09 luglio 2012

fino al 28.VII.2012 TREE3 Strategy Venezia, Galleria Upp

 
Spazio espositivo vs opera d’arte. Ripensare il rapporto tra "white cube" e installazioni non più contenute ma libere di invadere gli spazi in una metafora del mondo vegetale -

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L’isola della Giudecca, nella comune percezione, si caratterizza come scenografico fondale lagunare da “isola che non c’è”. Nulla di più sbagliato. Unico luogo veneziano in costante aumento demografico, è resa vitale dalla presenza di associazioni culturali e atelier d’artisti. Inoltre, dal 2009, è attiva una galleria che ha ospitato artisti storicizzati (come ad esempio Nathalia LL) e nuove stelle emergenti (come ad esempio Nebojša Despotović): alla Galleria Upp, adesso, tre artisti inseguono una “strategia tridimensionale” elaborata, seguendo le tracce teoriche di Brian O’Doherty, dal curatore Daniele Capra che sostiene «È venuto a svilupparsi un approccio ideologico, la considerazione che l’opera sia come un fiore delicato che necessita di un atmosfera controllata (il white cube) e in grado di non pregiudicarne la vita e la forza». Infatti, le opere site-specific si configurano negli ambienti della galleria seguendo la metafora della “germinazione fitomorfica”, occupando e ridefinendo lo spazio come una multiforme vegetazione spontanea.
Michelangelo Penso – Genomics, clutering, phylogenetic tree – 2012 – cinghie in poliestere e metallo – Courtesy Galleria Upp, Venezia
Aperta da una parete vetrata, un “cannocchiale ottico” acqua-cielo-terra sull’opposta fondamenta delle Zattere, la prima sala è occupata da un’installazione di Michelangelo Penso (Venezia, 1964): Genomics, Clustering, Phylogenetic tree è un aereo ghirigoro di cinghie viola in poliestere e metallo che pare disegnato dalla scia lasciata da un raggio laser luminoso; il linguaggio di Penso, installazioni-sculture fatte di “scheletri” sospesi, in questo caso suggerisce una libertà spaziale e volumetrica a stento trattenuta dai limiti fisici delle pareti e in continua espansione. 
Le opere di Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1976) e di Ludovico Bomben (Pordenone, 1982), invece, si articolano in un secondo spazio interno. Gonzato si affida all’installazione It’s not right, dove una frammentaria barriera stradale dipinta con losanghe bianco/blu (Klein) simula un caotico e disordinato assemblaggio di legni e metalli disposti dalla natura in seguito a qualche caduta accidentale. Bomben, il più giovane della pattuglia, stupisce per l’essenzialità e l’aderenza alla ri-costituzione degli spazi operata con interventi “minimi” e sorvegliati, spesso ricreanti false architetture con setti murari e installazioni luminose; qui, la ricerca spaziale è incentrata sull’ortogonalità e sulla diagonalità delle linee realizzate da una serie di rosari assemblati in R436. Un intervento che mira, nella sua levità da “edera rampicante”, a riformulare la struttura delle due pareti creando un’infilata che ricorda, attraverso significati simbolici, lo spazio prospettico muto, sacrale e solenne di una cattedrale. 
enrico padovani 
mostra visitata il 7 giugno 2012

dal 25 maggio al 28 luglio 2012
TREE3 Strategy – Ludovico Bomben, Paolo Gonzato, Michelangelo Penso
a cura di Daniele Capra 
Galleria Upp 
Giudecca 282 (30133) Venezia
Orario: da martedì a sabato, 15-19
Info: tel. +393284643887 – info@galleriaupp.com – www.galleriaupp.com
 

2 Commenti

  1. Ho visto anch’io la mostra, complimenti a tutti: gallerista, curatore e in particolare agli artisti! Dei lavori molto interessanti, integrati alla perfezione con la galleria! Ci vorrebbero più spesso mostre così!!

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