13 febbraio 2015

Fino al 1.III.2015 Dawn Kasper, & sun & or THE SHAPE OF TIME ADN collection, Bolzano

 

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La collezione che Antonio dalle Nogare ha allestito in un edificio costruito appositamente a Bolzano ha un taglio molto asciutto: Arte Concettuale, Minimalismo della prima ora ed epigoni recenti, poco spazio a fantasie di figurazione. È una collezione quasi iconoclasta, improntata com’è sul rigore che l’arte internazionale ha espresso dagli anni ‘60/’70 in poi. 
Ma venerdì 30 gennaio, questo mondo ordinato e di non sempre facile comprensione – come spesso accade nelle collezioni che si rispettano, più problematiche che semplicemente “belle” – ha compiuto una sorta di virata. Vi ha fatto irruzione Dawn Kasper, artista, performer, di stanza a New York e con discreto curriculum alle spalle, il cui lavoro è basato sulle connessioni che lei istituisce tra suoni, azioni, movimenti e danze. E il risultato è che sembrava di stare in una cantina o in una galleria off di New York negli anni ’70. 
L’orizzonte entro cui Dawn Kasper muove gli innumerevoli oggetti, grandi come tavoli e piccoli come fogli di carta, è, infatti, tracciato da John Cage e dalla sua ricerca sul suono. Ma poi vi convergono anche la poesia, con Edward E. Cummings e il suo poema & sun &, che ritorna anche in parte del titolo della sua installazione, e la scienza con The shape of time, titolo del secondo capitolo del saggio di Stephen Hawking L’universo in un guscio di noce, e seconda parte del titolo dell’installazione di Kasper, & sun & or THE SHAPE OF TIME, all’interno della quale l’artista ha dato vita alla sua performance. Così, accanto al suono, l’altro elemento centrale del suo lavoro è la dimensione del tempo, indagata da Kasper attraverso l’utilizzo della pratica del film, del video, della fotografia, della musica, della poesia e della pittura. 
Ma se questo è lo statement del suo lavoro, la realtà che propone a chi le sta di fronte nella performance o a chi attraversa la sua installazione, è quella del tempo accelerato e border line dei suoi movimenti, che segue i ritmi del suono ma soprattutto le distorsioni che a questo imprime l’artista. Un tempo circolare, che sembra avvitarsi in una spirale nella ripetitività ossessiva dei gesti. 
Accanto a Kasper, vera esplosione performativa, era adagiata per terra la sua gallerista newyorkese che tirava fuori da un vecchio baule abiti, fazzoletti, accessori della nonna di Kasper. Perché il tempo ha anche una dimensione intima, è memoria individuale, prima di essere il tempo condiviso di una performance.   
Francesco Maria Mancini
mostra visitata il 30 gennaio
Dal 30 gennaio al 1 marzo 2015
 & sun & or THE SHAPE OF TIME
ADN collection
Via Rafenstein 19
I-39100 Bolzano
Orari: su prenotazione
Info: T +39 0471 971 626, www.adncollection.it

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