04 luglio 2007

fino al 28.VII.2007 David Hamilton Padova, Vecchiato Contemporary Photos

 
Effetti di sfumato e bagliori di luce che evidenziano e corrodono i corpi. Immagini indefinite e fuori dal tempo. Una fotografia che si caratterizza pittoricamente. Un ampio excursus, con oltre cento scatti…

di

Apre con questa prestigiosa antologica la terza galleria Vecchiato, uno spazio esclusivamente dedicato alla fotografia. Sulle pareti delle due salette sono esposte 60 opere, una selezione difficile, ma necessaria, tra gli oltre 100 pezzi presenti in galleria. Evidentemente lo spazio è già al limite della saturazione nonostante il formato non grandissimo delle fotografie. L’artista stesso e la curatrice, Dominique Stella, hanno provveduto alla scelta degli scatti, che cronologicamente corrono dalla fine degli anni ’60 fino ad oggi, prediligendo una disposizione per gruppi tematici.
Osservando le opere di David Hamilton (1933), sembra di avere davanti agli occhi dei pastelli e delle pitture ad olio piuttosto che delle fotografie. Il trattamento della luce e gli effetti di sfumato, ottenuti tramite la tecnica del “flou”, investono le immagini di un’aura pittorica, in apparente contraddizione col mezzo fotografico.
Hamilton ammira i pittori preraffaelliti, così come i pittori olandesi del Seicento, gli impressionisti e i pittori francesi dell’800. Un’arte colta, come si dice, che non trascura la conoscenza e la passione per la storia dell’arte, e più nello specifico per la pittura. Ci sono i ritratti delle “fanciulle in fiore”: le modelle, quasi sempre bionde e in età tardoadolescenziale, che hanno reso molto popolare questo fotografo, attratto dalla loro ambiguità, in bilico tra l’adolescenza e la consapevolezza matura di donna. I corpi sono gracili, rappresentano un ideale di delicata bellezza femminile.
David Hamilton, Omaggio a Raphaël Peel, 1990 - fotografia
Le donne sono quasi sempre pensierose, e quando gli sguardi sono diretti all’obiettivo, sembrano essere appena state distolte dai loro atteggiamenti più intimi. Talvolta gli sfondi sono scuri, e il collegamento va alla pittura secentesca, con la sua peculiare luce radente che fa emergere e risaltare i corpi dalle tenebre. Altre volte, i colori tenui riportano agli esiti di certa pittura ottocentesca, tipica del gruppo dei Preraffaelliti o dei vari Delacroix, Courbet, Ingres. Di quest’ultimo, Tokio (1987) e Ramatuelle (1977) riprendono le pose dei nudi di donna e il gioco delle pieghe dei panneggi. In altri casi il riferimento va agli impressionisti: la rappresentazione delle ballerine è l’esplicito Hommage à Degas (1978); Les trois grâces (1988) reinterpreta invece il celebre dipinto raffaellesco. Alcune vedute di Venezia ricordano le pitture paesaggistiche dello stile maturo di Turner, in cui le giornate di sole illuminano gli edifici, che risaltano fortemente dalla rappresentazione, resa indefinita dallo sfumato. Non manca il bianco e nero, utilizzato sia per i primi piani delle modelle, sia per le scene di nudo e per i paesaggi.
David Hamilton, Laguna di Venezia, 1986 - fotografia
L’arte fotografica di Hamilton, nonostante gli innumerevoli riferimenti storico-artistici da cui è connotata, evade dalla dimensione temporale, rappresenta la realtà trasferendola in uno spazio ideale, metafisico. Coglie un istante che diviene assoluto, impreziosito e caratterizzato dagli effetti dello sfumato e della luce. La sospensione che si avverte è paragonabile a quella che si ritrova nelle opere di Vermeer, il grande pittore olandese del Seicento, non a caso uno degli artisti preferiti dal fotografo inglese.

fabrizio montini
mostra visitata il 21 giugno 2007


dal 31 maggio al 28 luglio 2007 – David Hamilton
A cura di Dominique Stella
Vecchiato Contemporary Photos
Via Dondi dall’Orologio, 31 (35139) Padova
+39 049665447 (info) – info@vecchiatoarte.it  
www.vecchiatoarte.it


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui