20 novembre 2003

fino al 28.III.2004 La luce sul filo – lampadine nei manifesti della Raccolta Salce Treviso, Palazzo Giacomelli

 
La luce artificiale come invenzione ironicamente “diabolica”, la lampadina elettrica come rivoluzionario oggetto d’uso capace di trasformare l’immaginario collettivo. Attraverso i manifesti che celebrarono l’arrivo dell’elettricità. In vista del futuro Museo de Manifesto di Treviso…

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Allestite nella sobria saletta espositiva di Palazzo Giacomelli, seicentesca sede di rappresentanza dell’Unindustria di Treviso, cinque sezioni (Lumi in concorrenza, La vittoria dell’elettricità, Metallfadenlampen, Fantasie notturne e Fari in velocità) rendono omaggio all’invenzione che più di ogni altra ha cambiato non solo le consuetudini di vita dell’uomo moderno, ma anche l’intera percezione del suo habitat privato e sociale: l’elettricità.
Nata dalla sorpresa di un dirigente Osram di trovare alla precedente mostra su La luce sul filo Hohenstein una messe così copiosa di affiches dedicati a questo tema, La luce sul filo presenta una mirata selezione che, come sempre, permette al visitatore anche un rapido viaggio nel costume e nel gusto, attraverso quell’immagine pubblicitaria destinata a diventare uno dei più prepotenti mezzi di comunicazione visiva della contemporaneità.
Così, se lo “stile fiorito” di Mataloni ancora pubblicizza il lume a petrolio grazie alla tipica imagerie liberty di dee e di ninfe, con un atteggiamento verso la tecnologia che ricorda il celebre balletto Excelsior, lo spirito davvero “elettrico” di un futurista Cappiello veste di zigzaganti bagliori le sue figurine anni ’20, mentre un’intera folla di fantastici mostri -come il pipistrello di Maga o i fantasmi di Mauzan– mostra il proprio ironico disappunto per essere stata defraudata del proprio regno: quella notte che, sconfitta dalla luce artificiale, diventerà presto il nuovo scenario di un ambiente urbano sempre più frenetico ed insonne. Vero mito contemporaneo che con le sue strade illuminate, le sue vetrine e i suoi locali, verrà presto osannato anche dal cinema e dalla letteratura, mentre l’architettura, prima col Futurismo e poi col Razionalismo, troverà nell’antitesi luce/buio e giorno/notte nuove e felici possibilità d’espressione.
D’altronde con la complicità del sole e della luna -le cui divertite personificazioni sono tra i soggetti più trattati dai cartellonisti degli anni ’20 e ’30 presenti in mostra- è proprio la città ad essere privilegiata protagonista di molti dei manifesti esposti, insiemeLa luce sul filo a quell’automobile che diventerà una delle componenti essenziali del suo paesaggio.
Una saletta multimediale a disposizione dei visitatori consente infine di consultare su video l’intera Raccolta Salce , fondamentale collezione di affiches otto-novecenteschi destinati a diventare il nucleo portante del futuro Museo del Manifesto trevigiano.

elena franzoia
mostra visitata il 14 novembre 2003


La luce sul filo: lampadine nei manifesti della Raccolta Salce
Fino al 28.III.2004
Palazzo Giacomelli
Piazza Garibaldi, 13
Treviso
Orario: tutti i giorni 9.00-12.30 e 14.30-19.00 Domenica 14.30-19.00
Ingresso libero
Per informazioni:
Segreteria Organizzativa
Tel. 0422.294401
Fax 0422.412238
Web site: www.unindustria.treviso.it/salce
e-mail: pgiacomelli@unindustriatv.it
Ufficio stampa:
Studio Esseci
Tel. 049.663499
e-mail: info@studioesseci.net
Cura della mostra: Eugenio Manzato con la collaborazione dei Musei Civici
Coordinamento: Marina Geromel
Allestimento: Valentino Baseggio, Teodoro Gemelli, Franco Rosolen
Progetto grafico: Alberto Prandi
Organizzazione e amministrazione: Iniziative Unindustria S.r.l.
Catalogo a cura di E. Manzato con testi e apparati di A.Bellieni, F.Flora, P.Magli, E.Manzato, R.Riccini, pagg. 93, € 15..


[exibart]

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