20 luglio 2010

fino al 22.VII.2010 Chosil Kil Pietrasanta (lu), Enrico Astuni

 
Un ricordo della madre, donato all’artista che parte dall’Asia per stabilirsi a Londra. Una palla di cannone scagliata contro la vetrata della gallerie. Nel mezzo, un omaggio al marmo...

di

Paolo e Alessandro sono a
pochi metri. Dormono ancora, sui sedili posteriori di una Giulia abbandonata.
Sul cofano è steso un velo di polvere bianca e pagliuzze di vetro. Dentro la
cornice della finestra sventrata procede un camion, carico di lastre di marmo
allineate e legate con tiranti d’acciaio…
”.

Come emerge dalle prime righe del
prologo al catalogo della mostra, scritto da Ivan Carrozzi, l’impressione
lasciata negli occhi di chi visita Pietrasanta per la prima volta non può non
avere come protagonista il suo elemento principale: il marmo. The impressed è il titolo della prima personale
di Chosil Kil
(Seoul, 1975; vive a Londra).

L’artista coreana non ha preparato
niente prima del suo arrivo a Pietrasanta (eccezion fatta per l’opera Rings). È stata ospite due mesi prima
dell’apertura della mostra e, a stretto contatto con il curatore, ha vissuto,
raccolto e interpretato le impressioni ricavate vivendo la città e la sua storia.
Fatta di piccole vicende che Kil racconta attraverso sei opere realizzate
durante la permanenza.

La storia di Paolo e Alessandro,
appunto, figli di operai della Richard Ginori e dei loro soggiorni estivi alla
ex Colonia Laveno, che un tempo ospitava i “figliuoli bisognosi di mare”, come si poteva leggere nella
targa all’ingresso della colonia stessa degli operai dell’azienda milanese. Sons
in need of sea
è
una scultura in marmo statuario raffigurante, in maniera incompleta a
testimoniare l’attuale stato di abbandono, la struttura della ex colonia
ricavata dai disegni originali del progetto iniziale.

Ma c’è anche la storia dei
laboratori di marmo descritta con una semplice installazione di 30 frammenti in
bronzo ricavati dai solchi lasciati dai lavoratori di un ex laboratorio,
fallito nel 1970, in Non grave. E ancora, c’è la storia del suo soggiorno raccontata nei
due collage di scatti realizzati durante l’allestimento, The impressed #1 e The impressed #2, e della sua vita, con l’opera Rings, la settima dell’esposizione,
ottenuta fondendo in un unico filo gli anelli d’oro che la madre le aveva
donato prima della sua partenza per Londra.

The impressed come metafora della vita, del
duro lavoro dell’uomo e dei segni che rimangono impressi nonostante l’apparenza
che Chosil Kil ha infranto, come il vetro della galleria. L’artista vi ha
lanciato contro una palla di cannone, ottenendo così un foro circolare, un buco
delle dimensioni della palla che crea una sorta di collegamento tra passato e
presente, tra la vivace e ridente piazza del Duomo oggi e le storie raccontate
dentro la galleria. L’opera, che apre l’esposizione, è The break through.

monica miozzo

mostra visitata il 7 luglio 2010


dal 26 giugno al 22 luglio 2010

Chosil Kil –
The Impressed

a cura di Emanuele Guidi

Galleria Enrico Astuni

Piazza del Duomo, 37 – 55045
Pietrasanta (LU)

Orario: tutti i giorni ore
10.30-13 e 17-20.30 e 21.30-24

Ingresso libero

Catalogo disponibile

Info: tel. +39 058420623; fax
+39 058471760; info@galleriastuni.it; www.galleriaastuti.com

[exibart]

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