21 febbraio 2014

Fino al 2.III.2014 Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli Casa natale di Pontormo, Chiesa e compagnia di San Michele Arcangelo a Pontorme, Empoli

 
Pontormo et ses amis. Una mostra vede protagonisti una serie di pittori del Cinquecento che si sono ispirati all’artista. Ed un’installazione di Marco Bagnoli che, da concittadino, Pontormo ce l’ha nel sangue -

di

Jacopo Carrucci detto Pontormo era nato a Empoli – nella frazione di Pontorme – il 25 maggio 1494 e nella sua casa, oggi adibita a polo espositivo, un altro empolese doc, Marco Bagnoli, gli rende omaggio. 
Al primo piano, in un ambiente scarno ed essenziale, davanti al grande focolare in pietra serena, Bagnoli installa il suo Noli me tangere, una singolare opera che aveva presentato alla Biennale di Venezia del 1997 e per la quale ha tratto ispirazione da una tavola che Pontormo fece nel 1518 per la camera nuziale Borgherini raffigurante Giuseppe in Egitto e conservata alla National Gallery di Londra. 
La figura statuaria di chiara impronta ellenistica che Jacopo pone su un piedistallo sulla sinistra del dipinto con il braccio alzato verso l’alto, quasi a voler sottolineare la torsione e l’allungamento del corpo, è chiaramente ripresa da Bagnoli nel Noli me tangere. L’artista, infatti, propone tre figure uguali ma di colori diversi, poste in cima ad altrettante colonne; figure rotanti che paiono essere sul tornio di un plastificatore e che al culmine dell’estensione del proprio braccio, insieme, sorreggono una superficie specchiante convessa che duplica ribaltando l’immagine. Un sapiente gioco di luci riflette le sagome sulle pareti della cucina evocando antiche presenze e tramandando con consapevolezza un’eredità che Bagnoli ha sicuramente assorbito e che, dal canto suo, ripropone e trasmette alla generazione coeva e futura.
Marco Bagnoli, Noli me tangere

Lo scopo di questa mostra è quello di celebrare il luogo natio di Pontormo mettendo in evidenza anche l’eredità culturale che questo grande maestro del Manierismo ha lasciato. Un artista ancor oggi moderno, attuale cui in molti, nel corso dei secoli, hanno guardato e si sono confrontati. Se tra le opere esposte sono da citare dipinti di Bronzino, Lodovico Cigoli, Giovan Battista Naldini, Jacopo da Empoli, un posto di tutto rilievo è dato dalla Madonna del libro realizzata nel terzo quarto del XVI secolo da un non ben identificato pittore fiorentino. L’opera è una copia da Pontormo e propone quel senso di intimismo e di tenerezza infantile che Jacopo Carrucci aveva vissuto tra le stanze della casa natale prima che, con la morte dei genitori, fosse costretto ad allontanarsi. 
Fulcro dell’esposizione sono però San Giovanni Evangelista e San Michele Arcangelo, facenti parte di un più ampio apparato ligneo a incorniciare un crocifisso trecentesco, che lo stesso Pontormo ha realizzato per la chiesa del suo borgo natale nel 1519. Qui il pittore mette in luce i modi della lezione leonardesca e la curiosità per i maestri d’oltralpe (Dürer) e già si afferma come artista della “maniera moderna”.
Enrica Ravenni
mostra visitata il 20 dicembre 2013
Dal 29 novembre 2013 al 2 marzo 2014
Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli
Casa natale dell’artista, 
via Pontorme 97
Pontorme
piazzetta San Michele Arcangelo, 
Chiesa di San Michele e attigua Compagnia di San Michele
Orari: da martedì a sabato 10-17; domenica 14-18; Lunedì chiuso

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