15 marzo 2001

Fino al 31.III.2001 Ken Tielkemeier. 2001 Magic Expressionism Firenze, Foyer degli Artisti

 
L’artista americano ha definitivamente fatto ritorno nella sua patria elettiva, Firenze. Al Foyer degli Artisti un’esposizione che illustra tutte le tappe della sua vicenda artistica…

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Quello che lo scrittore Leonetto Leoni definisce come l’espressionismo magico di Ken Tielkemeier non è altro che un sentimento trasversale, tanto rispetto ai luoghi quanto riguardo alle scuole di pensiero. Un’inclinazione creativa che l’artista deriva indubbiamente dalla lezione tedesca, ma che viene rielaborata, secondo una ricerca del tutto personale, traendo spunto dal confronto con diverse tradizioni artistiche e culturali. Un “male di vivere” si agita urlante dietro l’apparente pacatezza dell’artista, e il bisogno di esprimerlo è altrettanto forte della necessità di farlo secondo una via assolutamente autonoma.
Il percorso della formazione artistica di Ken Tielkemeier si articola sempre per contrasti, attraverso il rifiuto di altre forme di espressione facenti capo a correnti o a movimenti. Negli anni ’50 si disinteressa dall’Action Painting di Pollock come, un decennio più tardi, si discosta da tutto l’ambiente della Pop Art. È tuttavia possibile rintracciare un riferimento nella contemporanea pittura di Hopper. Ma è all’Italia che il pittore americano da sempre guarda, come punto di partenza e come meta del suo “viaggio”, nella vita e nell’arte.
E proprio in Italia Tielkemeier trova infine maestri fondamentali: Carrà, Rosai. A Firenze l’artista, attraverso la lettura della somma tradizione dell’umanesimo, perviene a definire la traccia della propria poetica.

Nell’esposizione allestita al Foyer degli Artisti sono rappresentate tutte le tappe della vicenda artistica di Ken Tielkemeier. Dal primo periodo, influenzato dallo studio di grandi artisti quali Picasso e Matisse, alla violenza, espressionista au pied de la lettre, delle opere dei primi anni ’60. Fra le tele di questo periodo emerge per vigore la “Grata rossa con libellula”, del 1964. Qui l’artista si fa interprete dell’”assurda violenza che è la vita”. Un’opprimente sensazione di claustrofobia, data dalla forza dell’impatto cromatico, è enfatizzata da un’enorme e grottesca libellula che sovrasta la tela. Gradualmente, attraverso sperimentazioni sempre diverse, ma immancabilmente coerenti con le linee fondamentali della sua poetica, Tielkemeier, giunge a nuovi modelli creativi. Ai primi anni ‘80 risalgono i bellissimi ritratti di Otho Dilworth, dove una felice invenzione compositiva ben si equilibra con la forza dei colori. Agli anni ’90 appartengono opere, come “Medea” o “Summertime Allegory n° 2”, in cui la pittura di Tielkemeier si rafforza in una direzione più narrativa. L’artista si sente ormai pienamente dotato di una propria maturità artistica che continua, però, a mettere in discussione nell’incessante bisogno di esprimere la propria fragile, gioiosa umanità.

Pietro Gaglianò
Mostra vista il 3-III-2001



Ken Tielkemeier
Foyer degli Artisti, Borgo degli Albizi 23, Firenze
fino al 31-III-2001
orario: 10.00-12.30; 16.00-19.30, chiuso il lunedì
ingresso libero
catalogo “Magic Expressionism”, a cura di M. Moretti
informazioni: tel. 055 2343351; e-mail: foyer@katamail.it ; www.fyr.it



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13 Commenti

  1. SEMPRE !? Diciamo che questa sarà la seconda volta…ma solo per essere generosi.
    Ovviamente a Firenze non è molto stimolante fare mostre interessanti, perché poi non ci va nessuno a vederle. Certo, se si tratta dei grandi dell’arte d’accordo, ma nelle gallerie (ed il foyer non è una galleria d’arte, ma una associazione culturale) non vengono realizzate mostre di giovani. Spazi alternativi non ce ne sono, quindi i galleristi che cosa rischiano a fare nel tentare di promuovere arte “più fresca” o meno “vecchia” ?

  2. Comunque volevo dire che questa di Tielkemeier è una bella mostra, la sua pittura (secondo me) è una bella pittura. Ci sono dipinti di grandi dimensioni dove il segno deciso e gestuale crea libere espressioni.
    Richiama la lezione degli espressionisti tedeschi, anche se negli ultimi lavori Tielk. torna a dipingere nella maniera più realistica.
    Merita una visita.

  3. perchè continella non si guarda un po’ in giro?
    il panorama delle gallerie a firenze non è così desolante…
    è il pubblico che fa schifo!
    e poi il foyer, per quanto un po’ retro,
    fa un ottimo lavoro: ha un suo stile, che non è di ricerca, e nella direzione in cui ha deciso di muoversi lo fa come si deve.
    ossequi.
    olmus

  4. Che le gallerie a Firenze sono pressoché inesistenti lo sanno anche i polli. Una ha anche chiuso da poco, la galleria Parchitelli. Bella la Pananti, ma di vecchio stampo. L’unica che si salva un pochino è la Laura Biagiotti, ma con poche cosine e le mostre sono fatte sempre ‘sotto voce’, con opere leggerine. Spazi alternativi alle gallerie per le esposizioni non ci sono ed il comune se ne guarda bene di procurarli. Non esiste un museo di arte contemporanea, e qui ho già detto tutto. L’unico è il bellissimo Museo Pecci, ma a Prato. E si sente dire che anche lì non funziona più molto bene.
    La Base ci prova e sembra che proponga anche esposizioni interessanti. Un’altra bella (esteticamente) galleria è lo Spaziotempo.

    Comunque non capisco cosa c’entra la ‘ricerca’ a proposito del Foyer. Cioè che cerca gente che,per farli esporre in galleria, chiede loro dei soldi ? Ma le hai viste le loro mostre? Mi sa di no…altrimenti non avresti detto quella cosa…

  5. Olmus, se la direzione che intendi è quella del mercato, allora sono d’accordo. Come del resto lo sono i negozianti della bellissima città di Firenze: bottegai. E loro del Foyer lo sono. Ma le mostre che ho visto…

    Questa però è piacevole, ci sono dei bei dpinti.

  6. E cosa mi dite di Tossi che ha inaugurato a Firenze con MAtteo Basile’ ? Voglio dire che non è il caso di lamentarsi. C’è ArteBiagiotti e la Spaziotempo e ci sono grandi ma grandi voci sul futuro centro d’arte contemporanea di Firenze. Meditate gente!

  7. Tossi ha aperto? E’ da questa estate che ci faccio la ronda da quelle parti, non ci speravo più. Com’è la galleria? Ci faccio un salto al più presto.

  8. Continella!!! come ti fai abbagliare! la Biagiotti una buona Galleria?
    con quel suo stile New York Anni ’80!!! tutta roba alloctona esposta solo per VENDERE!!!!!
    al Foyer saranno anche commercianti, ma almeno non si celano dietro tanta apparenza. nel mondo dell’arte, come in tutto il resto, la forma è fondamentale, ma la sostanza… ah! la sostanza!

    p.s.
    io le gallerie le conosco… le conosco…

  9. Cara/o Olmus: non mi faccio “abbagliare”, anzi vorrei essere stimolato dalle mostre che vado a vedere ma rimango spesso deluso. Qui a Firenze almeno. Basta fare una capatina a Milano per fare il salto di qualità, per rimanere un poco affascinati da così tanti eventi artistici, mostre in ogni dove e di svariati generi: installazioni, pittura, video, ecc. Ma sto soltanto dicendo cose ovvie, tutti sanno che Milano offre continui stimoli artistici, mentre Firenze purtoppo è legata al passato (meraviglioso) e probabilmente pensa che esposizioni di arte più contemporanea siano in contrasto con il capolavoro della città stessa.
    Ho fatto l’esempio della Biagiotti per il semplice motivo che mi sembra l’unica a proporre ‘qualcosa’ di alternativo: a me non piacciono le cose che espone, ma almeno è curioso vedere ‘cosa’ espone.

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