03 marzo 2006

fino al 14.V.2006 Universal Experience: arte e vita Rovereto, Mart

 
Tutto il mondo in una stanza. E ci sembra a metà tra il Grand Tour e Disneyland. Immagini e filmati da ogni parte del globo. Ma non tutto è come sembra ora che il turismo è un’esperienza universale…

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Il turismo? Non c’è dubbio: nella società attuale è un fenomeno di massa. Le distanze si accorciano nel nuovo villaggio globale: tutto è a portata di mano. Esotici paradisi nei Mari del Sud, emozionanti tramonti, popoli di culture differenti, piccoli villaggi o grandi metropoli, musei ed opere d’arte: nulla si nasconde allo sguardo attento del turista. Milioni di occhi sezionano ogni angolo di mondo alla ricerca di nuove emozioni. È il turismo come esperienza universale, che nulla esclude. Questa domanda “globale” di nuove esperienze, necessita però di una risposta. E l’industria della vacanza acquisisce un ruolo sempre maggiore nell’economia, e potere nella vita dell’uomo, visto che neppure gli influenti mass-media si sottraggono al loro compito, offrendo spettacoli artificiosi e artificiali alla portata di tutti.
Ma l’arte come risponde? La mostra curata da Francesco Bonami e organizzata dal Museum of Contemporary Art di Chicago -che approda al Mart dopo essere passata per la Hayward Gallery di Londra- è una risposta, una tra le tante possibili. Un’accurata indagine attraverso i contributi di una trentina di artisti internazionali che con le proprie opere ripercorrono lo sguardo del turista. È uno sguardo che osserva, scruta, e ha la capacità di glorificare. Il simbolo per antonomasia è senza dubbio l’Empire (1964) di Andy Warhol, che immortala l’allora più alto grattacielo del mondo durante il tramonto. Nello spezzone di filmato (la versione integrale dura otto ore) si vede il gigante che se ne sta immobile, mentre alle sue spalle il tempo scorre inesorabile: tanto che assolutamente corrispondente è il Warhol ritrattista che tenta di rendere immortale la bellezza delle dive. Il fascino esercitato dalle grandi costruzioni moderne rivive anche nel modellino del ponte della Torre di Londra eseguito da Chris Burden. Ma si tratta tuttavia di un “gioco”: l’artista utilizza infatti i pezzi simili a quelli dello storico Meccano.
Dinh Q. Le Come Back to My Lai, 2004 Chromogenic development print 76,2 x 101,6 cm Courtesy of the artist and Shoshana Wayne Gallery, Los Angeles
Le grandi costruzioni finiscono per diventare vere e proprie icone dei luoghi in cui sorgono. Ma nel mondo attuale dell’immagine tutto è apparenza, il confine tra virtuale e reale non è sempre netto. Così la Tour Eiffel del video Tribute di Mircea Cantor riproduce in modo dettagliato una particolare versione della torre, non quella originale di Parigi. L’occhio dello spettatore, scorrendo tra le strutture di metallo percepisce qualcosa di insolito, ma finisce per rimanere vittima dell’illusione: siamo in Romania, sul terreno di un eccentrico miliardario. Spostandosi si può vedere il mondo intero, ma spesso non è la realtà, tutto può essere ovunque, proprio come sfogliando le immagini di viaggi sulle pagine di Internet. Angoli di mondo sono chiusi in un’unica città. A Las Vegas ad esempio. Le foto di Alexander Timtschenko evidenziano con disincantata lucidità come le costruzioni lì siano solo “brutte copie” prive di fascino. Il fotografo si diverte a cogliere i singolari accostamenti. Tutto è illusione. Come le immagini che riempiono i cataloghi delle agenzie di viaggi. Su questa illusione gioca anche il vietnamita Dhin Q. Lê che spedisce adorabili cartoline alla coscienza americana. Utilizza infatti immagini tipicamente pubblicitarie, accompagnate da frasi che denunciano la situazione scaturita dal conflitto bellico.
Le guerre creano ferite che difficilmente si possono rimarginare, anche in una contemporaneità che accorcia le distanze. Sono ferite che un ragazzino kossovaro è invitato a mostrare alle telecamere insistenti. L’informazione del resto si nutre di questo, e Phil Collins lo denuncia nel suo crudo documentario. L’arte in questo video si spoglia della sua veste più strettamente estetica per raccontare la realtà.
Un mondo fasullo, un mondo sempre uguale, un mondo oramai piccolo. Questi tre attributi sembrano ritrovarsi insieme nell’opera di grande effetto site specific_roma 04, il video di Olivo Barbieri. Davanti agli occhi dello spettatore scorre la visione aerea della Roma eterna, che sembra ricreata da un modellino in scala per via della particolare messa a fuoco dell’immagine. Poi il luogo scuro ed il rumore incessante dell’elicottero rapiscono lo spettatore innalzandolo in mezzo al cielo.
Olivo Barbieri site specific_roma 04, 2004 Video projection 12 minutes, 8 seconds Courtesy of Bracolini Grimaldi Arte Contemporanea, Roma; Spazio Erasmus Brera, Milano
Tutta la mostra è in effetti un grande viaggio –un volo radente- in giro per il globo, che si compie in un centinaio di metri quadri, quelli del percorso espositivo. Davanti agli occhi del visitatore-turista tutto un mondo si svela, un mondo fatto di contraddizioni e finzioni, ma anche d’immagini e visioni in grado di penetrare a fondo nell’immaginazione. Come riescono a fare i ventotto metri di diapositive contemporaneamente illuminate in un’unica postazione orizzontale nell’ opera Visibile World di Peter Fischli e David Weiss.

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Universal Experience: arte e vita. Lo sguardo del turista. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Rovereto, Corso Bettini 43 – Da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Venerdì fino alle 21
Info: 0464-438887, info@mart.trento.itwww.mart.trento.it
Ingresso: intero 8 euro – ridotto 5 euro – gratuito fino a 14 anni
Catalogo a cura del Mart, Universal Experience: arte e vita. Lo sguardo del turista, pp.31. Costo 8 euro


[exibart]

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