29 agosto 2022

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 29 agosto al 4 settembre

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana dal 29 agosto al 4 settembre, in scena nei teatri di tutta Italia

Oriente Occidente, Pietro Marullo, ARANCE. Ph. Stéphane Deleersnijder

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal dal 29 agosto al 4 settembre.

I MEDITERRANEI DI ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL

Il 42° festival di Rovereto (dal 3 al 10 settembre), prova a dare al “mare nostrum” un nome nuovo, Mediterranei: un nome plurale, che restituisca la frammentarietà di un luogo di diversità, un punto di incontro e a volte anche di scontro. Al centro della proposta di Oriente Occidente c’è l’attualità più stringente di una lettura geopolitica della contemporaneità che affida a quel “Mediterraneo allargato”, come spesso è ultimamente definito, un ruolo da protagonista negli equilibri strategici del mondo.

I temi che caratterizzano il Festival di quest’anno sono Appartenenza, Identità, Comunità e Relazioni, affrontati attraverso il linguaggio della danza che fa parte dell’identità di Oriente Occidente e che per sua natura supera confini e barriere linguistiche, al quale si aggiunge quello della musica, che con la danza condivide queste medesime caratteristiche. Il meticciato di Mediterranei è tradotto nella programmazione attraverso spettacoli che abbracciano provenienze culturali e geografiche differenti, che introducono contaminazioni di stili e discipline artistiche, che rappresentano esiti di sperimentazioni innovative.

Sono tre i filoni narrativi che hanno guidato la programmazione: raccontare miti, ascoltare voci, tracciare nuove rotte. La grande danza passa dai miti mediterranei raccontati da Mourad Merzouki, Rafaela Carrasco, Roberto Zappalà, Lia Rodrigues e Kuik Swee Boon. Le voci e le musiche del Trio Dabaghyan dall’Armenia, di Ballaké Sissoko dal Mali, del Canzoniere Grecanico Salentino dalla Puglia, si accordano con quelle che accompagnano la danza di Koen Augustjnen e Rosalba Torres Guerrero di Cie Siamese e di Fouad Boussouf.

E infine più giovani artisti e artiste, espressione del contemporaneo, mostreranno le nuove traiettorie dell’arte performativa, in scena in città e negli spazi del Mart. Sono: Cie Colokolo, Luca Brinchi/KarimaDueG/Irene Russolillo, Carlo Massari, Pablo Girolami, Pietro Marullo, Panzetti/Ticconi, Andrea Paz, Guy Nader/Maria Campos (www.orienteoccidente.it).

Oriente Occidente, Guy Nader e Maria Campos, GNMC, Made of Space. Ph. Alfred Mauve

FABBRICA EUROPA

Ad aprire la XXIX edizione del Festival fiorentino è Gone here (yet) to come di Heine Adval & Yukiko Shinozaki del collettivo internazionale Fieldworks, spettacolo rivelazione di Ice Hot, la piattaforma della danza scandinava di Helsinki, un’indagine sulla matericità del buio e sul suo rapporto con lo spazio. Una delle linee portanti del festival (dal 2 al 25 settembre) è legata all’intreccio di culture e di linguaggi, di paesi di origine e di elezione, di tradizioni e di sperimentazioni, segno sensibile e vitale di un meticciato umano e artistico che rappresenta il nostro oggi.

Un diffuso e articolato laboratorio di saperi e pratiche con l’intento di indagare i processi creativi che, nella danza, nella musica, nelle arti performative, e nel loro intersecarsi, sviluppano dispositivi e formati scenici di una comunità dinamica di artisti provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia. Progetti, spettacoli, concerti, performance, incontri, workshop, che si innestano in spazi all’aperto carichi di suggestioni naturali e nei teatri del territorio pensati per la proposta artistica: dal PARC Performing Arts Research Centre al Teatro Studio di Scandicci, dal Teatro Cantiere Florida al Chiostro Accademia Belle Arti, e molti altri luoghi.

Molti i nomi della danza, tra cui la performer francese di origini malgasce Soa Ratsifandrihana; la Compagnia Futur Immoral dei coreografi Paola Stella Minni e Kostantinos Rizos; la coreografa Irene Russolillo con il video artist Luca Brinchi e la musicista e performer italo-liberiana Karima DueG insieme ai danzatori Antoine Danfa, Mapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia); Alessandra Paoletti, Damiano Bigi e il polacco Lukasz Przytarski; Francesco Marilungo; Cristina Kristal Rizzo; Daniele Ninnarello; Roberto Doveri e Emma Zani, e molti altri. www.fabbricaeuropa.net

FABBRICA EUROPA PAOLA STELLA MINNI e KOSTANTINOS RIZOS _ Kill Tiresias _ ph. Pascale Cholette

HANGARTFEST A PESARO

Il festival di danza contemporanea (dal 1° settembre all’8 ottobre) prevede 47 eventi, di cui 19 spettacoli con 8 prime assolute, 4 coproduzioni, 1 anteprima internazionale, 1 retrospettiva fotografica e 1 rassegna di video danza. La proposta artistica della XIX edizione di Hangartfest rivolge anche quest’anno lo sguardo al panorama della danza israeliana, ospitando artisti come Michael Getman con un debutto assoluto in coproduzione con il Festival, e Sarah Damoni, artista palestinese presente nella scena israeliana. Si aggiunge una nuova cooperazione con il Centro Ceco di Roma grazie alla presenza di Victor Cernicky, coreografo e performer della Repubblica Ceca.

Cifra distintiva del Festival sarà l’investimento in coproduzioni e nuovi progetti a sostegno delle giovani generazioni di coreografi e performer. Per la COPRODUZIONE TRIENNALE che prevede la nomina di un coreografo al quale commissionare nuovi lavori da realizzare in coproduzione e presentare al Festival, la direzione artistica ha scelto Pablo Ezequiel Rizzo e il suo Cantiere Idina Who, nuovo sulla scena italiana e caratterizzato da una forte componente multidisciplinare.

Tra gli altri progetti, la piattaforma YOUNG UP! rivolta ad aspiranti coreografi under 35, il programma per spettatori appassionati non addetti ai lavori OCCHI DA MARZIANI che si affianca ad  EXPLORER, il progetto GIARO IN LUCE a cura dalla coreografa e danzatrice Masako Matsushita. Tra gli eventi collaterali la retrospettiva fotografica MOSSI DA VISIONI, a cura degli artisti visivi Paolo Paggi e Edaordo Serretti che racconta la storia del Festival, e una rassegna di video danza che farà da satellite al ZED Festival Internazionale di Videodanza. www.hangartfest.it

HANGARTFEST Elettra diNyko Piscopo_Ph Salvatore Pastore

REBECCA BIANCHI AL FOLIGNO DANZA FESTIVAL

Nell’ambito della seconda edizione del Foligno Danza Festival (dal 1° al 4 settembre), con la direzione artistica di Alessandro Rende, debutterà in anteprima assoluta, il 2, presso l’Auditorium San Domenico, lo spettacolo “Rebirth”, con Rebecca Bianchi e Michele Satriano, étoile e primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, insieme a Simone Agrò e Jacopo Giarda, interpreti di ruoli principali e solistici all’Opera di Roma. La produzione di danza e musica dal vivo porta la firma coreografica di Valerio Longo, autore internazionale e vicedirettore artistico del Balletto di Roma, e al pianoforte, quella del maestro Paolo Vergari.

Una riflessione, in danza, sulla “rinascita” e sul ciclo di trasformazione della vita. Lo spettacolo sarà preceduto da una prova aperta al pubblico e da un incontro con il coreografo; sarà seguito da un ulteriore momento di confronto, tra spettatori e artisti, per approfondire gli aspetti legati alla composizione dell’opera.

Il Festival prevede quattro giornate di spettacolo, formazione e intrattenimento, tra momenti di condivisione artistica e culturale dedicati a giovani danzatori, professionisti, pubblico e operatori del settore, oltre ad un Gala in palcoscenico con le migliori scuole di danza italiane e inedite performance site-specific nella città. Fiore all’occhiello della manifestazione, la seconda edizione del Premio per la Danza “Città di Foligno”, riconoscimento alle eccellenze della scena italiana.

FOLIGNO Rebirth con Rebecca Bianchi e Michele Satriano Ph Giuseppe_Distefano

A FIRENZE, POESIA NELLA CITTÀ ASCOLTANDO SGUARDI

Dopo il debutto di Riflesso Schubert , di Angela Torriani Evangelisti con testi di Arthur Rimbaud, spettacolo in cui la voce del pianoforte e la visione della danza indaga le diverse poetiche del linguaggio schubertiano, continuano gli spettacoli dell’ottava edizione di “Poesia nella città – Ascoltare Sguardi”, rassegna a cura di Versiliadanza,  guidata da Angela Torriani Evangelisti, la prima compagnia di danza in Italia ad aver programmato una stagione che offra in maniera permanente un’audiodescrizione poetica per non vedenti grazie alla cura di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello.

L’edizione 2022 è, infatti, dedicata al tema dell’ascolto, un ascolto più sensibile, capace di evocare inedite visioni, suggerire e scandagliare luoghi e vie di fuga per l’immaginazione. Le tre nuove produzioni del programma rappresentano un itinerario interdisciplinare di poesia, musica e danza dedicato al tema delle abilità differenti, dell’inclusione e delle pari opportunità.

Il 30 e 31 agosto alla BiblioteCaNova Isolotto debutterà Pornodrama2 – Concerto per corpi in ascolto, nuova co-produzione di Fuori Equilibrio Teatro e Versiliadanza, ideato da Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino. Il 3 settembre al Teatro Cantiere Florida, Alexis 2.0, spettacolo firmato da Aristide Rontini e interpretato da Cristian Cucco, (produzione Associazione Culturale Nexus), tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar pubblicato nel 1929, Alexis o il trattato della lotta vana, una lunga lettera con cui il protagonista, musicista di professione, tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità.

Attraverso il testo della scrittrice francese, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Tutti gli spettacoli sono accompagnati da una “audiodescrizione poetica”, una creazione artistica parallela allo spettacolo in scena, udibile in cuffia.

Poesia nella città – Ascoltare Sguardi_Pornodrama ©Federico Malvaldi

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ANDRIA “CASTEL DEI MONDI”

Continua fino al 4 settembre, accompagnato dall’hashtag #NO FEAR, la XXVI edizione del Festival Castel dei Mondi di Andria. Il programma è articolato in ben 13 sezioni: Installazioni; Arte e Tecnologia; Teatro di Figura, CastedeiMondi Lab, Focus Puglia, Focus Toscana, Gli Anniversari, I Talk, La Danza, Il Teatro Nazionale, I maestri del Teatro Europeo; Residenza Abitare, Bonus Track ed altri Eventi Collaterali.

Da segnalare, il 30 agosto, con replica il 4, Tutto nel segno di lei – at first glance della compagnia di danza contemporanea Equilibrio Dinamico. Può uno sguardo deviare completamente il corso di un’intera vita? Può un incontro essere in grado di modificare un’intera esistenza? Un amore platonico sconvolgente, trascendentale e mai concretizzatosi che la coreografa Roberta Ferrara, ispirata dall’opera Vita Nova, traduce con il suo linguaggio.

Segue, il 31 agosto, la rivisitazione de I fratelli Karamazov della Compagnia del sole, con Flavio Albanese e Tony Marzolla, drammaturgia e regia di Marinella Anaclerio. Dostoevskij apre presentando il romanzo come la storia di Aleksej, il più piccolo dei fratelli. È lui il vero protagonista. Due fratelli, un aspirante scrittore e un aspirante monaco, due posizioni opposte nel vivere la vita, stessa tragedia familiare. Si confrontano, forse per la prima volta, vogliono “salvarsi “a vicenda…ciascuno vuol portare l’altro alla sua vis.

Il 2 settembre, per il ciclo di appuntamenti imperdibili per il prossimo triennio, il drammaturgo andriese Gianni Forte (attualmente co-direttore artistico della Biennale Teatro di Venezia) si propone di tracciare una rotta internazionale e disegnare una nuova mappa stabilendo delle connessioni privilegiate tra il Festival Internazionale Castel dei Mondi e alcuni degli artisti più insigni del Teatro Europeo. In questa edizione Forte incontra Arthur Nauzyciel attore e regista, direttore del Teatro Nazionale di Bretagna.

Festival Castel dei Mondi Andria Il grande-inquisitore ©Giacinto Mongelli

IL MOBY DICK DEL TEATRO DEI VENTI

Il suono arcaico delle botti della tradizione di Macerata Campana, l’ambientazione marinaresca ed epica del romanzo di Melville, una fusione tra linguaggi da occidente a oriente, una riflessione filosofica sull’ignoto, costituiscono la trama dello spettacolo del Teatro dei Venti, un grande progetto ideato per gli spazi urbani che da anni riscuote un grande successo internazionale.

Venti marinai, venti uomini, venti anime percuotono grandi botti di legno su un carro in movimento che diviene palco e in pochi secondi si trasforma in febbrile cantiere navale. Asse dopo asse, sagole, cime e palanchi, i marinai iniziano a costruire la nave. Scheletrica, irreale. È il Pequod. Per tutto lo spettacolo si avvicenderanno lotte, fortunali improvvisi, allegre scorribande; emergono caratteri, affiorano storie. Su tutti pesa l’ombra di Achab e il suo oscuro desiderio di vendetta, l’incubo dei marinai.

Con un minuzioso lavoro di macchinazione si compirà l’atto inaspettato. La nave diviene balena. Da tutrice a mostro. Quello che prima accoglieva ora terrorizza: lo scheletro dello scafo si ribalta e assume le forme del temibile leviatano. Finalmente i due nemici si troveranno faccia a faccia per lo scontro finale: Achab e la balena bianca. L’uomo contro la natura, il prodigio, l’ignoto, il dio perduto, la paura che urla dall’abisso: Moby Dick.

Spettacolo vincitore Premio Ubu 2019 per l’allestimento scenico (Stefano Tè, Dino Serra, Massimo Zanelli), Moby Dick ha ripreso la una nuova tournée dopo le giornate di Trasparenze Festival a Gombola, presso il centro culturale nell’Appennino modenese, e dopo la tappa di Ringkøbing (Danimarca), il 3 settembre sarà a Cuneo a piazza Galimberti per Mirabilia Festival.

Moby Dick Foto di Giancarlo De Luca

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