12 dicembre 2002

fino al 24.XII.2002 Henrik Håkansson Torino, Galleria Franco Noero

 
Una foresta pluviale dentro una galleria, con tanto di pioggie e di altissimi tassi di umidità. Ma tutto in miniatura. Håkansson continua a viaggiare sul confine arte natura...

di

Si intitola semplicemente Orchid (Instrumental) l’installazione di Henrik Håkansson che ricrea un frammento di foresta pluviale nella sala espositiva della Galleria Franco Noero. Un microsistema autosufficiente che si presenta sotto forma di una serie di orchidee che sbocciano su un ramo d’albero posto in orizzontale.
Sospeso al centro di una stanza, il piccolo ecosistema si rigenera grazie all’impulso di tre vaporizzatori illuminati da una potente luce rossastra. Di fatto, il meccanismo che permette il funzionamento di Orchid (Instrumental) è la regola naturale della fotosintesi, decontestualizzata e riprodotta nelloHenrik Hakansson spazio culturale di una galleria d’arte. Ad accentuare il senso di spaesamento suscitato dal progetto di Håkansson, interviene la cornice asettica del muro bianco, semanticamente opposta alla crescita spontanea della corteccia nascosta da muschi, foglie e infiorescenze. L’installazione torinese appare quindi come la prosecuzione dell’indagine sulla relazione fra naturale e artificiale che Håkansson inizia a partire dalla seconda metà degli anni ’90 . Sin dai primi lavori, l’artista svedese osserva e documenta la vita di alcuni sistemi ecologici e successivamente ne preleva pochi frammenti per poi ricostituirli in installazioni ambientali. Se Orchid (Instrumental) fonda il suo potenziale lirico sugli equilibri del mondo vegetale, in lavori come Frog For.e.s.t (eternal sonic trance) (1995) e The Lure (2000) Håkansson si concentra sulle reazioni di piccole comunità di insetti a stimoli sonori contemporanei. I risultati della sua intima osservazione della natura danno vita ad ambientazioni che si collocano a metà strada fra l’installazione vivente e la sperimentazione scientifica. Nel caso dell’installazione torinese, questo sguardo incrociato di scienza e arte si pone alla base delle delicate corrispondenze fra materia prima organica – le orchidee, i muschi – e l’infrastruttura tecnica – lampada industriale, vaporizzatori – necessaria a garantirne la sopravvivenza lontano dalla sua realtà originaria. Anche in questo caso, il discorso formulato da Håkansson intorno alle scienze naturali appare frammentario e dominato dal caso, perché i suoi termini scaturiscono dai comportamenti imprevedibili delle creature viventi coinvolte dall’artista scandinavo in un raffinato gioco di riflessi e spiazzamenti.
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www.franconoero.com

federica martini
mostra visitata il 4 dicembre 2002.


Henrik Håkansson.
Dal 16 novembre 2002 al 24 dicembre 2002,
Galleria Franco Noero, Via Mazzini 39A-50E, 10123 Torino
Tel/Fax. 011 882208 e-mail: galleriafranconoero@libero.it
dal martedì al sabato 15,00-19,30


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