02 aprile 2004

Cattelan Maurizio. Dottore ingessato

 
Certo è che stupisce. Dallo spazio subaffittato alla Biennale del ’93 in poi, una carriera sul filo della provocazione. E adesso per Maurizio Cattelan, una laurea ad honorem, in Sociologia a Trento. Noi vi raccontiamo come è andata: dalla cerimonia, all’inaugurazione, dall’asinello impagliato, alla misteriosa ingessatura…

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A distanza di pochi giorni, i fatti essenziali –il tam tam dell’arte funziona egregiamente- sono ormai noti: il ciuchino (tassidermico) seduto nell’atrio della facoltà, la lectio magistralis declamata da un Fabio Cavallucci un po’ emozionato e un po’ stentoreo e il coup de théatre dell’ingessatura –collo, spalla, braccio- trionfale e posticcia.
Lui –è chiaro di chi stiamo parlando- è Maurizio Cattelan (Padova, 1960), un po’ meno enfant terribile adesso che è neodottore, l’evento è appunto la sua laurea ad honorem, conferita dalla Facoltà di Sociologia dell’Università Trento.
Cerimonia –questa- che si svolge nell’attiguo palazzo della Filarmonica, puntuale e solenne, come da copione: laudatio pronunciata da Karl-Siegbert Rehberg (visiting Dottor Maurizio Cattelan professor presso l’Università tridentina, è stato lui lo scorso 17 settembre a presentare la candidatura dell’artista al Consiglio di Facoltà), lectio venata di toni ironici, ma in fin dei conti neanche troppo esplosiva, tanto che -se ci passate un paradosso- alla fine c’è balenato per un attimo il dubbio che la vera opera fosse proprio Tina Anselmi – altra laureata honoris causa del giorno- performer inedita quando si lancia in una lectio-invettiva smaccatamente di sinistra…
Mentre Cavallucci legge, Cattelan opportunamente togato offre il profilo migliore (!): sarà l’ingessatura, sarà l’inedito contesto accademico, ma la posa è degna di un busto marmoreo. Per il resto, quel che si sente in parte era facilmente prevedibile, il finale vira verso il nostalgico passando in rassegna trascorsi scolastici turbolenti, compiti regolarmente copiati, fino alla mamma, che ribadisce l’importanza del fatidico pezzo di carta. E quando in chiusura l’artista avanza l’ipotesi che in fin dei conti questo club accademico non sia poi così esclusivo, visto che ha ammesso anche lui, non possiamo fare a meno di farci tornare in mente il piccolo, geniale Charlie, mentre scorazza in triciclo durante il vernissage della Biennale. Roba da zero in condotta.
Fuori dalla facoltà solito bailamme di facce note, saluti, chiacchiere e fotografie. Un breve discorso presenta l’asinello impagliato, che resterà seduto appena sotto lo scalone fino a fine settembre: personaggio ricorrente nell’iconografia di Cattelan, qui ha l’aria un po’ strafottente –lui somaro ed opera d’arte, in mezzo ai dottori- nonostante l’apparenza compita.
Dottor Maurizio CattelanÈ durante la festa di laurea della sera (presso la mensa dell’opera universitaria) che si svela l’inganno del gesso. Lo sapevamo tutti, ma tant’è. Il ciuco siamo andati a trovarlo la mattina dopo, nell’atrio quasi sgombro: aveva un cartello al collo. Necessità fa virtù, s’è riciclato novello Pasquino.

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Facoltà di Sociologia, Università di Trento
fino al 26.IX.2004
via Giuseppe Verdi 26, lun-sab 9-23, dom 14-20. pubblicazione del numero di Work. Art in progress. Rivista della Galleria Civica interamente dedicato a Maurizio Cattelan

[exibart]

2 Commenti

  1. Non conosco l’artista proposto. Mi hanno colpito le analogie con la mia vicenda personale/accademica. Io ho sostenuto il mio esame di Specializzazione post-lauream (vero) appena qualche giorno dopo la rimozione di una poderosa ingessatura toraco-brachiale. Ho una passione per gli asinelli (veri) tanto che ne ho fotografato uno, abitante l’isola di Marettimo. Io non sono un artista, però.

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