18 marzo 2016

Fino al 19.III.2016 Francesco Lauretta, A perfect day Srisa gallery, Firenze

 

di

Francesco Lauretta presenta “A perfect day”, progetto espositivo ospitato negli spazi della Srisa gallery, e dedicato all’idea della giornata perfetta in cui percepire il senso del fluire della vita.
A cura di Pietro Gaglianò, la mostra è composta da una serie di pitture dai toni accessi e luminosi, dove le vibrazioni squillanti del giallo e dell’arancio incontrano la profondità del blu del cielo specchiato nell’acqua del mare, costruendo un’immagine idilliaca interrotta dalla densità della pasta pittorica, rivelatrice della gravità dell’essere che soggiace al senso del quotidiano. 
L’incontro tra uomo e natura è veicolato dall’attività tanto fisica quanto ristorativa della frequentazione della spiaggia, atto che proietta una visione esistenziale in cui all’azione semplice è attribuito il potere di scardinare il reale. Dalla percezione della perfezione del posto al sole, Lauretta ci accompagna alla visione di uno strato sottostante e meno evidente, suggerendo un passaggio su diversi piani, quasi filmico, fatto di pause dilatate che accolgono la riflessione, e carrellate che trasportano lo sguardo altrove. Dalla parete bianca emergono infatti paesaggi privi di solarità che, senza cornice, si espandono nello spazio della galleria. Da gioco ottico affidato ad una serie di macchie colorate, realizzate con la tecnica a spolvero, appare l’immagine di un cimitero che reca in sé il messaggio fino ad allora subliminale del memento mori. 
Francesco Lauretta, A Perfect Day, 2015 - photo Daniela Pitrè
Come scriveva Kierkegaard in Accanto a una tomba, nella consapevolezza della morte si riscopre l’istinto lieve per la vita, pensiero solo in apparenza grave ma che accompagna la visione estatica dell’essere. La giornata perfetta di Lauretta scorre nel riconoscimento della sacralità del vivere in una dimensione umana e originaria, veicolata nell’incontro di radice sublime con la natura. Attratte e spaventate, le figure sulle spiagge assolate ricordano tanto i poeti romantici di Friedrich quanto i protagonisti delle pacate scene estive ritratte dai macchiaioli, suggerendo la solitudine che emanano i personaggi di Hopper.
Il piccolo compendio di storia dell’arte affonda in citazioni diaboliche estratte dai Disparates di  Goya e dall’inferno di Giovanni da Modena, unendo luce e tenebra come lotta tra vita e morte, ordine e caos, alla base dell’attività creatrice e artistica. Un’idea di pittura di luce che a Firenze si lega indissolubilmente al passato cittadino, negli esempi dei mosaici del battistero di San Giovanni, nei fondali a foglia dorata di Beato Angelico fino ai dipinti di Giovanni Fattori di Palazzo Pitti. Nel raffronto con i “risotti gialli” del maestro macchiaiolo, le soleggiate scene marittime si pareggiano ospitando silenti momenti di riposo, ma le sue figure si preparano al calar del sole. 
A diverse stratificazioni di senso corrispondono diverse tecniche, pittura ad olio su tela, spolvero su muro e disegni a carboncino, che inducono al passaggio di piani; così la pittura su tela segna il limite tra realtà e immaginazione, cui i tratti disegnati, le scritte e le immagini ottiche parlano delle diverse dimensioni che si sommano per fondersi nel concetto di ideale.

Alessandra Franetovich
mostra visitata l’11 marzo 
Dall’11 febbraio al 19 marzo 2016
Francesco Lauretta
A perfect day
Srisa Gallery of Contemporary art, 
Via San Gallo 53r, 50129 Firenze
Info: 055 4627374, www.santareparata.org

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