03 dicembre 2018

Ritratto di Roma da giovane. Gli anni sessanta dell’arte, raccontati da Paola Pitagora al teatro Vascello

 

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Al Teatro Vascello, a Roma, in questi giorni una chicca davvero imperdibile. Paola Pitagora, assieme a due bravissimi e giovanissimi attori, Giulia Vecchio e Francesco Villano, interpreta se stessa, ricalcando temi e stralci di vita presi da un libro importantissimo per la storia dell’arte contemporanea, scritto da lei ed edito da Sellerio Editore. Fiato d’artista si chiama il piccolo libro uscito nel 2001, che narra la sua storia d’amore con Renato Mambor ma, soprattutto, sottolinea momenti intimi individuali e collettivi di giovani artisti in erba, che diventeranno protagonisti dell’arte contemporanea italiana e non. Parliamo dunque di Mario Schifano, Jannis Kounellis, Mambor stesso, Cesare Tacchi, Pino Pascali. Pitagora, negli anni Sessanta, infatti, condivideva con questo gruppo di artisti la vita che si svolgeva intorno a piazza del Popolo, vicino a quei due famosi bar: il Canova e il Rosati. All’epoca erano i luoghi in cui si svolgevano incontri, dibattiti, chiacchiere tra giovani in cerca di fortuna ma anche di collaborazioni, amicizie, consigli. Insomma, c’era la vita di Roma. Non solo artisti quindi ma anche scrittori, poeti, intellettuali, che fecero bella la città degli anni a venire, prima del 1968. Lo spettacolo è costruito con grandi capacità e allo spettatore sembra di entrare nel palcoscenico, scarno ma efficace, e di diventare protagonista per un po’ di quel bel vivere di cui tanto sentiamo la mancanza. Non nostalgia, però, come ci dice Pitagora, perché è un sentimento che non le appartiene, piuttosto gioia nel ricordare momenti intensi di vita vissuta. Per chi ha letto Fiato d’artista. Dieci anni a Piazza del Popolo, la pièce teatrale è un vero e proprio tunnel di emozioni, difficili da scrollarsi di dosso una volta usciti. 
“Questa è la storia di un gruppo di ragazzi, di artisti formatisi a Roma, tra il 1958 e il 1968. Autodidatti o diplomati al Liceo Artistico, sognavano di essere pittori o attori. Alcuni di loro sono morti giovani, in una consapevole autodistruzione. La vicenda si interrompe con la mutazione del ’68, la morte di Pino Pascali, e il prorompere di una coscienza più ampia nel loro percorso individuale. È la testimonianza di una passione, e l’affresco di una parte minore, ma significativa, della cultura italiana”, nelle parole di Paola Pitagora. 
Nell’ambito dello spettacolo, una rassegna importante. Lunedì 3 dicembre, alle ore 18, sarà la volta del documentario “Giosetta Fioroni Pop Sentimentale”, di Gabriele Raimondi, che racconta la risposta dell’unica donna italiana alla Pop Art. Il documentario ripercorre la vita dell’artista nell’ambito della Scuola di piazza del Popolo. A seguire, alle ore 19, la conferenza “L’avanguardia di piazza del Popolo”, una tavola rotonda con Daniela Lancioni, Senior Curator del Palazzo delle Esposizioni e il critico d’arte Ludovico Pratesi, sui temi della rassegna. Martedì 4 dicembre, alle ore 19, proiezione del documentario “Swinging Roma” di Andrea Bettinetti, un affresco della Roma degli anni Sessanta, momento in cui si impose come una delle capitali mondiali dell’arte. Mercoledì 5 dicembre, alle 17, secondo incontro riservato agli studenti che frequentano il seminario Scrittura d’Artista, in cui interviene l’attore e regista Fabrizio Gifuni con una lezione dal titolo “La Responsabilità e la vertigine della parola”. Seguirà, alle 19, la proiezione del documentario “1963-1979 Roma e l’Arte di Vivere” di Mario Canale, una sorta di work in progress che fa parte di un progetto più ampio e ancora in lavorazione che vuole raccontare il rapporto tra il cinema e le altre arti, dalla nascita del gruppo 63 al festival dei poeti a Castel Porziano. Giovedì 6 dicembre, alle 19, proiezione di “Sull’orlo della Gloria”, il documentario diretto da Maurizio Sciarra, sulla carriera fulminante di Pino Pascali, ricostruita attraverso i ricordi di chi ha vissuto a contatto con lui. Inoltre, la replica di Fiato d’Artista del 6 dicembre sarà preceduta, dalle 19 alle 20.30, dall’Incontro preliminare alla visione dello spettacolo, a cura di Casa dello Spettatore. Venerdì 7 dicembre, a ingresso libero alle ore 18.30, il critico d’arte Bruno Corà presenta la proiezione della sua ultima intervista in video a Jannis Kounellis, regia di Marco Guelfi, un pretesto per ricordare e approfondire il grande artista greco nell’Incontro d’arte a lui dedicato. Sabato 8 dicembre, a ingresso libero alle ore 19, Roma Calling dedica un Focus a Pino Pascali, presentato da Marco Giusti autore del documentario “Pino Pascali o le trasformazioni del serpente” (2003), incentrato proprio sul tema del rapporto tra Pascali e il cinema. Domenica 9 dicembre, ore 21.00, Il gioco dell’arte con mio padre Alighiero, con Manuela Kustermann, Paola Pitagora e con il musicista Franco Nuzzo. (Sabrina Vedovotto)

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