14 giugno 2018

Palermo Art Week/5. Manifesta vetrina per il Mibact, con un magic bus e cinque progetti

 

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Manifesta potrebbe rivelarsi una vetrina preziosa anche per il Ministero dei Beni Culturali. Saranno infatti cinque i progetti in presentazione in questi giorni a Palermo, tutti vincitori delle diverse call di Italian Council, il bando ideato dalla DGAAP-Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane del Mibact. «Siamo orgogliosi che alcuni lavori sostenuti con Italian Council vengano presentati nella cornice della prestigiosa Manifesta, uno dei principali appuntamenti per l’arte a livello internazionale», ha commentato il direttore della DGAAP, Federica Galloni
Raymond/Via Roma 398. Palermo, di Luca Trevisani e promosso dalla Fondazione per l’Arte Onlus, vuole omaggiare la figura di Raymond Roussel con la realizzazione di un libro d’autore e con una serie di eventi e di opere d’arte all’interno del Grand Hotel et des Palmes. Incompiuto: la nascita di uno stile, di Alterazioni Video e promosso dalla Associazione Incompiuto Siciliano, racconterà il più importante stile architettonico italiano degli ultimi 50 anni. Un’indagine sulle diverse sfaccettature delle guerre di mafia, attraverso un accurato lavoro di ricerca e di archivio, muove Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima, progetto di Eva Frapiccini, promosso dalle Associazioni Connecting Cultures e Isole, che abbiamo seguito con una rubrica giornaliera e del quale abbiamo scritto nell’ultimo numero cartaceo. The Fountains of Za’atari, di Margherita Moscardini e promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere, è frutto del lavoro svolto dall’artista all’interno di Camp Za’atari, secondo campo per rifugiati più grande al mondo, i cui risultati si condenseranno in un libro d’artista e in una scultura, destinati alla collezione d’arte del Madre. Il Museo napoletano, insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presenta anche Indagare il sottosuolo. Atlante delle storie omesse, di Lara Favaretto. L’opera prevede la realizzazione di una Time Capsule contenente carotaggi nel sottosuolo di Pompei e a Palermo sarà mostrata la metodologia di ricerca che guida il progetto, attraverso l’esposizione di reperti trafugati e restituiti al Parco Archeologico di Pompei. «La collezione del museo Madre e la programmazione della Fondazione Donnaregina si sono ampliate con l’attivazione, nel 2017, di nuove collaborazioni con alcuni dei più importanti musei e centri di ricerca italiani, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino al Parco archeologico di Pompei, fino alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma», ha commentato Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina. 
E come se non bastasse, il 15 giugno, alle 15.30, in Piazza Magione, sarà inaugurato anche Education Hub, un autobus che girerà dal centro alle periferie per promuovere un fitto programma di performance, laboratori, incontri, proiezioni, visite guidate e progetti educativi digitali. «Vogliamo contribuire a diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea in tutta la città di Palermo, in particolare nelle periferie che sono terreno fertile per la crescita e la creatività degli artisti italiani del futuro», ha spiegato Galloni. 
In alto: Al Za’atari Refugee Camp, ph Margherita Moscardini

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