06 giugno 2012

Gli anni Settanta alla Quadriennale. Stasera arriva Sandro Chia a raccontare le sfumature, anche teoriche, della sua pittura

 

di

Ancora nulla di nuovo sotto il cielo della Quadriennale di Roma, che dopo l’annuncio di annullamento da parte del Presidente Gawrosnki per mancanza di fondi e la lettera provocatoria dei tre curatori che si sono offerti di curare la manifestazione con un budget limitato, prosegue però i suoi incontri a Villa Carpegna, dedicati agli anni Settanta, alle parole e alle opere del decennio che non sta di certo passando di moda, ma che anzi pare essere tornato alla ribalta su tutti i fronti. Stasera, invitato da Daniela Lancioni, curatrice della rassegna “L’arte negli anni ’70. Le parole e le immagini”, arriva Sandro Chia, fiorentino classe 1946, trasferitosi a Roma nel 1970 e da molti anni al lavoro tra New York e le campagne senesi.
Il grande pittore della Transavanguardia racconterà delle sue azioni e installazioni, la maggior parte delle quali ruotano intorno al concetto stesso dell’idea e della pratica pittorica. Quella pratica che sul finire del decennio tornò in voga con la Transavanguardia teorizzata da Achille Bonito Oliva, e che metteva in discussione le pratiche concettuali e minimaliste dei 70’s per spostarsi di nuovo sulla figurazione, sulla tela, in quel gesto arcaico che era stato ripudiato a favore di una sorta di nuova “purezza” intellettuale, atta anche a denunciare la crisi che si era vissuta e che nell’arte aveva trovato lo specchio privilegiato per riflettersi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui