luce solare.

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