08 giugno 2004

Fondazione Ratti, ecco la lista dei giovani artisti selezionati

 

di

il direttore è Annie Ratti, i curatori sono Giacinto Di Pietrantonio e Roberto Pinto ed il visiting professor di quest’anno è l’artista Jimmi Duram. Ecco dunque – in super anteprima- la lista dei giovani artisti selezionati per il corso superiore di arti visive della Fondazione Antonio Ratti di Como.

 

NOME

COGNOME

ETA’

NAZ.

Riccardo

Benassi

22

I

Marco

Bruzzone

29

I

Alessia

Chiappino

24

I

Vanessa

Chimera

32

I

Ra

Di Martino

29

I

Cleo

Fariselli

21

I

Sophie

Franza

33

francese

Linda

Fregni Nagler

27

svedese

Mario

Garcia Torres

29

messicano

Romain

Gillet

25

francese

Tiago

Giora

25

brasiliano

Paul Leslie

Griffiths

22

inglese

Elizabeth

Haines

23

inglese

Verica

Kovačevska

21

macedone

Armando

Lulja

24

albanese

Shannon

Lyons

20

australiana

Federico

Maddalozzo

25

I

Herton

Madera Gonzalez

26

USA

Domenico Antonio

Mancini

24

I

Sebastiano

Mauri

32

I

Eléna

Nemkova

32

russa

Eivind

Nesterud

25

norvegese

Antonio

Rovaldi

28

I

Lucia

Uni

31

I

Nico

Vascellari

27

I



[exibart]

29 Commenti

  1. ma stanno scherzando?
    è vergognoso!
    alcune scelte sono state fatte all’insegna dell’amicizia e non per la qualita’, la maturità e la forza del lavoro.
    Credo che in questo momento l’arte stia attraversando un periodo di totale confusione!
    mi auguro che tutto ritorni presto all’ordine.
    Ma la Fondazione Ratti si stà riconfermando come l’officina degli artisti fatti con lo stampino e diretti nelle gallerie di tendenza e commerciali!
    …… alla faccia di tutti gli altri partecipanti che ci credevano ancora!
    che ne pensate?

  2. Se davvero tutto è pilotato, mi chiedo perchè non sia direttamente su invito come altri premi, così non farebbero perdere tempo, soldi ed energie ad altri artisti.

  3. Io ho provato a verificare di persona, la mia documentazione l’avevo mandata e logicamente sono stato escluso, perché? in base a quale criterio? Direttore Tonelli perché non fa partire una inchiesta e si batte per la mia esclusione?

  4. mi dispiace molto per tutti gli esclusi ma purtroppo abbiamo ricevuto circa 300 domande e i posti a disposizione per il workshop erano al massimo 25. Accoglierne di più significherebbe, come potete immaginare, non riuscire a lavorare bene.
    I nostri criteri sono semplicemente il nostro personalissimo e, ovviamente opinabilissimo, punto di vista. Abbiamo scelto quelli che potevano tranne maggior giovamento dalla presenza di un grande artista (e aggiungerei di un grande uomo) come Jimmie Durham. Abbiamo scelto quindi chi ci sembrava più interessante ma che potesse anche interagire meglio con lui. In questa logica abbiamo scartato anche artisti che reputiamo bravi ( e che singolarmente abbiamo già invitato a mostre… qualcuno direbbe “nostri amici”) a favore di chi poteva essere in sintonia (sempre a nostro parere) con il lavoro di Durham.
    Abbiamo speso ore e ore a guardare jpg, video, fotografie, riproduzioni e a leggere motivazioni. È ovvio che non sempre da questi materiali si può capire effettivamente il lavoro di un artista (come si fa a giudicare un quadro dalla sua riproduzione su un computer? e un video da delle fotografie, come a volte siamo stati costretti a fare?) ma purtroppo le selezioni si possono basare soltanto sul materiale che avevamo a disposizione e sulla nostra capacità di interpretarlo…
    per quanto riguarda la “solita” storia delle persone già conosciute… sinceramente conosco personalmente soltanto pochissimi di loro e, al contrario delle critiche fatteci, mi sarebbe piaciuto conoscerli già tutti, in modo da avere una più profonda conoscenza del loro lavoro. Comunque conoscere artisti e i loro lavori è una parte essenziale del nostro lavoro e maggiori sono le nostre conoscenze e migliore sarà la nostra capacità di scegliere, di fare i curatori.
    Insomma mi sembra che le critiche, per quanto rispettabilissime, siano un po’ fuori luogo…

    ps… poi quando sento qualcuno che chiede un “ritorno all’ordine” … comincio sinceramente ad avere paura.

  5. Mi fa davvero piacere che Roberto Pinto abbia risposto ai commenti (come per altro fa spesso su Exibart) sollevati per la questione di Ratti.
    Quello che traspare è solamente delusione per un sistema che sceglie chi è già “visto”, conosciuto e proposto. In tutta onestà mi chiedo se alcune gallerie- magari tra le più interessanti ed attente alla sperimentazione dei giovani- e le segnalazioni di critici non abbiano influito nella scelta dei ragazzi.
    Mi domando anche quanto conta aver fatto almeno una personale o collettive nei posti giusti. Immagino sia fondamentale.
    E non si venga a raccontare che le scelte si sono spostate “a favore di chi poteva essere in sintonia (sempre a nostro parere) con il lavoro di Durham” (cito la risposta di Pinto) perché sarebbe offensivo nei confronti di chi l’arte la segue e per i ragazzi più giovani, magari dei primi anni delle tante accademie, che in Ratti ci credevano.Ratti non è per tutti.
    E per quanto riguarda il ritorno all’ordine intendevo affermare al ritorno ad un lavoro onesto, sul campo, diretto e vicino ai giovani, soprattutto a quelli che di mostre ne hanno fatte poche e negli spazi “poveri”, non ufficiali e che non hanno la fortuna di essere proposti da critici e curatori rampanti (che magari frequentano Viafarini).
    E devo dire che questo ordine, a mio avviso, ma scopro con piacere che è condiviso da moltissimi, non è una caratteristica di Ratti, per l’ennesima volta.
    Poi comunque sono solo parole, la realtà dei fatti purtroppo è un’altra.
    Niente di personale con Pinto. Ma è questo il sistema. E negarlo sarebbe davvero ridicolo.

  6. Io penso che già il fatto che Roberto Pinto ci abbia messo il nome, il cognome e la faccia al contrario di voi che avete firmato con pseudonimi/anonimi, la dica lunga su dove sia la buona e dove la cattiva fede.

  7. Roberto Pinto ha messo la faccia perché non può fare altrimenti, altrimenti la credibilità della fondazione va a farsi benedire, personalmente non sono assolutamente convinto sulle motivazioni della mia esclusione. Quello che mi premeva sapere era quanto era stata oggettiva la selezione, la risposta del PUNTO è chiarissima : nulla, mi farebbe piacere conoscervi tutti di persona ma non è possibile, certo ho promosso quelli che conoscevo, mica è colpa mia se non vi conosco tutti anche se vorrei, certo i vostri lavori li ho guardati ma meno attentamente di quelli dei miei amici che ho visto di persona, qualcuno pensa che io sia in malafede? sbaglia ho valutato attentamente chi potesse essere maggiormente arricchito dalla collaborazione con il mio ammico Jimmy.
    Non mi piace, siamo nel territorio dell’ambiguo, i non selezionati l’avrebbero accolto nei loro studi e gli avrebbero spiegato pazientemente il proprio lavoro, la potentissima fondazione Ratti non ha i mezzi per fare la selezione negli studi degli artisti? non mi piace questo sistema di selezione, non mi piace questa superficialità di fondo che ci fa tutti figli di una beota ideologia politica globale relativista, lesiva nei confronti degli artisti figli di un Dio non quotato in borsa e con pochi amici.

  8. Mario, forse ti stai arrabbiando un pò troppo e questo ti impedisce di essere ragionevole. Roberto Pinto ti ha già spiegato che su 300 domande potevano esserne accolte 25. Sicuramente tra i rimanenti 275 vi sono artisti validissimi, probabilmente tu compreso, ma non per questo il numero di artisti selezionati poteva essere allargato. Non mi pare il caso di fare del vittimismo, non mi pare il cado di definirti “figlio di un Dio non quotato in borsa”. Nuoci soltanto a te stesso, facendolo.
    Il tuo sfogo può essere umanamente capito. Un rifiuto è un rifiuto. Ma quello che chiedi è impossibile: come puoi chiedere delle motivazioni oggettive sul perchè il lavoro di un tuo collega è preferito al tuo? Sarebbe crudele e umiliante, oltre che incredibilmente difficile. Tutto sommato non avete sostenuto un quiz matematico e devi accettare che la soggettività rientri in pieno nei parametri di giudizio. Come Pinto ti ha già detto i loro criteri sono “semplicemente il nostro personalissimo e, ovviamente opinabilissimo, punto di vista”. E nell’arte non può essere altrimenti.
    Non è stato ancora inventata, per fortuna, una griglia parametrica di giudizio.
    Se sei davvero così convinto di essere più bravo dei tuoi colleghi selezionati non hai che un modo: alzare la testa e dimostrarlo nelle altre opportunità che avrai. Denigrare il lavoro dei tuoi colleghi artisti e dei critici non ti porterebbe lontano.
    Io ti auguro che l’alto giudizio che hai su te stesso sia esatto e tu abbia un’ottima carriera.

    Carolina Lio

  9. I soliti sospetti sulla selezione, le critiche al sistema corrotto e ai soliti noti raccomandati. E le critiche vengono ovviamente dagli esclusi. Parliamoci chiaro per una volta, perché ok, il Ratti è una bella opportunità di crescita e di confronto e blablbabla, ma tutti sappiamo che le vere occasioni qui sono altre: arricchire il curriculum, ottenere visibilità, soprattutto partecipare ad un paio di collettive tra Como e Milano piuttosto importanti, se non altro perché si sa che ci sono parecchi galleristi e collezionisti che pescano nuovi nomi da questo serbatoio. Morale: si critica il sistema nel quale però farebbe molto comodo entrare.
    Io poi, tutti questi “noti”, non li vedo nella lista, anche se dovremmo intenderci sul termine di “noto”. Se parliamo di gente come Ra Di Martino e Nico Vascellari, beh, scusate, che vogliamo fare? Bocciare due tra i migliori artisti emergenti in circolazione solo perché hanno una galleria e fatto qualche mostra? Il fatto è, anche qui, che gli ignoti diventerebbero volentieri “soliti noti” (e vorrei una volta conoscere un insolito noto).
    E Roberto Pinto vi ha dato pure corda. Il Ratti ha delle pecche? Segue le logiche dell’industria culturale? Beh, può darsi benissimo. E allora perché partecipare?

  10. Alcuni nomi sono politici altri sono giusti, più giusti di altri anni. Ma a guardare gli anni passati sono più gli artisti che hanno fatto il Ratti è che oggi sono “spariti” che quelli diventati famosi.Quindi stiano attenti i curatori furbetti che i nodi vengono al pettine. Un giovane a 20 può avere anche buone intuizioni ma se non ha la forza di svilupparle sono guai. Quindi pescare ogni hanno due nomi dall’accaddemia x per questioni politiche è molto sbagliato…chi ha orecchie per intendere intenda…

  11. Vedo che il discorso si fa interessante.
    Tengo a precisare che personalmente non provo neanche a partecipare a Ratti perchè mi hanno detto subito che se non ho personali o un curriculum ricco la mia richiesta sarebbe stata scartata subito.
    Assolutamente la verità.
    Quindi la mia considerazione non è da una che è ferita perchè non scelta.
    Che a Ratti non accettino tutti e che si tenga a precisare che il concorso è libero è veramente prendere in giro la gente.
    Sarebbe stato più onesto scrivere che possono accedervi artisti che sono proposti con una lettera di presentazione di qualche galleria o dietro segnalazione di un critico.
    E’questa la mia obbiezione a Ratti.
    Comunque,per rispondere al commento superficialissimo del signor Alf, dove si deve andare o a chi riferirsi per far crescere il proprio lavoro se non a concorsi con workshop o Ratti e cose di questo genere?
    E non creda che chi vuole entrare tra i 25 baciati dalla fortuna sia intenzionato solamente alla visibilità e alla vetrina. C’è chi come me sarebbe andato a fare un’esperienza, un incontro e una crescita del lavoro.
    Poi chi va per farsi conoscere avrà fortuna ma spero vita corta nell’arte.

  12. Formuliamo meglio la domanda allora: Signor Pinto, perché il mio lavoro (Di Caterino Domenico), rispetto a quello dei prescelti avrebbe meno possibilità di crescita rispetto a quello dei suoi amici (a me assolutamente ignoti) relazionato al lavoro di Jimmy?
    La questione è se questi sono dei bandi di selezione pubblica come sembra si propongono quale la griglia di selezione in base alla quale si seleziona?
    Divertente sarebbe rintracciare gli altri 274 esclusi e venire a manifestare creativamente tutta la durata dello stage…

  13. Studio Giurisprudenza e se fossero vere le accuse fatte alla Fondazione Ratti ci sarebbero gli estremi per rivolgersi al suo nuovo direttore Sig. Mario Fortunato per denuncira ela questione. Per due motivi:
    -la Fondazione Ratti non sta rispettando il suo statuto legale (che possiedono tutte le Fondazioni).

    -che i critici scelti dalla Fondazione Ratti usano la Fondazione stessa a fini personali e senza criteri oggettivi e paritari di valutazione.

    La cosa più grave è l’apertura indiscriminata a tutti (espressa nel bando) e la confutazione della stessa espressa nella consuetudine di tutti i Corsi passati.

  14. beh, dicci i dettagli dello Statuto e prova a ipotizzare dei criteri oggettivi (magari il curriculum, l’età, ecc.?) e ne riparliamo.

  15. Ci sarebbero degli estremi per fare intervenire degli avvocati, il bando è pubblico, il concorso è pubblico, la fondazione è pubblica, quale’è la griglia di valutazione degli artisti? qual’è il criterio di selezione? altrimenti si dichiari che è un Master su invito o l’apertura pubblica e democratica è più trendy?

  16. ragazzi…..porca miseria fate ridere….quello che vuole chiamare l’avvocato, l’altro che propone cose assurde tipo che i curatori dovrebbero battere tutti gli studi di milano, dell’italia intera per vedere i nostri lavori…
    ma dai….fa caldo, è estate, uscite a mangiarvi un gelato invece di stare davanti al monitor a vaneggiare……intanto se abbiamo le capacità non sarà sicuramente questa l’unica occasione per crescere e farsi conoscre…se uno ha i numeri prima o poi lo si vede…tanto quanto se qualcuno tra i selezionati non ce li ha scomparirà nel giro di poco…e chi se ne frega….

  17. Mario, ma non avrai sbagliato mestiere? Ma che razza di artista sei se vuoi essere valutato su una griglia di criteri standard? Mi fai venire la pelle d’oca. Vorresti denunciare quelli della fondazione Ratti perchè fanno i critici d’arte e non gli statisti? Sei partito con una nota comprensibile di delusione, ma stai cadendo nel ridicolo. Frenati finchè sei in tempo o associerai il tuo nome alla reputazione di un insensato. Ognuno fa il suo mestiere. Il mestiere di chi ti ha giudicato è proprio quello di giudicare con i criteri della propria esperienza, competenza e cultura. Il tuo per il momento è l’artista provetto. Ho visto delle tue cose su un sito d’arte dove scrivo che ha pubblicato una pagina su di te. Non mi pare che tu abbia ancora abbastanza maturità per contestare chi fa il proprio lavoro seriamente da molti, molti anni.

  18. Non vi rendete proprio che è proprio l’ambiguità e l’idea dell’artista genio con qualità superiori alla media ed innate a condannare il sistema dell’arte globale all’antidemocrazia?

  19. beh…tutti vittime.vincitori.vinti.chi sceglie.chi é scelto.sembra un po´una questione d´amore.come quando la/il rifiutata/o s´incazza e dice che se é cosí s´ammazza non riflettendo che venir scelti da chi non ci vuole é peggio che esser scartati. apparte queste cose in questa storia non ci sono ne sentimenti ne amore ma forse solo una pura ricerca di potere e denaro.

  20. Mi sembra tutto così assurdo!!!
    Quelli che criticano così tanto i selezionati non pensano che tra questi ragazzi ci sono persone con anni di idee, lavoro, delusioni e tana voglia di fare?
    Conosco una persona selezionata e posso garantire che non è nè raccomandato/a nè studente dell’Accademia, ma ha molte idee e perchè non pensare che i lavori proposti siano stati ritenuti interessanti dalla commissione?!
    è così ingenuo?!

  21. Rispondo a tutti ed in particolare a MARIO PESC
    quando riflette sull’artista/genio e la democra
    zia: IN QUESTO CASO, sono i curatori del busi-
    ness “RaTTI” che andrebbero attentamente esaminati dal
    Profilo della DEMOCRAZIA, e non tanto gli aspir
    ti selezionati/nonselez. i CRiTERI A CUI SI af-
    fidano i curatori -a mio avviso,che ci giro in
    torno da svariati ANNI (diciamo, più di 20)- so
    no volutamente ambigui, arbitrari, per così dir
    INFONDATI. E’ umano ed intellettuale che chi re
    sta tagliato fuori SI LAMENTI, ma qui giocano dei fattori umani ed intellettuali
    diversi……
    IO MI CHIAMO ff e SO QUEL CHE DICO.

  22. Dopo la serie di commenti inferociti sulla scelta degli artisti per il corso di Durham alla Ratti invio il mio personale punto di vista. Ma avete visto la mostra di fine corso alla Ticosa? Siete stati all’inaugurazione? Io sarei contento di essere stato escluso visti i risultati! E quel pirla bendato che ha distrutto centinaia di Carlsberg rinchiuso in due metri quadri di legno! Ma robe da matti! Ma le chiamate performances?! Very compliments…e poi le birre calde noooo!
    si e’ salvata solo la Nemkova…

  23. ma dai….
    ma cosa vuol dire “quella la chiamate una performance”?? parli come un ottantenne che si brucia il cervello alle mostre del museo delle cere.
    comunque fai bene a dare sfogo alle tue frustrazioni così, perchè alla lunga tenersi le cose dentro fa male alla salute. e la salute è la cosa più importante.

  24. Personalmente concordo in parte con chi si firma “la quiete dopo ecc..”. Sono stato all’inaugurazione della mostra e quella performance sarebbe stata stupefacente negli anni ’70. Oggi (ricordo a chi se ne fosse dimenticato siamo nel 2004) ha fatto più che altro un po’ pena e anche un po’ tristezza. E questa mi è sembrata anche la reazione della maggior parte delle numerosissime persone presenti all’evento che avevano un atteggiamento per lo più di rifuto nei confronti di quello che e’ stato vissuto come un pittoresco elemento di disturbo e basta. Ai giovani artisti chiederei un po’ più di impegno e meno prese per il culo. E un ubriacone che sfascia una miriade di bottiglie di birra è una presa per il culo.
    cordialmente

  25. un ebreo, non ricordo chi,
    diceva di guararvi la trave che avete nell’occhio prima di togliere le pagliuzze altrui.
    Lavorate per il vostro futuro, non rompete i coglioni, è il massimo che potete fare…

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