13 dicembre 2010

fino al 21.I.2011 Gianni Colombo Firenze, Il Ponte

 
Feltro, plastica, legno, metallo e luce. Meccanismi semplici di movimento che mettono in questione il soggetto e l'oggetto della conoscenza. Con opere ingegnose ma chiare...

di

Compromessa dal sospetto,
talvolta giustificato, di ridurre l’espressione artistica allo status di
curiosità poco significante, l’arte cinetica non ha goduto né gode tuttora di
un apparato critico particolarmente approfondito. La consistenza incerta di
molte opere che le appartengono, sospese come sono tra esperimento percettivo e
ludicità fine a se stessa, tracciano un limite ambiguo oltre il quale, con
facilità, si può sbagliare giudizio.

Nell’incertezza vi sono
comunque alcune eccezioni, limitate e importanti, il cui valore risulta del
tutto condivisibile, appunto nel caso di Gianni Colombo (Milano, 1937-1993),
che fu tra le personalità italiane più affascinate dalle potenzialità del movimento,
non si rischiano imbarazzanti impasse: la maniera intelligente e diretta dei
suoi procedimenti, dimostra una vicinanza alla filosofia più che al disimpegno.
Gianni Colombo - Strutturazione pulsante - 1959-60 - legno e polistirolo con meccanismo elettomeccanica - cm 37x35x14 - courtesy Galleria il Ponte, FirenzeTale giudizio, divenuto certo con la retrospettiva proposta lo scorso anno dal
Castello di Rivoli, trova aggiuntiva conferma nella selezione di lavori –
concentrata ma lo stesso rappresentativa – in mostra presso la Galleria Il
Ponte.

All’entrata, un recente Spazio
Curvo
, che si accorda alle dimensioni dell’atrio come un site specific, è
punto d’inizio per una visuale complessiva su un trentennio di attività: le
prime interazioni con lo spettatore Superficie in variazione e In-Out,
che ancora richiedono un intervento manuale, la commistione di dinamiche
meccaniche e aleatorie della Strutturazione fluida da muro e delle Strutturazioni
pulsanti
, le dissolvenze luministiche delle Cromostrutture, gli
esperimenti di topologia e quelli di architettura destabilizzata.

Fondatore nel 1959 del Gruppo
T e in seguito libero da ogni appartenenza, Colombo deriva concretamente la sua
identità e qualità da alcuni aspetti basilari. Innanzitutto la coincidenza
costante tra ipotesi di movimento e riflessione gnoseologica, per cui l’opera
diviene possibilità d’indagine sul nostro modo di conoscere nello spazio e nel
tempo. Quindi l’equilibrio sapiente tra produzione industriale e pratica
artigianale; la semplicità funzionale dei lavori, pur nel ricorso ai materiali
recenti della tecnologia, rivela una perizia carica di umanità e di passione.

La centralità dell’uomo e del
suo sistema interpretativo, ha un corrispettivo specifico nella trasformazione
dell’energia cinetica in moto organico piuttosto che in moto automatico, in
progressione piuttosto che in linearità; ad esempio, i blocchi di polistirolo
in espansione rimandano al respiro di un torace, lo sfumare alternato delle
luci ad una reazione chimica.

Gianni Colombo - Afterstructures - 1964-67 - legno e lampade con meccanismo elettomeccanico - cm 60x120x10 - courtesy Galleria il Ponte, Firenze
Se a volte accade di assistere
a un cambiamento immediato, da un punto all’altro senza gradazioni come nella
serie degli Spazi elastici, allora sono le infinite possibilità di
fruizione a garantirci che il fine non è la stupefazione, ma ancora il corto
circuito con le percezioni abituali.

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Gruppo T a Milano

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dal primo ottobre 2010 al 21 gennaio
2011

Gianni Colombo – Retrospettiva 1959 – 1993

a cura di Mauro Panzera

Galleria Il
Ponte

Via di Mezzo, 42b – 50121 Firenze

Orario: da lunedì a venerdì ore 16-19.30

Ingresso libero

Info: tel. +39 055240617; fax +39 0555609892; info@galleriailponte.com;
www.galleriailponte.com

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