19 gennaio 2007

fino al 29.III.2007 Piani sospetti Firenze, Vianuova

 
Lanterne, pagine di giornali lasciate a terra e impronte sul pavimento. Opere che chiedono partecipazione e condivisione. Cinque artisti si confrontano. Dentro una stanza…

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Nella galleria fiorentina Vianuova l’esperienza del mondo, lo spazio dell’arte e l’appartenenza ad una collettività tentano di trovare un punto di convergenza. In un equilibrio che si rinnova attimo per attimo Sono opere, quelle dei cinque artisti in mostra, che dialogano tra loro, ma anche con lo spazio in cui sono esposte e con chi si trova ad osservarle in quel momento, tentando di trasmettere un’idea condivisibile di ciò che compone la nostra esistenza.
Che l’interesse sia tutto per il luogo che sta al crocevia tra interno ed esterno, sia nel senso dello specifico artistico sia in quello della soggettività, è evidente fin dall’ingresso nella sala principale, dove l’installazione Negative Land di Mai-Thu Perret (Ginevra, 1976; vive tra Ginevra e New York) costringe il visitatore appena entrato a modificare il proprio percorso. Girarci intorno, evitarle o passarci in mezzo: questo si può decidere di fare con le sei lanterne nere appese al soffitto, da cui pendono pezzi di stoffa. Oggetti prelevati dall’esterno, modificati e posti dentro la galleria, per una ri-crezione immaginifica del mondo in cui quello che conta è soprattutto il modo in cui l’opera si riverbera di nuovo sull’esterno e sull’osservatore.
Come nella performance collettiva messa in atto da Federico Pietrella (Roma, 1973) il giorno dell’inaugurazione, per cui un tampone di vernice posto all’ingresso della seconda saletta costringeva chiunque passasse a lasciare le proprie impronte sul pavimento. L’attenzione è tutta per l’hic et nunc dello spazio della galleria, e per coloro che vi transitano in quel momento.
Così il luogo dell’immaginario per eccellenza, il cielo, va rincorso sulla parete sinistra della sala, lungo gli otto pannelli che compongono Wolkewn, cloud, nuvole di Carsten Nicolai (1965, Chemnitz; vive a Berlino). Foto di acqua in movimento su superfici di plexiglas scivolano una dopo l’altra, proponendo una successione di immagini che si differenziano per minime variazioni. Un po’ come succede nella musica elettronica composta dallo stesso artista con lo pseudonimo Alva Noto.
Carsten Nicolai – Wolkewn, cloud, nuvole – uno degli otto pannelli. Courtesy Vianuova arte contemporanea
I finti giornali di Mark Manders (Volkel, 1968; vive tra Arnheim e Ronse), sono disposti in modo apparentemente casuale all’ingresso della sala, e si notano in maniera altrettanto casuale quando ci si gira una volta arrivati in fondo alla stanza: parlano di uno spazio quotidiano automaticamente vissuto quanto in realtà poco conosciuto. Marcello Simeone (Napoli, 1973; vive a Milano), infine, con un ingrandimento in bianco e nero di un’immagine dal sito di riprese satellitari Maps, di cui però non è specificato il referente geografico e che si presenta in tutta la sua genericità, definisce come convenzionale ogni tentativo di riproduzione realistica del mondo.

donata panizza
mostra visitata il 12 gennaio 2007


Piani sospetti
Vianuova arte contemporanea, Via del Porcellana 1r – 50123 Firenze
Orario: da martedì alla domenica 16-20 o su appuntamento.
Ingresso libero- Info: tel. 3298316887, 3356470394, 3286927778
vianuova@gmail.comwww.vianuovasrl.com
Presentazione di Lorenzo Bruni


[exibart]

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