25 settembre 2023

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 25 settembre all’1 ottobre

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 25 settembre all'1 ottobre, in scena nei teatri di tutta Italia

Ukiyo-e, Sidi Larbi Charkaoui. Ph. Gregory Batardon

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 25 settembre all’1 ottobre.

Danza e Teatro

SIDI LARBI CHERKAOUI A TORINODANZA
Il coreografo belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui con il Ballet du Grand Théâtre de Genève, di cui ha assunto la direzione dallo scorso anno, presenta Ukiyo-e (il 29 e il 30 settembre alle Fonderie Limone di Moncalieri). In questo spettacolo Cherkaoui propone i suoi più recenti moduli creativi, composti di movimenti fluttuanti che sembrano infiniti, in cui i danzatori si muovono senza quasi soluzione di continuità sul palco. Salendo e scendendo le altezze di scale semoventi, che ricordano i quadri di Escher, esprimono tutta la loro leggerezza e capacità di ascesi e caduta. Cherkaoui vuole evocare in Ukiyo-e un mondo di relazioni e di scambio di energie dove i danzatori trovano il loro spazio insieme agli altri, nella convinzione che la danza sappia portare con sé un senso di comunità e di interconnessione. Il risultato è una grande danza corale di una società che cerca un’armonia, in cui il singolo si fonde nel gruppo creando un grande abbraccio collettivo, come una possibile risposta alla solitudine imposta dal periodo pandemico.

Ukiyoe, Sidi Larbi Charkaoui, Ph. Gregory Batardon

SANPAPIÉ A MILANOLTRE
Taca Tè, in dialetto emiliano “comincia tu”, è una sfida al diritto di esistere nel tempo, giocata tra due corpi anagraficamente lontani che convergono nel presente della danza. Un performer over 65, Antonio Caporilli, e una danzatrice trentenne, Francesca Lastella, affrontano, nella coreografia di Lara Guidetti, il grande tema del tempo e dell’incontro intergenerazionale attraverso un dibattito fisico senza sosta. Passato e futuro si specchiano l’uno nell’altro, nel tentativo di costruire una relazione in grado di muoversi senza timore sulla linea del tempo in entrambe le direzioni. Un flusso di movimento in continuo divenire fatto di ascolto, intimità profonda, limiti che si spostano, corpi che discutono e si accordano, accompagnati dalla composizione musicale realizzata da Alberto Sansone e Marcello Gori che intreccia brani della tradizione del liscio emiliano a sonorità strumentali ed elettroniche. La performance – una coproduzione Sanpapié, MILANoLTRE e Fondazione Nazionale della Danza – è il primo capitolo di una trilogia sull’età e il tempo. In scena al Teatro Elfo Puccini, il 30 settembre e l’1 ottobre.

Sanpapié, TACA TE’, ph. Simone Molteni

RISVEGLIO DI PRIMAVERA
L’evento che chiude, il 26 settembre, l’edizione di Operaestate Festival di Bassano del Grappa, è affidato a Gabriele Vacis con Risveglio di Primavera, una produzione che vede in scena in scena i giovani attori di PEM Potenziali Evocativi Multimediali. L’omonimo testo di Frank Wedekind racconta con un’intensità ancora oggi intatta la censura e l’oppressione che il mondo degli adulti proietta sugli adolescenti e dove si guarda alle giovani ge-nerazioni come una speranza da salvaguardare e da trattare con rispetto, senza nascondere loro le bellezze della vita, comprese l’affettività e la sessualità.

Risveglio di Primavera è un’enciclopedia della crescita. È con questo testo che è nata l’adolescenza: prima le età erano tre, bambini poi adulti e vecchi. Wedekind ha interrotto un modo comune di pensare, e di vivere anche, e non si è risparmiato: ha spaccato una pietra durissima e ci ha mostrato colori, milioni di sfumature possibile, e fantasmi anche. Perché l’adolescenza è desiderio e curiosità, ma è anche violenza e sporco. E scopriamo che nei quattordicenni di fine ‘800 si ritrovano gli stessi dolori dei quattordicenni di oggi, e che la società di ieri come quella di oggi è incapace di educare al sentimento.

Risveglio di primavera

IL BARONE RAMPANTE AL PICCOLO
Delicato, lieve e commovente. Il barone rampante di Italo Calvino secondo il regista Riccardo Frati, torna al Piccolo di Milano (Piccolo Teatro Grassi, dal 27 settembre all’8 ottobre) con un cast parzialmente rinnovato (Matteo Cecchi, nei panni di Cosimo Piovasco di Rondò, e Leonardo De Colle in quelli del fratello-narratore, Biagio); accanto a loro, applauditissimi già nella scorsa Stagione, Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero. «È un libro ­- spiega il regista – ricco di spunti per chiunque: dalla relazione con l’autorità, complessa a qualunque età, al rapporto dell’uomo con l’ambiente, è un testo “politico”, nel senso ecumenico del termine, un racconto nel quale ciascuno di noi, adulto o bambino, può ritrovare se stesso».

Ambientato in una Liguria “immaginaria”, a metà di un Settecento che prelude alla Rivoluzione Francese e che riverbera nei costumi dello spettacolo, «Il barone rampante – continua Frati –, regalandoci un personaggio che si muove in alto, sospeso sulle nostre teste, ci costringe a sollevare gli occhi dai dispositivi in cui siamo isolati, a uscire dalla gabbia delle nostre individualità. L’adolescente Cosimo, che incarna l’urgenza di migliorare il mondo intorno a sé, mi fa pensare ai giovani attivisti per l’ambiente dei giorni nostri, e a tutti coloro che hanno il coraggio di cambiare il proprio punto di vista e di impegnarsi per il bene comune».

Il BARONE RAMPANTE, © Masiar Pasquali

REAL HEROES A ROMAEUROPA
Dopo aver viaggiato per Europa e America Latina, Real Heroes, la performance itinerante in cuffie e VR di Mauro Lamanna e Aguilera Justiniano e prodotta da Oscenica, torna in Italia e sbarca al Romaeuropa Festival (dal 27 settembre all’1 ottobre) animando le strade del quartiere Testaccio in 10 repliche. «Real Heroes è un viaggio che, attraverso Sud America e Sud Italia, è in grado di condurre gli spettatori a Sud delle proprie coscienze, tra ricordi nascosti e storie ingarbugliate –spiega Mauro Lamanna, anche produttore creativo del progetto –. Camminando per le vie di vicende lontane, lo spettatore si muove silenzioso e inconsapevole non solo attraverso le storie dei protagonisti, ma anche verso il mistero della propria storia personale. Da turista si fa così paesaggio, da spettatore protagonista. Credo sia questo il vero punto di forza della performance, che ha fatto sì che potesse essere apprezzata da pubblici così distanti tra loro».

Un racconto tra «Errori ed eroi», due storie vere, storie di due padri lontani nello spazio e nel tempo ma legati dallo stesso destino, che combattono per amore e per resistenza. Entrambi sono costretti a fare quello che nessun genitore vorrebbe mai fare: separarsi dai propri figli. Mentre uno è perseguitato dalla dittatura e l’altro da leggi ingiuste e abusi di potere, i loro corpi si fanno protesta, scudi di carne e sangue che hanno il solo obiettivo di proteggere il futuro dei propri figli.

Real Heroes, ph. Albert Rué

IL FLAUTO MAGICO AD ANCONA
Seguendo una tendenza ormai consolidata in Europa Il Teatro delle Muse di Ancona è il primo in Italia ad affidare a due coreografi internazionali, Luca Silvestrini e Francesca Lattuada, le regie di due nuove produzioni d’opera: Die Zauberflöte in scena il 29 settembre e 1 ottobre, e La Tragédie de Carmen in scena il 13 e il 15 ottobre per la Stagione Lirica 2023 curata dalla Fondazione Teatro delle Muse. La scelta di affidare la regia di entrambe le produzioni a due coreografi italiani, affermati e operanti all’estero, consente di aprire un ulteriore varco tra opera, danza e teatro. Zauberflöte, capolavoro degli ultimi anni di Mozart, sarà firmato da Luca Silvestrini, coreografo e regista italiano operante a Londra che dopo la laurea al DAMS ha compiuto i suoi studi di danza al Trinity Laban in Inghilterra. Cofondatore e direttore della compagnia inglese Protein.

Prove di Zauberflöte al Teatro delle Muse

Die Zauberflöte (Il flauto magico) Singspiel in due atti, libretto di Emanuel Schikaneder, musica di Wolfgang Amadeus Mozart, direttore Giuseppe Montesano, regia Luca Silvestrini, scene Lucio Diana, costumi Stefania Cempini. Nel cast: Tamino è Antonio Garès, Pamina è Maria Laura Iacobellis, La Regina della Notte è Brigitta Simon, Papageno Levent Bakirci, Papagena Jennifer Turri, Sarastro Abramo Roselin, Monostatos Carmine Riccio. Coro Lirico Vincenzo Bellini. La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.

SMANIE NEL FOYER
Due case per raccontare Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni, quella di Leonardo e quella di Filippo, nelle quali il pubblico potrà entrare scegliendo da quale prospettiva seguire lo sviluppo della trama. Due saranno infatti le location e due le azioni in contemporanea. I 9 attori impegnati nei ruoli scritti da Goldoni salteranno letteralmente da una location all’altra entrando in “casa” al momento opportuno. Smanie! è la prima parte di una riscrittura della Trilogia della villeggiatura basata sull’utilizzo del processo seriale come strategia per fare appassionare il pubblico al destino dei personaggi. Per questo, fra le commedie, è previsto un corollario di azioni in remoto gestite direttamente dagli attori che intendono trasformare la rete in un ulteriore palcoscenico interattivo.

Smanie da carlo Goldoni

“Smanie!”, adattamento Nicoletta Robello, Nicolò Sordo, con Gioia D’Angelo, Riccardo Gamba, Cristiano Parolin, Filippo Quezel, Marina Romondia, Giulia Salvarani, Jessica Sedda, Antonio Vanzo, Pavel Zelinsky, progetto e regia Nicoletta Robello, musiche originali Arturo Annecchino, costumi Licia Lucchese, luci Alberto Maria Salmaso. produzione Archipelagos Teatro in collaborazione con TSV – Teatro Nazionale nell’ambito del progetto “Goldoni 400” realizzato con Arteven – Circuito teatrale regionale del Veneto. A Venezia, Foyer del Teatro Goldoni, dal 25 al 29 settembre.

SGUARDO NEL CONTEMPORANEO A FORLÌ
Il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione confermano la volontà di sostenere la nuova drammaturgia, con la seconda edizione di COLPI DI SCENA Sguardo nel Contemporaneo, con la direzione artistica di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni: una proposta che si alterna, anno dopo anno, all’edizione dello storico Festival dedicato al Teatro Ragazzi. Dal 26 al 29 settembre, a Forlì, 19 Compagnie ospiti, affermate ed emergenti, presenteranno e a una platea di direttori artistici, operatori, programmatori e critici provenienti da tutta Italia le loro visioni, di cui ben 10 saranno presentate in anteprima o prima nazionale.

Un mondo in continua evoluzione, fatto di fratture e paradossi che rimettono al centro la ricerca di identità, oltre ogni limite, è oggetto delle riflessioni proposte da: Teodoro Bonci Del Bene, Menoventi, Elsinor / Sblocco5, Instabili Vaganti, Bluestocking, Kepler-452, Centro Teatrale MaMiMò/ERT, Les Moustaches, Paola Fresa, Emiliano Bronzino, Christian Di Domenico, Fabiana Iacozzilli / Cranpi, Compagnia Berardi Casolari, Associazione Teatrale Autori Vivi, Mabellini/Postorino, Gruppo della Creta, Collettivo BEstand, Eco di Fondo, Mana Chuma Teatro, Compagnia Amendola Malorni, Alessandro Berti / Casavuota. Tutti gli spettacoli sono gratuiti. Il programma su accademiaperduta.it e ater.emr.it.

Instabili Vaganti, The Global City, ph. A. Bastogi

MILANO URBAN DANCE FESTIVAL
L’urban dance, letteralmente danza urbana, oggi rappresenta intere comunità nate per trovare una propria forma d’espressione che ruota attorno al ritmo, alla personalità, all’interpretazione e alla creatività. Arriva a Milano la 1° edizione del Milano Urban Dance Festival, ideato e organizzato da DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza, da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre. Per quattro giorni la periferia di Milano si trasformerà in una scuola di danza a cielo aperto, un palcoscenico internazionale e un luogo di festa inclusivo per tutti i cittadini, con un programma diffuso di oltre 20 eventi gratuiti previa prenotazione al link dhpiu.com, tra laboratori, performance, jam session e feste di quartiere con artisti da tutto il mondo. Cuore pulsante e quartier generale dell’evento sarà il Parco delle Cave (Municipio 7), nel piazzale all’angolo tra via Cancano e via delle Forze Armate.

Tutte le attività di workshop, laboratori e performance in programma in questa location saranno a ingresso libero, su prenotazione al link dhpiu.com. Tanti gli artisti e i performer della scena urban internazionale che affrontano a passo di danza i temi dell’inclusione e della lotta alle discriminazioni. Sul programma dell’evento, disponibile sul sito, spiccano i nomi di La B. Fujiko, al secolo Barbara Pedrazzi, fondatrice della Ballroom italiana e prima Legendary Woman del nostro paese; Byron Claricia, in arte Mr. Byron, ballerino di fama mondiale, specializzato in hip hop, popping, locking e house; Muhammed Kaltuk, coreografo e danzatore svizzero, che con il suo mix di hip hop e contemporaneo dà voce alle minoranze sottorappresentate; Rada Caselle, nota come Rada, pioniera del waacking in Italia; Mattia Quintavalle, in arte Sly, freestyler affermato e riconosciuto in tutta Europa. Inoltre una mostra fotografica che raccoglie alcuni scatti realizzati da Giuseppe Distefano tra il 2002 e il 2007, durante l’evento Battle of the Year, la competizione di break dance più famosa al mondo.

Mr. Byron

VICENZA OFF
Still Novo – cancellare, correggere, disseppellire di Daniele Bartolini, è un originale spettacolo itinerante audience-specific per 25 spettatori a replica, disponibile anche in lingua inglese. Propone due percorsi che si snoderanno in alcuni luoghi storici e monumentali del centro storico di Vicenza, due tragitti collettivi e introspettivi che avranno uno sviluppo diverso a seconda della scelta fatta dai partecipanti (dal 29 settembre al 1 ottobre, per Olimpico Off). Anche il titolo sta ad indicare il potere dirompente della performance: partendo dalla rivoluzione linguistica del “dolce stil novo”, la proietta nel contemporaneo, ricercando lo stesso cambiamento, “ancor” nuovo, “still” novo; si pone come oggetto di indagine partecipata dallo spettatore, chiamato in causa ad esporsi, esplorarsi, dimenticarsi e reinventarsi, per unirsi a presenze, in attesa da centinaia di anni. Lo spettacolo è scritto, co-creato e agito da Ada Aguilar, Daniele Bartolini, Maddalena Vallecchi Williams, Stefania Vitulli e Marta Zannoner.

UN GIORNO COME UN ALTRO
Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia. Quel semplice gesto, ossia votare, per anni è stato considerato quasi sacro da molti italiani, ma con il passare degli anni c’è stato uno scollamento sempre maggiore tra Paese reale e classe dirigente. E questo fenomeno ha provocato un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia è la crescente astensione degli aventi diritto. È, secondo gli analisti, una malattia irreversibile. Qui si racconta quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare. Ma un seggio elettorale è anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori, sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro. Ed è così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che non arriveranno mai. Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani.

Un giorno come un altro

“Un giorno come un altro”, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico, musiche Giuliano Taviani e Carmelo Travia, scene Andrea Quattropani. Viola Produzioni Centro di Produzione Teatrale. A Roma, Teatro Sala Umberto, dal 26 settembre all’8 ottobre.

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