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fino al 6.I.2008 Nel segno di Ingres Siena, Santa Maria della Scala
toscana
L’influenza del modello ingresiano sul movimento italiano del Purismo e sull’ambiente artistico senese. Un ambiente dominato dalla figura di Luigi Mussini, artista, teorico e insegnante. La sua produzione pittorica esposta per la prima volta integralmente...
di Elisa Scuto
La rassegna si apre rievocando il primo incontro di Luigi Mussini (Berlino, 1813 – Siena, 1888) con Ingres: sono esposti gli autoritratti dei due artisti (quello di Ingres è il primo dei tre oli su tela del maestro francese presenti in mostra) e successivamente le opere dei principali esponenti del purismo con cui Mussini entra in contatto a Roma: Overbeck, Marini, Minardi e Sturler. Seguendo un criterio cronologico, la mostra testimonia del soggiorno di Mussini a Parigi e il nuovo incontro con Ingres e con la cerchia dei suoi seguaci. Il confronto diretto tra le opere di Gleyre, Chassériau, Gérôme e Bouguereau da un lato e il Trionfo della Verità di Mussini dall’altro -quadro che diverrà di culto, tra l’altro, per i militanti risorgimentali- chiarisce come quest’ultimo recepisca lo stile ingresiano, ma resti più legato al rigore e alla compostezza formale. La sezione successiva, del resto, ci presenta alcuni dipinti dalle alterne e opposte fortune con la critica italiana e francese, a riprova della difficile posizione di Mussini, al di fuori dei dettami del purismo più ortodosso eppure troppo italiano per il contesto francese.

Di particolare interesse per un confronto tecnico-stilistico sono i vari accostamenti del disegno preparatorio su cartone con il rispettivo quadro ultimato, ad esempio per San Crescenzio di Ingres e Le Sante Isabella ed Edvige di Mussini. Quest’ultima tela è stata restaurata proprio in occasione della mostra, in seguito ai danni subìti durante l’alluvione fiorentina del 1966.
A testimoniare come l’Istituto di Belle Arti di Siena partecipi, sotto la guida di Mussini, al dibattito artistico del secolo, sono anche le prime opere dei suoi allievi quando a Roma incontrano i loro “colleghi” francesi, e fra questi Degas, di cui è visibile l’interessante Giovani spartani. A questo è accostato il Ritratto di Edgar Degas eseguito a carboncino e acquerello da Amos Cassioli, ansioso di cimentarsi nel nuovo linguaggio propugnato dal pittore francese, sebbene alcune linee più volte rifatte testimonino la scarsa pratica con questa tecnica.
Alla presentazione delle opere degli allievi migliori, alcuni più fedeli (come Alessandro Franchi), altri (Morelli, Maccari, lo stesso Cassioli) dagli esiti decisamente più realisti, si accompagnano quelle di Mussini che proseguono con determinazione nel segno di Ingres. Tra queste, Odalisca e San Crescenzio, presentato insieme al suo modello, il San Sinfloriano di Ingres, sebbene quella in mostra sia una replica più piccola dell’originale.

L’esposizione si conclude mostrando gli esiti che il contesto senese elabora a contatto con la realtà mitteleuropea, e in particolare con la presenza diretta dell’inglese J.F. Murray, pittore vicino al Pre-raffaellitismo. Anche il fedele allievo Franchi subirà una flessione estetizzante, a cui Giuseppe Catani Chiti aggiungerà un uso coloristico e della luce di tendenza chiaramente pre-raffaellita.
Con questo percorso ben documentato, Santa Maria della Scala prosegue l’opera di approfondimento e diffusione della cultura artistica senese, tanto ai residenti quanto al pubblico internazionale. Sulla scia delle mostre dedicate a Duccio di Boninsegna, ai Falsi d’autore, alla collezione ‘Palio’ dello stilista Emilio Pucci e a Siena e Roma.
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Santa Maria della Scala
Piazza Duomo, 2 – 53100 Siena
Orario: tutti i giorni ore 10.30-19.30
Ingresso: intero € 8; ridotto € 6
Catalogo Silvana Editoriale
Info: +39 0577224811; fax +39 0577224829; infoscala@sms.comune.siena.it; www.santamariadellascala.com
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