04 giugno 2000

Fino al 30 Luglio 2000 ARGJËND. Maestri argentieri in Albania e Kosovo Torino: Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”

 
Visitando le sale dove sono esposti gli oggetti provenienti dall’Albania e dal Kosovo, risalenti al periodo di maggiore fioritura della lavorazione dell’argento (XVII-XIX secolo), si entra in contatto con una realtà a noi vicina, ma ancora del tutto o quasi sconosciuta: la cultura albanese che negli ultimi anni è stata oggetto di complesse vicende umane. Prima di allora molti sapevano dell’esistenza di un Est europeo senza avere la preoccupazione di capire quale retaggio di tradizioni, memorie, appartenessero a queste civiltà

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Il Museo Nazionale della Montagna nel corso degli ultimi anni ha dedicato particolare attenzione alla cultura albanese ed ha cercato – con un lungo ciclo di lavoro ed attraverso diverse esposizioni – di fare conoscere al pubblico italiano diversi aspetti di questa civiltà. Nella mostra Argjënd si possono ammirare pezzi, per la prima volta in Italia, che appartengono al periodo di maggiore fioritura dell’attività artigianale di lavorazione dell’argento: monili, tessuti, armi del XVII-XIX secolo. Chi entra nelle sale del museo probabilmente lo fa con lo spirito del curioso che decide di approfondire la conoscenza di una cultura, quella albanese, negli ultimi anni oggetto di complicate vicende umane. Mai forse ci si è chiesti realmente quali radici culturali avessero tali popoli. L’Albania è sempre stata un importante crocevia di popoli e, nella produzione materiale, le diverse culture hanno lasciato una chiara impronta. Negli oggetti in argento e metallo, ad esempio, si può leggere l’influsso, di derivazione orientale, della lunga dominazione ottomana che in cinque secoli ha segnato indelebilmente l’Albania. Nei monili, nelle armi, nei tessuti si incrociano l’islam, il cattolicesimo, l’ortodossia.
ARGJËNDLa fiorente produzione di ornamenti per i costumi tradizionali era ricercatissima in tutto l’Impero Ottomano, gli artigiani che lavoravano in botteghe associate alle esnaf (corporazioni), dovevano soddisfare una clientela in un primo momento costituita dall’aristocrazia religiosa e laica, in seguito anche dai ceti contadini. Nelle occasioni importanti tutti indossavano il costume tradizionale, molti si addobbavano fastosamente per apparire più ricchi di quanto non lo fossero nella realtà, ecco allora gioielli, tempiali, orecchini con pietre e monete, fibbie, diademi per le donne, ma anche armi riccamente decorate – in esse vediamo uno sfarzo maggiore in quanto gli uomini avevano l’obbligo di portare con sé almeno tre armi a partire dai 14 anni – anche i tessuti, come il copriculla in seta o il corredo per la sposa sono spesso ricoperti di pietre preziose. La sezione dedicata agli oggetti per il culto chiude il percorso espositivo ed ancora una volta appare evidente come la caratteristica peculiare della cultura albanese sia il risultato della commistione di elementi provenienti da civiltà diverse, e la lavorazione dell’argento, che ha raggiunto esiti magnifici, ne rappresenta un aspetto. Un ringraziamento doveroso al Museo Nazionale della Montagna ed alle autorità albanesi, come all’Instituti i Kulturës Popullore dell’Accademia delle Scienze di Tirana, che hanno collaborato per realizzare un evento di grande importanza per la divulgazione di questa cultura a noi vicina, ma ancora troppo poco conosciuta.


ARGJËND. Maestri argentieri in Albania e Kosovo – 21 Aprile 30 Luglio 2000. Torino: Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Via G. Giardino, 39. Orario: da lunedì a domenica h.9-19; ingresso: intero £.10000, ridotto£.7000, gruppi (minimo 15 persone) £.5000, gratuito minori 10 anni; informazioni: tel. 011 6604104; catalogo: £.35000; book-shop: sì; servizi igienici: sì; audioguide: sì; tempo di visita: 60minuti. Sito Internet: www.museomontagna.org

Michela Cavagna

[exibart]

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