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Si è spento questa mattina, a 77 anni, Michele Del Grosso, regista, scrittore e impresario teatrale, vivace animatore della scena culturale italiana tra gli anni ’60 e ‘80, punto di riferimento per il teatro di ricerca. Dal lavoro di rilettura delle Avanguardie Storiche alla promozione degli autori contemporanei, da Alfred Jarry a Bertolt Brecht, da Raffaele Viviani al Living Theater di Judith Malina e Julian Beck, Del Grosso è stato il rappresentante di un’epoca particolarmente felice per la sperimentazione drammaturgica, in particolare napoletana.
Nato a Pozzuoli nel 1940, Del Grosso fondò a Napoli, nel 1967, il Teatro Instabile, un piccolo spazio su via Martucci, diventato centro aggregatore delle migliori idee di quella generazione, ospitando, tra gli altri, artisti come Roberto De Simone, Peppe e Concetta Barra, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Nel novembre del 1969 Del Grosso portò nella città partenopea, al Teatro Mediterraneo, Paradise Now, spettacolo tra happening e performance del Living Theatre, che ebbe molti problemi di censura. Nel 2001 la rifondazione del Teatro Instabile, all’interno di Palazzo Spinelli, in vico Fico del Purgatorio ad Arco. Nel 2014, Alessandro Chetta pubblicò Instabile, documentario interamente dedicato alla sua figura e al suo lavoro.