06 novembre 2015

Fino al 10.I.2016 Francesco Jodice. AMERICAN RECORDINGS. Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli

 

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Un affresco dell’America del secolo scorso è ciò che Francesco Jodice ‘dipinge’ nella Sala Multimediale della Manica Lunga del Castello di Rivoli. Curata da Massimo Melotti, “American Recordings” è una videoinstallazione formata da una struttura narrativa che si articola in cinque grandi proiezioni a parete, della durata complessiva di 20 minuti. L’artista orchestra sapientemente il messaggio mediante la simultaneità, l’alternanza e i fermi immagine del montaggio che crea un dialogo sorprendente e accattivante tra documenti video differenti. Nel buio della sala, il visitatore si trova immerso in una spettacolare sinfonia audiovisiva – così definita dall’artista stesso – in continuo crescendo. Il discorso narrativo acquisisce forza attraverso una particolare cura dell’immagine, nella resa di un progetto che esprime la poetica di un artista attento indagatore dei fenomeni di antropologia urbana e delle dinamiche geopolitiche osservate attraverso la lente dell’arte.
Il discorso del magnate Arthur Jensen, tratto dal film Network di Sidney Lumet (1976), funge da filo conduttore attorno al quale si dipanano il discorso del Presidente Eisenhower, immagini di esplosioni di bombe atomiche, scene tratte dal film di John Carpenter, Prince of Darkness (1987), e da Deliverance (1972) di John Boorman, e interventi di Angela Davis. Punti salienti della storia americana che si intrecciano e mediante i quali l’artista restituisce al visitatore l’immagine complessiva, simbolica, di un Novecento americano spogliato dei suoi miti. 
Ne emerge un’immagine dissacrante, di un’America in cui l’imperativo economico è dominante e sembra assurgere a pretesto per un discorso geopolitico più ampio, estremamente attuale. Non esistono nazioni, esistono le industrie e le aziende che decidono del destino dell’individuo. Tramite il susseguirsi e i contrasti dei significati delle immagini, emergono le dinamiche economiche e politiche dell’incisiva presenza americana nel mondo. Presenza veicolata dai miti ridefiniti continuamente dai nuovi media e dalle nuove tecnologie e con le conseguenti ripercussioni sul piano sociologico. 
Francesco Jodice. AMERICAN RECORDINGS, vista della mostra, foto di Andrea Guermani
E, in questo senso, non si può non pensare a Baudrillard, alle immagini-simulacro celebrate come nuovi miti della società contemporanea da parte della cultura dei mass media, e come queste condizionino i sistemi relazionali e la struttura stessa della società. In “American Recordings” l’aura del mito svanisce e, con essa, l’America tratteggiata da Jodice sembra assumere i tratti di una vanitas contemporanea di fronte alla quale meditare: il disfacimento e decadenza dell’immagine dei miti messi in atto, lasciano trapelare una cruda realtà nella quale il disegno più grande, divino, non sembra riconducibile alle sfere celesti ma ai piani alti del colosso finanziario americano. Di fronte a  questo inevitabile destino, a questo determinismo economico, per l’individuo non sembra dischiudersi nessuna soluzione alternativa di cambiamento. A completare la mostra è ATLANTE (2015), film di Francesco Jodice proiettato nella Sala Polivalente del Museo. Immagini della celebre scultura Atlante farnese si alternano con sottile ironia a frammenti del cinema muto e alle ossessioni incarnate dai miti americani del Novecento. Il mito di Atlante sembra ribadire la condizione di ineluttabilità annunciata in American Recordings.

Manuela Santoro
mostra visitata il 16 ottobre
Dal 17 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016
Francesco Jodice. American Recordings
Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00
Info:  011/9565222, www.castellodirivoli.org

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