18 gennaio 2016

Vendicare il femminismo, anche nella street art. E a Bristol la statua della Regina Vittoria viene dotata di genitali, scatenando le polemiche

 

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Sembra che, proprio in questo periodo, si sia scoperto che l’arte – dai tempi dei tempi – ha sempre, come del resto il mondo occidentale intero, fatto differenze di generi.
Stavolta a voler dire la propria è stata un’artista di strada femminista che a Bristol più che abbellire ha deturpato la statua, del XIX secolo, della regina Vittoria. L’artista, che si fa chiamare Vaj Graff, ha dipinto sotto la gonna di pietra le gambe nude e i peli pubici della celebre regnante.
“Un sacco di miei nemici lo hanno chiamato vandalismo. Non è vandalismo. Si tratta di una dichiarazione. La Regina Vittoria è stata una femminista originale. Così ho voluto mostrarla in tutta la sua gloria”, si è letto tra le dichiarazioni rilasciate al Bristol Post. E ancora: “Il mondo dell’arte è dominato dagli uomini. La street art è dominata dagli uomini. Io devo ristabilire l’equilibrio”, pare aver spiegato Graff. 
Che ha parecchio diviso l’opinione pubblica e suscitato un enorme punto interrogativo: si può mai definire “Queen” Vittoria come una femminista? Considerando le condizioni sociali spaventose dell’epoca, e la mancanza di sovranità che le donne hanno subito in epoca vittoriana, l’intervento dell’artista sembra decisamente fuori strada.

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