20 giugno 2012

fino al 7.VII.2012 Domenico Mangano Torino, Velan

 
Dalla Termini Imerese del boom economico, ai retaggi acustici postbellici di un'Amsterdam poco turistica. Dalla filosofia spiccia dei proverbi olandesi, ad un corso di lingua speciale per criminali. Il tutto evocato da una sola sillaba: FIT -

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E’ Domenico Mangano (Palermo, 1976) a squadernare l’ordinario con questa mostra personale curata da Francesca Referza. Scendendo a patti con la realtà, con una disinvoltura degna di nota, l’artista palermitano ci propone un viaggio à rebours dalle sue origini al vivere quotidiano, tracciando una linea immaginaria dalla Sicilia all’Olanda, senza ritorni né deviazioni. A sud, l’Italia è un’icona, uno scatto del 2010 che immortala il marchio FIAT con un’elisione, apparentemente innocua, ma che si fa sintomatica di un’eclatante contemporaneità. A nord, l’Olanda è un non-luogo, fermo immagine di un mondo alla fine del mondo in cui a scorrere, come mosse da un demiurgo stanco, restano solo le nuvole sullo sfondo. Rare le figure umane che si affacciano da immobili relitti post-urbani. Resta qualche animale che appena si smuove al ritmo perturbante di un incessante sonoro in filodiffusione che allerta gli astanti, o quel poco che ne rimane, della perenne condizione di potenziale pericolo in cui versano. War Game, video site-specific, 
Domenico Mangano - War Game - 2012 - video frame. Photo/Courtesy Velan Centro d'Arte Contemporanea

diviene così chiara metafora di quell’innaturale spirito di adattamento che condanna l’uomo, nel corso della sua esistenza, ad abbandonarsi alla consuetudine, ad abbassare le proprie soglie di difesa in un lento digradare da una sensazione iniziale di pericolo, ad un più comune senso di fastidio, fino ad una più quieta, ma irrisolta tolleranza. Ecco che, partendo da una riflessione sul percorso di cambiamento (leggasi adeguamento) intimo e personale del singolo individuo, Mangano s’interroga, in senso lato, sul processo di metamorfosi sociale, culturale e linguistica collettiva. Il basso, il vernacolare divengono altresì pretesto per Nederlands in de straat, performance audio, che propone un “corso di lingua speciale” per aspiranti criminali olandesi, basandosi su una traduzione simultanea dell’ormai noto frasario “made in Italy” dei contrabbandieri siciliani.

Ironico e contraddittorio, Mangano mette in gioco, con questa terza personale torinese, se stesso e la propria identità. Un ritorno, breve, forse atteso, sintomatico di chi, partito da poco, non riesce ancora a distinguere il lontano dal vicino, quasi che, a tratti, sembrerebbero stranamente somigliarsi.
sara panetti 
mostra visitata il 12 giugno 2012
dal  23  maggio  al  7  luglio 2012
Domenico Mangano – FIT
Velan Centro d’Arte Contemporanea
Via Saluzzo 64 (10125) Torino
Orario: giovedì- sabato 15.30-19.30
Info: tel. +390112804 06 –  info@velancenter.com – www.velancenter.com

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