11 maggio 1999

dal 10.IV.1999 al 30.V.1999 Bruno Zanichelli Guarene d’Alba (cn), Palazzo Re Rebaudengo

 
Con l'organizzazione, presso la propria sede di Guarene d'Alba (cn), della mostra antologica dedicata a Bruno Zanichelli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l'Arte prosegue nell'attività, che ne rappresenta la filosofia sin dalla nascita nel 1995, di documentazione dei fenomeni artistici recenti...

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Nato a Torino il 6 maggio 1963 e morto prematuramente a Collegno il 10 gennaio 1990, Bruno Zanichelliè stato, nel corso degli anni Ottanta, una delle figure di maggior spicco della pratica artistica, un personaggio innovatore, sottile, dalla personalità “complessa e insieme lieve, dalla forza inventiva dirompente e insieme arguta e ironica” (Patrizia Sandretto Re Rebaudengo). Bruno Zanichelli: MedusaLa retrospettiva comprende circa ottanta dipinti e opere su carta che documentano tutto il percorso artistico del nostro. Motivo di particolare interesse riveste il catalogo, contenente gli scritti finora inediti di Zanichelli, appunti fitti e riflessioni affidati a taccuini e fogli sparsi, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, ad un saggio introduttivo del curatore, Gualdoni, ed un contributo di Marcella Beccaria.
Proprio Flaminio Gualdoni spiega: “È singolare il lavoro di Bruno Zanichelli perché ha sempre mostrato due moti irresistibili e conflittuali, quello della giovinezza e quello della fine. Il paradosso stava nel fatto che più lavorava a scollarli e più si annodavano. Quella di Zanichelli è come una metafora accelerata dell’esistenza. La sua formazione, il suo tirocinio come visualizzatore pubblicitario, la sua discendenza dal grande fumetto bolognese, la sua attenzione a quanto avveniva nei segni del mondo dei giovani uniti a qualità che si è portati ad attribuire alla maturità, la capacità di sintesi, l’intelligenza superiore e ancora la sua generosità, per dire di come i suoi lavori intreccino il mondo e la persona insieme”. E queste affermazioni sono confermate implicitamente nelle testimonianze di Zanichelli stesso, che nell’estate del 1989 raccontava “Lo scopo principale rimane quello di essere imprendibili, non catalogabili, con la voglia di attivare più possibilità espressive, di poter essere cento cose diverse e di poterle raccontare in cento modi diversi, usando di volta in volta il linguaggio consono.”
Bruno Zanichelli: Scatola RossaLa mostra regala emozioni e sensazioni violente, vibranti: dai quadri sembra emanare la maledetta contrapposizione tra la grandezza del genio artistico e la fugacità dell’apparizione terrena dell’autore, la feroce contraddizione tra l’ecletticità policroma delle tele e l’oscurità del destino di cui Zanichelli era consapevole, la sconvolgente drammaticità di chi non ha bisogno di essere sotto l’effetto di allucinogeni per trovare l’ispirazione, ma è obbligato a impasticcarsi per sopravvivere, per rubare all’eternità giorni d’arte più che di vita. E poi come dimenticare, mentre si osservano i suoi dipinti e si pensa a tutto questo, che ventisette anni sono pochi e per tanti di noi rappresentano l’inizio della vita, del lavoro, non l’apice fatale di una carriera…
Tra i quadri più toccanti “Senza titolo (Coppia che si dipinge)”, riprodotto in copertina (1987), “Medusa” (1989), “Fuxia the vampire” (1989), “Andante con fuoco” (1988), “Rifiuti radioattivi del reparto di radioterapia alla Usl 1 ” (1989).

claudio arissone


Periodo 10 aprile – 30 maggio ‘99
Orario: sabato – domenica h. 14.30 – 19.00
Sede: Palazzo Re Rebaudengo – Guarene d’Alba (Cn)
Ingresso: £. 8.000 intero – £. 4.000 rid.
Info 011/562.55.36


[exibart]

1 commento

  1. bruno è il piu grande di tutti, exibart, ma quando facciamo un approfondimento a quasi dieci anni dalla scomparsa?

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