07 settembre 2023

Ozmo torna in Toscana con una nuova opera ispirata a Michelangelo

di

Lo street artist Ozmo lascia il segno anche a Castellina Marittima, nella sua Toscana, con un’opera ispirata ai Prigioni di Michelangelo, per celebrare il rapporto tra l’uomo e il territorio

Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, 2023
Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023

Questa volta tocca ad Atlante conquistare la scena. Dominando la vallata che dai colli della Toscana porta fino al mare. Merito di OZMO, che da Parigi torna nella sua regione natale, facendo tappa a Castellina Marittima, per realizzare un nuovo intervento di street art – rigorosamente site-specific – che trasmuta la torretta elettrica di Enel Distribuzione collocata presso l’ingresso del paese in un monumento che celebra la storia e la cultura dell’antico borgo, la sua identità, il suo territorio e le sue tradizioni.

Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023
Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023

L’opera si intitola Anamorfosi e offre una reinterpretazione di Atlante, uno dei Prigioni di Michelangelo: un potente simbolo della lotta dell’uomo nella materia grezza, dove l’umano, il suo sforzo e la pietra, vengono immersi nella vegetazione e collegati al mare, mettendo insieme questi elementi rendendoli protagonisti dell’intervento. Ozmo, artista riconosciuto a livello internazionale per la sua abilità nel creare opere che interagiscono con il territorio, riesce anche stavolta nel suo scopo con una figura scultorea raffigurata strategicamente sull’angolo della torretta annulla la differenza prospettica dei piani. Un tratto blu elettrico che esce dallo sfondo verde, scelto per far abitare al dipinto lo spazio naturale vegetale circostante, la avvolge evocando quel mare che sommergendo in tempi lontanissimi il territorio gli ha donato un alabastro di eccezionale qualità.

Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023
Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023

La sua postura, il blocco di pietra al posto della sua testa, la tensione e l’energia che emana, dialogano con il genius loci e la pratica dei cavatori di alabastro, una tradizione che affonda le radici nella storia della cittadina fin dai tempi degli Etruschi, come documentato all’Ecomuseo dell’Alabastro e nello specifico dal Punto Museale Centrale situato nel palazzo dell’ex lavoro Massimino Carrai.

Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023

«Sono onorato – spiega l’artista – di aver avuto l’opportunità di realizzare una mia opera a Castellina Marittima, un luogo che mi è particolarmente familiare, essendo io stesso cresciuto in un paesino di collinare poco distante. Anamorfosi è un omaggio alla natura incontaminata del suo territorio e alla memoria, alla vita, alla maestria e alla fatica di generazioni di lavoratori e lavoratrici che hanno estratto l’alabastro. Spero che possa suggerire uno sguardo inedito sia alla comunità locale sia ai visitatori di passaggio».

Ozmo, Anamorfosi, Castellina Marittima, Toscana, 2023

L’opera è stata prodotta dal Comune di Castellina Marittima con il contributo concesso ai sensi della legge Regionale della Toscana rivolto alle iniziative di promozione sociale, culturale e di aggregazione per le nuove generazioni. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato fattivamente anche l’Amministrazione comunale, oltre a Enel e alla Proloco locale e alle Consulte comunali. Per una vera e propria rete virtuosa e una collaborazione mirata a creare valore sul territorio.

«La cosa che mi ha colpito di Castellina è quanto sia immersa nella natura incontaminata – spiega l’artista a exibart – si trova sul monte che domina la valle, alla spalle le colline ricoperte di alberi, e davanti la distesa dei campi, fino al mare laggiù in fondo. Vivere sette giorni in quel contesto, nutrendosi di quel panorama ha alimentato la mia ispirazione. La cosa che mi colpisce è come i locali siano totalmente abituati a tale bellezza, e mi ha ricordato il mio paesino, che è poco distante e anch’esso immerso belle colline pisane, quanto colpisca i turisti e le persone che non sono nate e cresciute tra quella bellezza. Mi ha permesso di tornare a casa dei miei genitori con altri occhi». E allora, torna a casa Ozmo, perché il paese ha ancora bisogno di nuova bellezza.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui