18 giugno 2008

fino al 22.VI.2008 Kristina Bastian Venezia, Palazzo Albrizzi

 
Un’artista polifonica. Dal vetro di Murano alle tele, un giardino di sensi e piaceri si dipana in laguna. Miscelando suggestioni mistiche medievali e saggezza estremorientale...

di

Con pezzi di vetro lavorati dal mare e portati a riva dalle onde, Kristina Bastian (Stadthagen, 1970; vive a Venezia) crea gioielli e scatole preziose; nel girovagare del desiderio a contatto con la natura –Lustwandeln– porta alla luce il respiro poetico che dà forma e colore all’emozione.
L’arte è per Bastian un aspetto che coinvolge la vita nella sua interezza, non limitato a un genere o a una tecnica; è un carattere da far emergere, una sostanza che illumina di senso le cose. In intima comunione con il tutto, sia che chieda agli acquerelli o alla fotografia di fermare un attimo, sia che voglia creare con carta, fiori e tulle una veste che abbracci il corpo come una seconda pelle o realizzare il giardino “dei sensi e dei piaceri” in Alto Adige, pensiero e mano volano insieme in sperimentazioni libere e imprevedibili come lo sono le strade dell’esistere. Immagina, ritrovando nel fare quello stato sublime e profondo che la contemplazione della natura dona agli spiriti sottili: come “colui che somniando vede che dopo il sogno la passione impressa rimane” una volta cessata la visione, continua a sentir distillare “nel core il dolce che nacque da essa” (Paradiso, XXXIII). Inventare è mettere cura nello scoprire “il dolce” che impregna l’esistere.
I suoi brani di pittura presenti a Palazzo Albrizzi parlano di incontri: pochi, essenziali tratti di matita per raccontare un pomeriggio alle Zattere o un passeggiare nella campagna fiorita di primavera. Tinte tenui di rosa, gialli, verdi e celesti non esitano a restituire l’impressione di profumi e voci, nel modo schietto in cui rendono la vaporosa fantasia di nuvole o di pensieri che nascono nell’animo. Per schiudere con leggerezza nuovi spazi ai colori sulla tela e nella vita.
Kristina Bastian - Pioggia d'oro - 2002 - foto (Tarin Tavoloni), vestito e gioelli (Kristina Bastian)
Kristina conosce Hildegarda di Binden che, nel Medioevo, utilizza l’energia di pietre e di erbe per disintossicare lo spirito e si muove nel campo dell’arte con operazioni in cui passato, presente e futuro sono collegati in un unico, organico fluire. Dalla pratica buddista apprende che bisogna attivare il bene nelle cose del mondo per creare cause positive e averne gli effetti desiderati: ciò che si pianta sboccia.
Mettendo insieme arte, cultura e natura, il suo gesto pittorico può accogliere elementi diversi da segno e pigmento, e il collage diventare artificio materico per produrre un attimo misterioso di pausa alla danza della luce. Il corpo è gioia come il giardino è pelliccia della terra, cangiante al variare del giorno e delle stagioni. Accade nel suo mondo che dipinti ondeggino appesi su un attaccapanni o scendano dal soffitto come rami generati da un tronco invisibile, che anelli fatti di piume incontrino abiti fioriti, come che cento gerbere vengano “piantate” nel campo del Ghetto a Venezia, per ricordare un affetto che è andato via e ora “abita nel posto più tranquillo che esiste al mondo”.
Kristina Bastian - Rosa rosa - 1998 - fotografia
Ogni sfumatura è pregna di significato in un itinerario artistico che è progetto esistenziale e creativo insieme. Indissolubilmente.

myriam zerbi
mostra visitata il 20 maggio 2008


dal 23 maggio al 22 giugno 2008
Kristina Bastian – Lustwandeln, miele zafferano lavanda
ACIT – Associazione Culturale Italo-Tedesca – Palazzo Albrizzi
Cannaregio 4118 (zona Strada Nuova) – 30121 Venezia
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 16-18; sabato ore 10-13
Ingresso libero
Info: tel. +39 0415232544; acitve@shineline.it

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