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Pascale Marthine Tayou (Nkongsamba, Camerun 1966), tra gli artisti africani più noti e pupillo di Okwui Enwezor, che l’ha invitato ad esporre a Documenta 11, conquista Milano con le sue sculture policrome, realizzate con oggetti e materiali di scarto, dal valore “magico”, mixando cultura globale e folklore, all’insegna dell’ibridazione di codici diversi. “Fresh kiss” è il titolo della sua mostra esposta nella Galleria Bottegantica, in via Alessandro Manzoni, comprensiva di 20 opere realizzate per l’occasione, in dialogo con maestri come Boldini, Zandomeneghi, De Nittis, Balla e altri ancora. Da vedere!
I suoi temi sono trasformazione, nomadismo, ricerca di identità. L’autore si firma Pascale, pseudonimo femminile come segno di personalità “aperta”. Tayou si definisce non un artista bensì ‹‹un creatore, un uomo che cammina, come un uccello in pieno volo che si posa di albero in albero, senza preoccuparsi della prossima tappa››.(Jacqueline Ceresoli)
In home e in alto: Pascale Marthine Tayou. Courtesy of Galleria Bottegantica