13 aprile 2005

fino all’8.V.2005 Remo Salvadori – L’Osservatore, non l’oggetto osservato Venezia, Fondazione Querini Stampalia

 
Due piani del museo veneziano si fanno ambiente e contesto per le opere di Salvadori. Un luogo e antico e uno moderno. E gli ‘oggetti’ dell’artista toscano. Che ripassano inevitabilmente la palla all’osservatore…

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Il titolo della mostra rimanda, come uno specchio, a chi guarda. E uno specchio deformante -che allunga- è anche il semicilindro in rame di Verticale, uno degli oggetti che Remo Salvadori (Cerreto Guidi, Firenze, 1947) pone nello spazio “antico” del Museo Querini Stampalia. Oggetti che non cercano un connubio né un’integrazione con ciò che li circonda. Ma non si tratta di una provocazione, solo di un essere lì in sè stessi, cose, frammenti di tempo e di spazio. Come Lente liquida, contenitore di vetro dal fondo sferico ricolmo d’acqua ferma, quasi gelatina, in equilibrio su di un punto: è l’osservatore e non l’oggetto osservato a determinare il senso di questi oggetti nello spazio.
L’allestimento della mostra, curata da Chiara Bertola, si sviluppa sui due piani del museo: quello superiore “antico” e quello di sotto “contemporaneo”, due livelli che diventano zone espressive cariche di senso. Remo Salvadori Spazi opposti per stile, epoca, contesto. Al piano di sopra Salvadori pone un’installazione come Lampada: due semisfere, volumi investiti da connotazioni alchemiche i cui colori rimandano alle teorie steineriane. Le opere poste all’interno della parte antica creano un percorso che si presenta come un continuo “fuori –luogo”. Entrando si calpesta Il germoglio, un intersecarsi di sfere a rasoterra, una spirale sfalsata che svia il visitatore. Seguiamo le linee per capire di cosa si tratta o le calchiamo domandandoci il senso del loro disegno? Ma il giro si chiude in un cerchio continuo che ci riporta a noi stessi, come in un labirinto. Ė di nuovo l’osservatore a stabilire il senso di ciò che vede.
Ma se al piano superiore avviene uno straniamento, al piano terra la sensazione è opposta: le opere sembrano con-fondersi nello spazio. Nell’area Carlo Scarpa, le installazioni sembrano far parte dell’architettura del luogo, come l’ impercettibile Nel momento (1973 – 1999): un ricamo in piombo intagliato secondo rapporti numerici e armonici. Nello spazio principale fisso e sottile L’osservatore e non l’oggetto osservato (1981), un susseguirsi di silhouettes di cavalletti senza macchina fotografica d’altezza diseguale. Per immortalare lo sguardo dei diversi punti di vista di chi osserva con i suoi occhi senza usare una lente, un obiettivo, una macchina…

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Remo Salvadori – L’Osservatore, non l’oggetto osservato, Fondazione Querini Stampalia, Castello 5252 – 30122 Venezia – tel. 0412711411 – fax 0412711445 – La mostra resterà aperta dal 18 marzo all’8 maggio 2005 da martedì a domenica 10/18 / venerdì e sabato 10/22 – lunedi chiuso – artecontemporanea@querinistampalia.org
http://www.querinistampalia.it


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