02 luglio 2009

fino al 5.VII.2009 Piero Steinle Palermo, Centro d’Arte Piana dei Colli

 
Una risata salverà il mondo. Per far fronte a un sistema sull’orlo del collasso, ridere resta una possibile chance. Istericamente, allegramente, provocatoriamente. Il riso abbonda sulla bocca di chi non ci sta...

di

Un incipit esilarante. Comincia con un tripudio di risate la personale di Piero Steinle (Monaco di Baviera, 1959; vive a Monaco e Milano) al Centro d’arte Piana dei Colli, nuovo art-space palermitano ubicato nella recuperata villa settecentesca della famiglia Alliata e affidato alla direzione artistica di Giulia Ingarao.
Il frastuono si libera nella sala, in una reiterazione ossessiva e insensata dell’atto del ridere. Nella videoinstallazione su tre canali, The Triumph of Laughter, si susseguono brevi sequenze dell’assurdo in cui personaggi di etnia, età, estrazione sociale e professione differenti mettono in scena l’esperienza immotivata, parossistica, rituale del riso. Un vero e proprio teatro dell’allegrezza, che nell’isteria ridanciana vede la possibilità di un ritorno a un’animalità fuori controllo, esercizio di resistenza contro un sistema socioculturale alla deriva.
Davanti alla vertiginosa visione del vuoto planetario creato dall’eccesso di pubblicità, dall’eccesso di spettacolo, dall’esuberanza delle immagini, il riso (umano troppo umano) con la sua azione sovversiva, è l’unica risposta a questa sfida del nulla”, scrive Marcello Faletra nel testo che accompagna l’esposizione. E torna alla mente il celebre slogan anarchico che nell’esplosione ilare, gonfia di sarcasmo, rintracciava un’ultima possibilità sovversiva e contestatoria: “Una risata vi seppellirà”, ovvero, la libertà passa attraverso una demolizione sottile e irriverente del potere.
Piero Steinle - Paradiesvögel - 2006
E forse appare un poco semplicistica la trovata di Steinle, che tra ironia e ottimismo dichiara: “Da artista propongo come soluzione universale la pura e semplice risata, individuale e collettiva: il riso trionfa sulla gravità del mondo e del denaro. Sarebbe la vera rivoluzione!“. Non priva di qualche ingenuità, la formula assume i tratti di una provocazione ludica con cui prendere di petto tematiche importanti e conosciute, già sul ciglio della retorica: globalizzazione, mercificazione, crisi dell’Occidente, controllo mediatico, decadenza dei costumi… Meno debole il côté antropologico del lavoro, evidenziato per esempio nelle sequenze su certi riti corali in India: qui la risata non è indotta dall’artista ma documentata in quanto fenomeno liberatorio di massa.
Torna l’attualità nella serie di video e fotografie Paradiesvögel: gli orridi “uccelli del paradiso” senza piume, stagliati contro fondi saturi dal sapore pop, sono esemplari di polli sottoposti a manipolazione genetica, presso un allevamento in Israele. Cibi ogm programmati con le caratteristiche ideali per un’immediata commercializzazione. Interessante lo spunto ma non del tutto efficace il risultato, in un progetto che indugia, con una leggerezza compiaciuta, su un’estetica patinata, artificiale, quasi pubblicitaria.
Piero Steinle - The Triumph of Laughter - 2008
Terzo ciclo, infine, quello dedicato all’ozio. Il set, stavolta, è l’Islanda. Ampi paesaggi marini si alternano a immagini di stabilimenti per turisti con piscine riscaldate, in una giustapposizione fra natura incontaminata e microuniversi posticci per un benessere a pagamento. Al centro, completamente straniato, il primo piano di George W. Bush che annuncia in tv l’appena avvenuta strage delle Torri gemelle.
Ancora un salto dal quotidiano ai meccanismi perversi della politica, inseguendo una vis polemica acuta, destabilizzante e contagiosa. Proprio come una risata.

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Steinle al Madre

helga marsala
mostra visitata l’11 giugno 2009



dall’undici giugno al 5 luglio 2009
Piero Steinle – Why not laugh
Promossa e sostenuta dal Goethe-Institut Italien
Centro d’Arte Piana dei Colli – Villa Alliata Cardillo
Via Faraone, 2 – 90147 Palermo

Orari: martedì, giovedì e domenica ore 16-22
Ingresso: € 4
Catalogo con testi di Marcello Faletra e Giulia Ingarao
Info: tel. +39 0916790853; fax +39 0916790241; programma@palermo.goethe.org; www.pianadeicolli.it


[exibart]

11 Commenti

  1. Davvero! Helga, non fare tanti giri di parole. Diccelo chiaramente: questa mostra era una mostra-pacchetto – peraltro a cura del Geothe Insitute – che di sicuro non spiccava né per qualità formali, né per contenuti. Sembrava un allegro circo, senza le implicazioni concettuali che pretendeva di avere, e per nulla convincente. Rimaniamo in attesa che questo nuovo “art-space” palermitano (ma perché non chiamare le cose in italiano?!?) COMINCI una programmazione, che poco poco possa definirsi tale. Il profilo del direttore artistico appare sin da subito esile e incerto. Ci vogliono le ossa – e la preparazione – per assumersi certe responsabilità!

  2. Se per “mostra pacchetto” si intende una selezione di opere già esposte in luoghi d’arte di tutto rispetto come il Madre di Napoli e la Triennale di Milano, ben vengano a Palermo le mostre pacchetto!. A me la mostra è piaciuta, mi ha fatto ridere e rabbrividire e le pretese filosofiche dipendono forse più dalla capacità di evocazione del fruitore che non dall’artista..
    Su villa Alliata mi sembra prematuro giudicare; di certo trovo ammirevole un raro e sano tentativo di imprenditoria culturale scevro dalle dinamiche clientelari dei soliti noti. Bisognerebbe incoraggiare i privati che investono e uscire dalle logiche auto-referenziali del sistema dell’arte. a proposito, di palazzo riso qualcuno conosce la programmazione?

  3. Sono d’accordo sia con Francesca sia con Edoardo. La mostra non è convincente. né per le premesse teoriche, né per gli accostamenti né per l’allestimento. Riecheggia immagini e autori che hanno lasciato la loro impronta nella produzione di videoimagini fine anni ’80 inizi anni ’90, ma senza averne la statura. Certo, una mostra può “piacere” lo stesso. A questo, a quello…. il punto è un altro. Il punto è che un palermitano, quando vuole difendere una tesi, raramente ricorre ad argomenti e più sovente preferisce buttarsi sulla linea del minimo confronto. Cosa c’entra adesso Palazzo Riso?? A me personalmente non interessa in questa sede parlare di Palazzo Riso (di cui tanto, se non sbaglio, s’è detto proprio su Exibart. E non erano certo “carezze”). Anche lì, staremo a vedere. Il fatto poi che una mostra sia passata per il Madre e per la Triennale (!) non vuol dire NULLA. Come se Palermo fosse la linea secondaria di una rete viaria, dove i treni (qualunque essi siano) di passaggio vengono attesi con disponibilità acritica sempre e comunque.

  4. Semplicemente penso che la mostra dia un senso alle cose, un senso a quello che viene mostrato senza falsi intellettualismi che poco lasciano alle sensazioni che qualunque oggetto d’arte dovrebbe suscitare…e ormai tra le “apparenze” artistiche che ci propina il mercato e i falsi circhi di intelletualsmi di cui ci piace riempirci la bocca ce ne siamo semplicemente dimenticati e non crdo che un artista che è stato alla Triennale e al Madre di napoli sia poi così poca cosa, qui… poi è vero la mostra può piacere o non piacere, sta nelle cose. Un’ultima: farsi le ossa significa saper costruire e avere voglia di rischiare, credo che il centro alliata e il suo direttore artistico staino facendo questo. Più facile – sempre – è dare tutto e subito per esile e spacciato.

  5. Caterina, ma che vuoi dire?!??? L’ho riletto 3 volte il tuo comento, e non si capisce un “H”… io spero solo che dietro “Caterina” non si celi il direttore artistico di Piana dei Colli. Sarebbe la fine. E una conferma!

  6. a me st’ mostra mi è sembrata una boiata. Per non parlare degli spazi espositivi. Sembrano sale per ricevimenti di matrimonio. Orrendo tutto! V.

  7. A me la mostra è sembrata interessante. La location suggestiva come anche il contrasto tra antico e moderno…Dopotutto si tratta di una villa settecentesca che ospita un centro d’arte multimediale. Comunque, rimaniamo in attesa della prossima mostra

  8. mostra ridicola! ma che ce’ da ridere ?
    Fa ridere solamente il modo di partire cosi ridicolo e striminzito di uno spazio d’arte a Palermo.

    I nobilotti hanno voglia di ridere!

  9. ridiamo per i mafiosi al parlamento siciliano! per tutti quelli che si mangiano i soldi dei contribuenti palermitani.

    amici sicuri dei proprietari dello spazio!

    diciamo cosi perche li vediamo alle inaugurazioni! e tutti che fanno le riverenze!

  10. appare un poco semplicistica la trovata di Steinle…ahahahah e’ vero! brava helga!

    i signori piana dei colli ridono e ce’ gente che piange dalla fame.

    ahahahahhaha che ridere!

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