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Nella Prato del tessile, da circa un decennio un gran numero di aziende manifatturiere, grandi e piccole, hanno posto l’interruttore dei capannoni in posizione off ed è sceso il silenzio dei telai attivi dodici ore a turno. Una identità socio-economica che è finita, ma gli spazi e le strutture sono ancora lì, a connotare la città. E proprio in quelle corti, e in quei capannoni dell’ex distretto industriale pratese, da qualche anno, qualcuno si è messo in gioco all’insegna del “non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca”. I fermenti e le dinamiche che stanno oggi ri-valutando e ri-vitalizzando luoghi così connotati, si stanno caratterizzando soprattutto nell’offerta culturale. La formula non è nuova, si sa, anzi è già stata ampiamente sperimentata a livello nazionale e internazionale, ma la novità sta nelle dimensioni e quindi nelle risorse della città: Prato non è Milano, non è Torino, non è Berlino. Tuttavia lì, sull’onda del ri-valutare e ri-vitalizzare, Sara Vannacci e Francesco Funghi, due anni or sono, hanno fondato la Galleria Vault, il cui statement è sperimentazione e ricerca.
L’attuale mostra in galleria, Fall on Us, and Hide Us (Cadete su di Noi, e Nascondeteci), della giovane artista spagnola Greta Alfaro, s’inscrive nell’ambito di una ricerca che Omar Calabrese definì nel 1987 neo-barocca. Il suo, pertanto, è un linguaggio estetico dove permangono prospettive culturali e raffigurazioni che elaborano codici della cultura popolare e dell’arte colta. Tre opere fotografiche e un video che, complessivamente, compongono un “teatro” di simboli e di allegorie tesi ad attualizzare i temi della vanitas e del memento mori, locuzioni latine che ammoniscono sull’effimera condizione dell’esistenza.
Fall on Us, and Hide Us, è anche un passo tratto dal libro dell’Apocalisse che così prosegue: «dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché il grande giorno della loro ira è arrivato! E chi è in grado di resistere?». Allora quando l’Agnello aprì il sesto sigillo la distruzione pervase la terra. E Greta Alfaro attualizza quella visione sul mondo contemporaneo dove l’umanità persevera nella vanitas e non concede respiro alla pace. Il suo capro bianco incede maestoso sui relitti di ogni distruzione, in cui niente è vivo, solo carcasse che al centro della navata di una chiesa barocca in rovina, paiono non riuscire a dissolversi.
fiammetta strigoli
mostra visitata il 31 maggio 2012
dal 31 maggio al 15 luglio 2012
Greta Alfaro – Fall On Us, And Hide Us
a cura di Alba Braza Bolis
Vault
Via Genova 17/15 (59100) Prato
orario: da martedì a venerdì ore 15:30-19:30
Info: +39 3477196981 – info@spaziovault.com – www.spaziovault.com