20 maggio 2017

Un segreto in cambio di un’illustrazione. Terence Eduarte ascolta le confidenze degli sconosciuti e le trasforma in immagini

 

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Tutti hanno un segreto da raccontare. Difficile è capire a chi poterlo dire. Ma di Terence Eduarte vi potete fidare, perché “100 days of secrets” è un progetto anonimo, almeno così promette l’artista e illustratore che vive a Manila, città dalle atmosfere rumorose e spesso al centro dei suoi lavori. Questa volta, però, non si tratta di illustrare i ritmi frenetici della giungla urbana ma di dare forma a confidenze, pensieri, paure che, di solito, si preferiscono mantenere riposti nel cassetto della propria coscienza. Per 100 giorni, chiunque potrà contattare Eduarte sul suo profilo Instagram e parlargli della propria esperienza. Cose tipo, «Mia figlia non sa che il gatto che aveva perso è a casa. È seppellito nel nostro cortile», oppure, «Ho creato un amico immaginario come meccanismo di copertura per la mia depressione. Ora voglio farlo scomparire ma continua a tornare», e ancora, «Non mi piace il caffè, non riesco proprio a sopportarlo ma a volte lo compro lo stesso, solo per poterlo fotografare». Insomma, tutta l’ampia gamma dell’indicibile, dalla fobia alla paranoia, dagli obblighi sociali alle timidezze personali, in decine di storie che raccontano una dimensione intima e che, trasformate in immagini colorate, si distaccano dall’individuo, diventando contenuti da poter condividere e, magari, esorcizzare.
Qualcosa di simile aveva fatto Sophie Calle che, per il progetto voluto dal no-profit newyorchese Creative Time, aveva invitato il pubblico a scrivere i propri segreti più intimi su una lettera, da imbucare in un obelisco installato nel cimitero storico di Greenwood, New York (ve ne abbiamo parlato qui).

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