17 dicembre 2003

Natale bianco Serpotta

 
Bianco e oro. Materiali poveri e opulenza decorativa. Semplicità diafane e rutilanti raffinatezze. Sentimento religioso e ammiccanti civetterie. Nuova luce (e vecchie ombre) sui teatri sacri di Giacomo Serpotta. Le grandiose decorazioni di Palermo…

di

‹‹Entrai: mi parve di entrare in paradiso››. Sono queste le parole con cui inizia il racconto di frate Isidoro di fronte alla meraviglia della decorazione interna dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo. Nella finzione letteraria del Retablo (1987) di Vincenzo Consolo l’esperienza di questo spazio straordinario si racconta per immagini di indicibile stupore: maestose divinità, angeli efebici, putti straccioni, santi corpulenti e imperiose nobili signore precipitano tutti insieme in un tripudio di ghirlande di fiori e foglie, cornucopie generose di frutti succosi, fiamme e nuvole e conchiglie, tra improbabili, svolazzanti cortine. È la teatralità senza posa della fantasia decorativa di Giacomo Serpotta, la messa in scena civettuola e inquieta di un mondanissimo sentimento religioso sull’orlo di un precipizio. Il colore è il bianco. La materia è lo stucco. L’arte è quella preziosa di uno dei massimi scultori del Settecento in Europa.
Ci voleva la sferzante denuncia di uno studioso inglese, Donald Garstang, nel febbraio del 1997, a far partire una campagna di sensibilizzazione sull’emergenza recupero di questo eccezionale patrimonio artistico, seriamente compromesso da decenni di incuria e di sistematiche spoliazioni. La risposta non si è fatta attendere. Da parte di alcuni danarosi privati, in prima battuta, che hanno assunto l’onore dei primi Giacomo Serpotta Putto Oratorio di san Lorenzo Palermo interventi, fino a quando, due anni dopo, nel 1999, la Soprintendenza di Palermo ha dato il via al Progetto Serpotta, impegnandosi in una sistematica campagna di restauri.
I risultati (parziali) di questa operazione, portata avanti in sinergia con l’Università di Palermo e la consulenza scientifica dell’Università di Valencia, sono stati presentati lo scorso 4 dicembre, dopo un percorso a tappe forzate –per via delle celebrazioni dei 25 anni dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali- che ha portato all’apertura di ben dieci siti, fra chiese e oratori, in occasione di queste vacanze natalizie, in alcuni casi a cantiere ancora in corso.
È un risultato a metà dunque, quello raggiunto dalla Soprintendenza (che in realtà aveva previsto la chiusura di tutti i cantieri per l’estate del 2004). Alcuni oratori infatti torneranno a chiudersi dopo il 6 gennaio e per altri di loro in cui i restauri si sono già conclusi, si porrà l’annoso problema dei balletti di competenze fra Curia e Soprintendenza per la manutenzione e la gestione ordinarie; mentre altri ancora –e sono molti- attendono un progetto d’intervento prima che sia troppo tardi.
Intanto, la manifestazione Serpeggiando, esplicito riferimento alla sirpuzza in stucco con cui Giacomo firmava i suo lavori, propone un affascinante itinerario per il centro storico di Palermo e tutta una serie di iniziative collaterali a scandire i tempi di queste cinque settimane di apertura straordinaria. Nell’Oratorio dei Bianchi, gioiello inamidatoGiacomo Serpotta Ospitalita Oratorio di San Lorenzo Palermo nel fatiscente degrado della Kalsa, gli scatti di Melo Minnella, a cura del Dipartimento di Storia e Progetto della facoltà di Architettura di Palermo, accompagnano una documentata rassegna sui lavori e le tecniche di restauro degli stucchi; mentre nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo si possono vedere due realizzazioni video di Sandro Scalia con in sequenza dettagli di alcune sue foto delle opere dei Serpotta, a cura della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale dell’Università di Palermo. In accordo con il Comune, inoltre, in alcuni degli oratori serpottiani verranno organizzati dei concerti di musica barocca.

davide lacagnina


I Serpotta. Il restauro come ricerca. Cronaca degli interventi di restauro della Soprintendenza di Palermo su oratori e chiese serpottiane fino al 6 gennaio 2004
a cura della Soprintendenza regionale ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo
Mostra di fotografie di Melo Minnella, a cura del Dipartimento di Storia e Progetto della Facoltà di Architettura di Palermo
Oratorio della Compagnia dei Cavalieri Bianchi
Palermo, centro storico, mandamento Tribunali, tra via dello Spasimo e piazzetta dei Bianchi

Spazi di Luce, installazione foto-video di Sandro Scalia, a cura della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale dell’Università di Palermo
Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
Palermo, via dello Spasimo, 13
Tutti i giorni fino al 25 gennaio dalle 7.00 alle 24.00, sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 24.00
Ingresso gratuito

Altri oratori aperti e chiese con opere dei Serpotta inserite nella manifestazione: Oratorio di San Mercurio (cortile San Mercurio), Oratorio del Rosario in Santa Cita (via Valverde, 3), Oratorio del Carminello (via Porta Sant’Agata), Oratorio di San Lorenzo (via Immacolatella), Oratorio del SS. Rosario in San Domenico (via dei Bambinai, 2), Oratorio dell’Immacolatella (via Immacolatella), Chiesa dell’Assunta (via Maqueda), Chiesa dei Tre Re (via Santa Maria di Montevergini), Chiesa del Carmine Maggiore (Piazza del Carmine).
Visite guidate, organizzate dagli “Amici dei Musei”, sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

T. +39 091 696 13 19
sopripa@regione.sicilia.it
www.regione.sicilia.it/beniculturali
www.comune.palermo.it


[exibart]

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