30 settembre 2003

fino al 20.X.2003 Christiane Löhr Firenze, Villa Romana

 
Dopo mostre importanti a Milano e Rovereto arriva a Firenze. Lavora sulla natura con riferimenti all'architettura ed alla storia dell'arte. Con lievità e dirompenza...

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E’ la leggerezza e la capacità evocativa delle opere che rendono Christiane Löhr una figura interessante nel panorama artistico internazionale. Reduce dall’ultima mostra al MART di Rovereto Il racconto del filo, approda nel Salone di Villa Romana con installazioni e piccole sculture. Lievi nella struttura, ma dirompenti nell’espressività.
L’artista esalta l’elemento natura che diviene espressione di rottura nell’imperante mondo del digitale e del video. Non sottende impegno sociale e politico, non esprime conflitti identificativi ma riesce a modificare l’esistente apportando grossi elementi di novità. Christiane Löhr - Courtesy Galleria Salvatore + Caroline AlaCrea strutture di varie dimensioni con chiari richiami architettonici, sacri ed antichi, assemblando semi di graminacee, brattee uncinate di bardana, appendici piumose di frutti e crini di cavallo. Ne scaturiscono piccole e grandi opere senza scheletro, impalpabili che sembrano materializzarsi direttamente dalla parete cui sono appese o scaturire, come prodotte dal pavimento dove sono adagiate.
L’uso degli steli e dei frutti di Capsella bursa – pastoris richiama dipinti olandesi della metà del ‘600 in cui le borse appese alle cinture di cittadini e campagnoli adottavano la stessa forma bilobata a cuore. La Löhr intreccia con rigore geometrico questi esili gambi creando oggetti, cuscini e coppe, quasi la stessa natura li avesse così concepiti. In Piccola Torre i semi di edera rivisitano una forma piramidale filtrata dalla fantasia e ammorbidita negli spigoli. Christiane Löhr - Courtesy Galleria Salvatore + Caroline AlaTappeti di dente di leone invadono stanze come l’alzarsi della marea. Un continuo rimando a flussi di energia esplorati da Walter De Maria e la preziosità e il potere curativo della natura, che può essere riconosciuto nell’opera di Wolfgang Laib, come afferma Dobrila Denegri nel testo di presentazione alla mostra.
In Pappi l’artista mette “sotto vetro” calici piumosi, residui di bugie che assurgono al ruolo di colonne e capitelli in immaginari templi greci. Il rimando al sacro e all’antico torna nelle forme e nella geometria di un’architettura atavica da cui l’artista è particolarmente affascinata perché, come lei stessa afferma, le suscitano una diversa percezione fisica, facendola sentire più vicino al cielo o alla terra…

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mostra visitata il 19 settembre 2003


fino al 20.X.2003
Christiane Löhr
Firenze, Salone di Villa Romana
via Senese 68, 055221654 o 0552638737
Dal martedì al venerdì ore 17-19 e per appuntamento
Ingresso libero – visibile fino al 20 ottobre per appuntamento


[exibart]

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