16 febbraio 2011

fino al 28.II.2011 Geografia senza punti cardinali Torino, Giorgio Persano

 
Gli anni ’70 e la fotografia. Ovvero il campo di indagine magistralmente indagato da Elena Re. Che ora ne propone un saggio nella seconda sede di Giorgio Persano...

di

Immaginate di vivere in un mondo senza punti
cardinali, in cui le mappe non hanno nord, sud, est e ovest, e Max Pezzali non
ha mai potuto (fortunatamente) scrivere l’omonima canzone. In questo mondo,
anche se aveste a disposizione tutti gli strumenti di misurazione possibili,
sarebbe comunque impossibile tracciare qualsiasi rotta. Non resterebbe altro da
fare che bruciare ogni mappa e iniziare a muoversi liberamente, senza porsi il
problema di dove si sta andando.

Ecco che questo andare senza meta fa venire in mente echi
ben più degni di essere citati che non i versi degli 883 (Pezzali non se ne
abbia a male), quelli del kerouachiano “Andiamo.
Non so dove, ma andiamo
” o del borroughsiano “La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”.

Ma tutto questo cosa c’entra con la mostra da
Persano? C’entra eccome, perché i 38 artisti selezionati da Elena Re per Geografia senza punti cardinali, la
collettiva di stampo museale che occupa gli spazi di via Principessa Clotilde,
sembrano aver seguito alla lettera i consigli dei due grandi scrittori
americani per sperimentare nell’arte questa forma di libertà molto beat.

Giulio Paolini - Suite n. 3 - 1976 / Solitarie - 1975 / Autoritratto - 1970 / Suite n. 2 - 1975 / Senza titolo - 1974 - courtesy Giorgio Persano, Torino
Non è un caso, quindi, che i due nodi che legano le
oltre sessanta opere in mostra siano la loro datazione e il medium usato: il
triplice lustro che va dalla metà degli anni ‘60 alla fine dei ‘70 e la
fotografia, ossia quell’ambito al quale da tempo si interessa la curatrice. Già,
perché in quegli anni poco importava che fossi uno scultore, un musicista, un
pittore, un body artista. La fotografia rappresentava comunque il mezzo
attraverso cui sperimentare senza limiti una nuova riflessione sulla
contemporaneità.

Un numero la dice lunga sulla diffusione tra gli
artisti di questo medium: dei 38 di Geografia
senza punti cardinali
, solo sei
erano o sono fotografi professionisti (Cresci,
Ghirri, Martelli, Tagliaferro, Vaccari, Vimercati). Per i restanti 32, la fotografia ha rappresentato un
mezzo attraverso cui uscire dagli schemi (quelli dati dalla padronanza tecnica
di un mezzo) per realizzare qualcosa che fosse una nuova visione del mondo.
Nuova in quanto custode di una spontaneità che è quella propria della
fotografia (o di un certo tipo di fotografia) e quella data da un “neofitismo”
che proprio perché visto gioco o esperimento ha lasciato campo libero all’improvvisazione
e quindi alla sorpresa.

Geografia senza punti cardinali - veduta della mostra presso la Galleria Giorgio Persano, Torino 2010
Ed è proprio una sensazione di sorpresa quella che
accoglie il visitatore nel grande hangar della Galleria Persano. E non è solo
la meraviglia di trovare lavori di chi mai avreste immaginato di trovare in una
mostra di fotografia. Ma anche quella di trovarsi in una collettiva talmente
sovraccarica per numero di lavori che, se fosse in qualsiasi altro spazio,
sarebbe vista come una pregiudicante, mentre qui diventa uno stimolo ulteriore ad
abbandonare la bussola e a viaggiare (visitare) navigando a vista.

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dal 6 novembre
2010 al 28 febbraio 2011

Geografia senza punti cardinali

a cura di Elena
Re

Galleria Giorgio Persano

Via Principessa Clotilde, 45 (zona San Donato) – 10144 Torino

Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19.30

Ingresso libero

Info: tel. +39 0114378178; fax +39 0114303127; info@giorgiopersano.org; www.giorgiopersano.com

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