01 dicembre 2018

Parole e luci, Nei sotterranei. Alla P420 di Bologna, in anteprima il film di Franco Vaccari

 

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Contaminatore del linguaggio e delle tecniche visive, acuto osservatore dello spazio, sia minimo che esteso, pubblico o intimo, Franco Vaccari ha sempre raccontato l’estetica quotidiana di certi atteggiamenti, giocando su precise rispondenze tra sguardi e momenti. Portavoci di una poetica aderenza tra contesto, vita e narrazione, le sue opere, film e fotografie, sono simili a cornici aperte, paesaggi ibridi e ritmati dai giochi delle ore di luce e dalle azioni che fluiscono senza controllo. Il primo dicembre, alle 18, alla P420 di Bologna, in occasione del quinto appuntamento di Almost 68 / Art and Experimental Film, progetto di Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia, sarà presentato in anteprima assoluta Nei sotterranei, video d’artista realizzato da Vaccari nel 1967, nell’edizione curata da Home Movies. 
Per il suo primo film, Franco Vaccari attinge a una parte del materiale fotografico del suo libro Le Tracce (1966), ri-filmando le immagini animate dalla luce che si riflette sulla loro superficie. La storia è quella dei graffiti, intesi come una forma di poesia anonima, impressa sui muri e per le strade, con le sue imprecisioni e le sue asprezze. Muovendo dalla poesia visiva verso un linguaggio più personale, questo film rivela già, in nuce, temi e modi che saranno centrali nel percorso artistico di Vaccari: il costante confronto tra testo e immagine, la dissoluzione dell’autore in forme collettive di creatività diffusa, l’immagine meccanica come segno del reale e non come sua mera rappresentazione, offrendo così uno sguardo sulla rivoluzione che il linguaggio della videoarte portò nella ricerca artistica.

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