05 maggio 2009

fino al 7.V.2009 Santiago Picatoste Verona, La Giarina

 
Infiorescenze vivaci, colori lucenti, boccioli rigogliosi. È la vegetazione artificialmente ipertrofica, robustamente alimentata di chimica, di Petrol. Una pittura pop, ai confini tra organico e inorganico...

di

Il pensiero ecologista è stato una delle tante utopie che hanno animato il “secolo breve”, quasi dimenticata negli anni appena trascorsi della grande crescita economica, ma che puntualmente si è presentata a bussare alla porta in questo frangente in cui – causa i mille dubbi sul futuro del mondo industrializzato – sta maturando l’attenzione verso uno stile di vita più sobrio e rispettoso dell’ambiente.
Sembra fare i conti con tutto questo Santiago Picatoste (Palma di Maiorca, 1971; vive a Madrid) – alla sua prima personale alla galleria scaligera dopo il passaggio nel 2008 nella collettiva Work in Progress – ma senza retorica e senza alcun spirito missionario à la Beuys. La sua è infatti una pittura che potrebbe considerarsi gestuale, benché sia molto vicina alle modalità iconografiche post-grafittare di Donald Baechler, caratterizzata dall’uso spiccato del segno di contorno e dall’appiattimento dei soggetti, rappresentati a morfemi bidimensionali e a macchie di colore.
I miei codici di rappresentazione fanno riferimento alla città, ai graffiti dei vecchi muri, che rispecchiano il segno dei nostri tempi”, rSantiago Picatoste - Petrol - 2009 - tecnica mista su carta - cm 180x150acconta l’artista. Infatti, il modo di rappresentazione rapido e senza alcun disegno, l’uso di smalti, il ricorso mirato alle sgocciolature mostrano una passione per modalità adottate nella pratica della street art. Ne escono tele composte a livelli, in cui il lavoro è costruito sulla superficie, per assonanza retinica. Macchie di colore casualmente entrano in conflitto o si sposano cromaticamente con fiori o altri elementi vegetali appena accennati.
Picatoste sceglie di rappresentare solo soggetti naturali, a loro modo esempi di vitalità, grazie alla quale riescono ad adattarsi alle mutate condizioni imposte dall’inquinamento o dall’erosione ambientale. Il suo è insomma un lavoro sulle capacità di vita in situazioni estreme, dove la presenza umana ha imposto radicali ripensamenti tra gli aspetti considerati organici e quelli ritenuti inorganici. È in ultima istanza un lavoro sull’ecologia, senza per questo esser ecologista: “Il mio obiettivo è mostrare un aspetto della forma naturale che combatte per mostrare il proprio spazio vitale dentro la superficie, creando un caotico dinamismo sotto la facciata dell’ordine quotidiano”.
In galleria, oltre alle tele spesso di grandi dimensioni, anche un video, caratterizzato da un baluginio di pixel colorati animati, e alcuni disegni su carta, decisamente pop.
Santiago Picatoste - Petrol (particolare) - 2009 - tecnica mista su carta - cm 146x146
Come pop è l’ultima stanza, che accoglie un’installazione a parete, visibile pure dall’esterno, costituita da un wall painting a contorni rossi e blu, puntellato da elmetti da ciclista dipinti, che quasi sembrano palloni colorati da spiaggia. E viene quasi voglia di provare a dare un calcio…

daniele capra
mostra visitata il 28 aprile 2009


dal 28 febbraio al 7 maggio 2009
Santiago Picatoste – Petrol
a cura di Elena Forin
La Giarina Arte Contemporanea
Interrato Acqua Morta, 82 – 37129 Verona
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30; mattino, lunedì e festivi su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo con testi di Elena Forin e Luigi Meneghelli
Info: tel. +39 0458032316; fax +39 0454851227; info@lagiarina.it; www.lagiarina.it

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui