30 settembre 2014

Premiopoli. Doppio appuntamento con i finalisti del Celeste Prize e Premio Celeste, che si contendono 41mila euro

 

di

Matteo Montani, Non cercare sulla montagna, ma nel cammino che lo sguardo fa dalla brughiera, opera finalista al Premio Celeste 2014
Sono in tutto 86 gli artisti presenti e si contenderanno premi per qualcosa come 41mila euro, all’Assab One di Milano il prossimo 15 novembre, quando saranno annunciati i vincitori delle varie sezioni del Premio Celeste e del Celeste Prize di quest’anno. 
Per la prima volta così Celeste Network ospita una finale doppia, in cui ogni categoria avrà appunto a disposizione 20mila e 500 euro di montepremi per un totale di 43 opere finaliste per gruppo, tra cui si contano anche diversi nomi già piuttosto noti nel giovane panorama dell’arte italiana e non solo.
Al Premio Celeste passano per il “Premio Progetto” Matteo Cirenei, Matteo Montani, Marta Primavera; “Premio Pittura & Disegno”: Paolo Bini, Andrea Ciresola, Carlo Colli, Claudio Corfone, Irene Dioli, Cristiano Di Martino, Raffaele Di Vaia, MarMo – La Via, Martino Saccani, Stefano Seraglio; “Premio Fotografia & Grafica Digitale”: Andrea Alfano, Camà, Roberta Capaldi, Fausto Colavecchia, Roberto Dapoto, Samir Khadem, Niki Leck, Mimmi Moretti, Eleonora Pecorella, Marco Rossetti; “Premio Video & Animazione”: Irene Dionisio, Simonetta Fadda, Patricia Fraser, Cristina Gednalske, Jacopo Gregori – Gabriella Napolitano, Giuliano Lombardo, Domenico Mangano, Sara Montironi, Carlotta Piccinini, Danilo Torre; “Premio Installazione, Scultura & Performance”: Alessandra Alampi, Adelaide Cioni, Coclite/Demattia, Arbër Elezi, Dunia Mauro, Luana Perilli, Luigi Presicce, Mauro Romito, Fabrizio Saiu, Rashid Uri. Tutte queste categorie avranno un primo posto da 4mila euro, mentre 500 euro saranno affidati al voto del pubblico nella serata di inaugurazione della mostra.  
A scegliere questa prima tranche di artisti una giuria composta da Lorenzo Benedetti, direttore del De Appel Arts Center di Amsterdam; Lorenzo Bruni, curatore indipendente; Cecilia Casorati, presidente dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte; Stefano Chiodi, storico e critico, fondatore di Doppiozero; Daniele De Luigi, curatore Museo Civico Modena , Festival Fotografia Europea; Adrienne Drake, direttrice della Fondazione Giuliani di Roma; Daria Filardo, curatrice e docente d’arte allo IED, Firenze; Pietro Gaglianò, studioso dei linguaggi contemporanei; Ilaria Gianni, direttore artistico alla Nomas Foundation di Roma; Chiara Pirozzi, curatrice indipendente; Silvano Manganaro, redattore della rivista Drome Magazine e Lisa Pedicino, curatrice del Kunstraum Walcheturm di Zurigo
Stessi numeri per il Celeste Prize, la versione internazionale del Premio, che sceglie per la categoria “Project” Almudena Crespo, Ingrid Eggen, Mateusz Sarello; “Painting & Drawing”: Giovanni Sartori Braido, Micaela González, Anna Gramaccia, Rubaba Haider, Huiming Hu, Yuko Kokubun, Emmy Mikelson, Zach Mory, Adrian Tone, Monica Turcu; “Photography & Digital Graphics”: Eleanor Leonne Bennett, Nicoletta Boraso, Marcusaurelius, Andrei Mateescu, Sinaida Michalskaja, Marina Morón, Patishere, Poli63, Ákos Rajnai, Jacqueline Tune; “Video & Animation”: Emiliano Albensi, Younes Baba-Ali, Emma Charles, Elno, Tine Fehr, Shumona Goel, Saba Hasan, Sasha Litvintseva, Ato malinda, Stephanie Marletta; “Installation, Sculpture & Performance”: Anna Casazza, Dario D’Aronco, Federico Delfrati, Nicolas Gomez, Shelbatra Jashari, Dejan Kaludjerovic, Graziano Meneghin, Rebecca Moccia, Jacopo Trabona, Mark Aerial Waller. Medesima l’operazione del Premio del Pubblico. 
La giuria qui, invece, è composta Elena Sorokina, curatrice indipendente; Antonia Alampi, curatrice al Beirut Art Centre; Natasa Petresin Bachelez Chief-Editor di Manifesta Journal; Daniele Balit, curatore indipendente; Daria de Beauvais, curatrice al Palais de Tokyo; Jelle Bouwhuis  dello Stedelijk  Museum, dal direttore di ArtVerona Andrea Bruciati; Katerina Chuchalina, Curatrice alla V-A-C Foundation di Mosca; Jonathan Lahey Dronsfield, filosofo e curatore; N’Goné Fall, curatore indipendente senegalese; Andrew Hunt  direttore di Spacex, in Inghilterra; la curatrice svizzera Mélanie Mermod; Solvej Helweg Ovese, direttore artistico di  Grosses Treffen a Berlino; Oscar Roldàn-Alzate, curatore al Museum of Modern Art di Medellin, Colombia e Pedro Vélez, curatore di Chicago. 
Un’infornata di nomi insomma, per scoprire cosa, e chi, resterà anche dopo la chiusura di uno dei più popolari contest per l’arte contemporanea. 

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