04 febbraio 2005

fino al 25.II.2005 Gian Marco Montesano. Visioni Mezzolombardo (tn), Patrizia Buonanno

 
Una mostra tra le montagne, dove ha il suo buen retiro. E’ un omaggio a quei profili alpini pieni di storie da raccontare, storie di donne tutte d’un pezzo, ma anche di timide ragazzine in tutù. Tutto rigorosamente in carboncino nero su tela, come in una foto d’altri tempi…

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Una borgata a dieci minuti da Trento, con poche migliaia di abitanti. La montagna di roccia scura e nuda a picco sopra il paese, quasi ci stesse cadendo sopra da un momento all’altro. Poco sole allora in inverno, appena un’ora a metà della giornata. E’ qui, in una delle case più antiche del paese, che sta già da un po’ Gian MarcoGian Marco Montesano, IN CRESTA, 2004, carboncino su tela, 120x90 cm Montesano, quando non è a Parigi, a Bologna o a Rimini: “Ci sto bene, perché io in realtà non amo viaggiare e non amo le grandi città”, risponde a chi lo guarda stupito della sua presenza qui. E proprio qui, tra le montagne, a questo paese ha voluto dedicare una mostra: “Mi sembrava carino, visto che abito qui!” Quindi in occasione della sua personale allo Studio Raffaelli di Trento a deciso di presentare una selezione inedita di opere anche nella “sua” Mezzolombardo.
E’ una serie di carboncini su tela, fatti di un essenziale bianco e nero sfumato, come in una foto d’epoca, dove i contorni scolorano nel chiaro e la figura è al centro, in posa o immortalata per fermare un istante irripetibile. Irripetibile come una scalata sulla neve, una vittoria dell’individuo raggiunta con le sue sole forze, e soprattutto la sua forza di volontà, senza le automobili e la tecnologia di oggi che non lasciano più posto all’ebbrezza delle conquiste. Ecco allora in mostra lo scalatore di In crosta e la sciatrice di Neve e silenzio, entrambi del 2004. Diversa invece è la vetta raggiunta dal bimbo di Les artistes, in equilibrio sul braccio del padreGian Marco Montesano, GLAUBEN GEHORGHEN KAMPFEN, 2004, carboncino su tela, 120x90 cm come un perfetto atleta del circo, e da quello felice di aver appena imparato a stare sui pattini in Farinello veloce. Ma in fondo anche la vita di ogni giorno è una continua conquista. Quindi brinda con in mano un bicchiere di buon vino la donna con le mani da lavoratrice di …viva le donne, viva il buon vin…(Mozart: Don Giovanni). Mentre la Ballerina scaligera esibisce orgogliosa il suo tutù e allo stesso tempo si tiene forte al divano, quasi provasse timidezza ad entrare nel teatro della vita.
A questo punto Montesano, parlando della realtà della vita e della sua finzione, chiama a testimoniare i protagonisti per antonomasia di questo genere: nomi celebri del passato come Greta Garbo e lo Steve McQueen di Una vita spericolata. Poi c’è Fred Astaire che danza in una ceramica dipinta, materiale che già ha utilizzato per la serie Popolo coccio. Sono i divi che hanno interpretato storie da sogno entrando nella vita e nei sogni di intere generazioni. Ed entrando a far parte di tutta una cultura passata, che è quella raccontata da Montesano.

mariella rossi


Gian Marco Montesano. Visioni
Fino al 25 febbraio
Patrizia Buonanno Arte Contemporanea
Via Garibaldi 16
38017 Mezzolombrado-Trento
Tel/fax +39.0461.603770
buonannoac@virgilio.it
Catalogo disponibile
Testo critico di Vittoria Coen


[exibart]

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